n.371 del 14.12.2016 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2633 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad implementare un percorso turistico, anche virtuale, per far coincidere identità storica e culturale del passato e far rivivere la storia del Ducato Estense, evidenziarne le ricchezze architettoniche e monumentali, coinvolgendo inoltre gli Enti locali e le associazioni interessati ed individuando le relative risorse economiche. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Pettazzoni, Delmonte

L'Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che:

La Famiglia degli Estensi è fortemente significativa per la storia, le tradizioni e la cultura di una parte importante del nostro territorio regionale.

Fu una Signoria fondata dal marchese Obizzo d’Este, già signore di Ferrara, che nel 1288, legò agli Estensi la storia di questa città. Morto nel 1293 Obizzo II, il figlio Azzo VIII non poté mantenere la Signoria, che solo nel 1336 tornò agli Estensi; da allora vi si succedettero, estendendo nel 1409 con Niccolò III il loro dominio su Reggio, finché con Borso ebbero nel 1462 il titolo ducale per Modena e nel 1471 anche per Ferrara. Dopo averle temporaneamente perdute nella lotta con la Chiesa, Alfonso I recuperò Reggio (1523) e Modena (1527), divenuta, per la famosa Accademia modenese (sciolta poi per sospetti di collusione con la Riforma), uno dei maggiori centri culturali d’Italia. Estintosi il ramo principale della famiglia con la morte di Alfonso II (1597), il cugino di questo, Cesare, succedutogli per designazione testamentaria, essendo stato costretto a lasciare Ferrara alla Chiesa (1598), fece di Modena la capitale del Ducato e vi trasportò l’archivio di famiglia, il museo e la biblioteca. Al Ducato, così ridotto, si aggiunsero nel 1599 la signoria di Sassuolo, con Francesco I il principato di Correggio, con Rinaldo il Ducato della Mirandola e la contea di Novellara. Dopo il governo, attivissimo, di Francesco III e quello di più prudente amministrazione del figlio Ercole III che, sposando la Duchessa Maria Teresa Cybo-Malaspina, aveva aggiunto al Ducato di Modena e Reggio quello di Massa e Carrara, il dominio estense fu incorporato dal 1796 nelle creazioni politiche francesi e poi napoleoniche. Con la Restaurazione, essendosi nel frattempo estinto il ramo maschile estense, il ducato di Modena passò a Francesco IV, figlio dell’Arciduca austriaco Ferdinando e di Maria Beatrice, figlia di Ercole III d’Este e Duchessa di Massa; alla morte di quest’ultima (1830) Massa e Carrara, per diritto di devoluzione, passarono al Duca di Modena, che all’inizio del 1848 ebbe anche il Ducato di Guastalla, Fivizzano e parte dei territori del Parmigiano. Gli avvenimenti del 1859 e il plebiscito del 1860 cancellarono il Ducato, con annessione dei suoi territori al Regno d’Italia e lo scioglimento della Brigata Estense a Cartigliano Veneto nel 1863.

Considerato che:

Sarebbe opportuno creare un percorso turistico per far coincidere identità storica e culturale del passato e far rivivere la storia del Ducato Estense, mettendo in debita evidenza le ricchezze architettoniche e monumentali che questo ha lasciato in eredità a Modena, Sassuolo, Reggio Emilia, Ferrara …

Questo percorso turistico, oltre ad attrarre visitatori anche da fuori regione (generando ricchezza), consentirebbe di coinvolgere numerose associazioni culturali che promuovono il nostro territorio attraverso manifestazioni di carattere storico, rievocativo e di promozione del territorio emiliano.

Visto che:

L’Assessore regionale Massimo Mezzetti, in risposta all’interrogazione dell’ex Consigliere regionale Mauro Manfredini (n. 3983 del 17 maggio 2013) sulla possibilità di organizzare un’iniziativa culturale che ricordasse il 150° anniversario dello scioglimento della Brigata Estense, rispose che: “Nel caso in cui si manifestasse la volontà da parte di un numero significativo di soggetti privati e pubblici di realizzare un progetto di promozione turistico-culturale basato su questo evento e dedicato alla valorizzazione della storia e dei luoghi del Ducato Estense, la Giunta regionale attraverso le strutture competenti sarebbe pronta a valutarne le caratteristiche, compatibilmente con le finalità e gli obiettivi prioritari contenuti all’interno delle linee programmatiche delle leggi di settore e le risorse finanziarie che si rendessero eventualmente disponibili a tale fine”.

Il 29 maggio 2015 il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, a Modena per l'inaugurazione post-sisma della Galleria Estense, ha lanciato il progetto Terre Estensi mettendo attorno allo stesso tavolo i sindaci della città della Ghirlandina, di Reggio Emilia e di Ferrara, dichiarando: "Crediamo che ci sia un grande lavoro comune da fare perché per stare nel mercato del turismo culturale internazionale bisogna ampliare l'offerta. Si tratta di mettere insieme le città, i luoghi e le bellezze del Ducato Estense superando vecchie rivalità".

Il Ministro Franceschini ha poi ha avuto un ulteriore incontro con il governatore Stefano Bonaccini e il Segretario regionale del Ministero Sabina Magrini. Quest'ultima ha spiegato che: "I Ministri Franceschini e Delrio si sono accordati per accedere ai fondi comunitari 2014-2020 che serviranno a creare in Italia venti percorsi turistici alle nostre bellezze. Vogliamo convogliare i turisti in altre mete rispetto alle visitatissime Roma, Firenze e Venezia, per cui il governo ha maturato questa idea che oggi diviene ufficiale per la prima volta. I nuovi percorsi sono in maggioranza al centro-sud ma c'è anche quello relativo alle Terre Estensi: occorrerà lavorare anche con gli enti locali, perché bisognerà preparare anche i percorsi per arrivare a visitare i tanti tesori".

Il 23 gennaio 2016 i Sindaci di Ferrara e di Modena, Tiziano Tagliani e Gian Carlo Muzzarelli, rendevano nota una dichiarazione congiunta in cui osservavano come:

“La collaborazione fra Modena e Ferrara per la realizzazione del progetto "Terre Estensi", proposto dal ministro Franceschini, non è in discussione e prosegue. Si tratta di un disegno che contempla investimenti, sinergie fra le istituzioni culturali e azioni comuni di promozione. Le aree vaste non sono e non possono essere concepite come camicie di forza che incatenano le politiche entro confini amministrativi e burocratici. A maggior ragione quando si parla di turismo, laddove i turisti seguono giustamente percorsi aperti e variabili. In questo senso la cooperazione fra Ferrara e la Romagna è del tutto comprensibile e giustificata e non rappresenta nessun ostacolo nelle relazioni con Modena, la quale a sua volta è interessata alla collaborazione con altre realtà regionali, a partire da Reggio Emilia e Bologna, per offrire una pluralità di circuiti turistici variegati e attraenti.”

Nell’ottobre scorso, attraverso l’Asse 5 del POR FESR, sono stati finanziati due progetti legati agli Estensi per un valore superiore a 1,3 milioni di euro, riguardanti il recupero delle Mura cittadine di Ferrara e la riqualificazione del Castello estense di Sassuolo e della Galleria estense di Sassuolo.

Impegnano la Giunta regionale:

a proseguire, entro la programmazione legata alle nuove Destinazioni turistiche e col coinvolgimento delle associazioni di categoria e culturali interessate, nel percorso di valorizzazione dell’identità estense, anche tramite la realizzazione di un percorso turistico (anche virtuale), per far coincidere identità storica e culturale del passato e far rivivere la storia del Ducato Estense, mettendo in debita evidenza le ricchezze architettoniche e monumentali che questo ha lasciato in eredità a Modena, Sassuolo, Reggio Emilia, Ferrara ed altre città della Regione toccate da tale dominio.

Approvata all’unanimità dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 16 novembre 2016.

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