n.21 del 01.02.2012 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE Oggetto n. 2084 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Barbati, Sconciaforni e Ferrari per esprimere il plauso ed il sostegno alle parole espresse dal Presidente della Repubblica circa l'estensione del diritto di cittadinanza ai bambini nati sul suolo italiano e per invitare il Parlamento a svolgere l'iter di revisione del diritto di cittadinanza, rispettando i diritti di chi è nato e cresciuto e si sente italiano

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

l’attuale legislazione italiana (L. 91/1992), basata sullo ius sanguinis, non permette ai bambini stranieri nati in territorio italiano, anche se figli di immigrati regolarmente e da tempo residenti, l’acquisizione automatica della cittadinanza italiana;

ad oggi solo il cittadino straniero che sia nato in Italia ed ivi sia risieduto legalmente e senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno può acquisire la cittadinanza italiana, ma solo una volta maggiorenne e se la richieda entro il diciannovesimo anno di età.

Sottolineato che

nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ufficialmente preso posizione per l’estensione del diritto di cittadinanza ai bambini nati sul suolo italiano, invitando così le Camere a riaprire il dibattito sulle varie proposte di leggi che ormai da tempo languono in Parlamento, ostacolate dall’ostracismo populista ed immaturo di alcune componenti dell’ormai ex Governo Berlusconi;

anche la nostra Regione si è da tempo schierata apertamente per la revisione delle modalità di acquisizione della cittadinanza italiana e nel 2011, sollecitata in ciò anche dall’indirizzo espresso a maggioranza in Assemblea, ha sostenuto la campagna per la diffusione della conoscenza del diritto allo ius soli ai diciottenni, circa 500 ragazzi nel solo anno in corso (e 11.000 in Italia);

l’Assemblea legislativa ha inoltre appoggiato con un Ordine del Giorno la campagna “L’Italia sono anch’io”, con la quale 19 importanti organizzazioni della società civile (fra cui ACLI, ARCI, CARITAS…) hanno garantito il loro sostegno alla raccolta firme per la presentazione di un progetto di legge popolare che prevede l’introduzione dello ius soli temperato e l’estensione del diritto di voto amministrativo.

Evidenziato che

la presenza di immigrati è ormai un aspetto consolidato dell’evoluzione della società italiana e moltissimi sono i bambini ed i ragazzi che, figli di genitori stranieri, sono nati e cresciuti in Italia, essendo dunque italiani in tutto fuorché nei diritti;

l’apporto in termini di sostegno al tessuto produttivo ed alla crescita economica da parte dei cittadini stranieri è oramai sostanziale ed imprescindibile, ciò anche a fronte di politiche demografiche inesistenti, che hanno causato l’invecchiamento della popolazione italiana, con tutte le conseguenze che ciò significa in termini di tenuta del sistema socio-sanitario e previdenziale;

in Emilia-Romagna gli immigrati sono più di 460.000, dei quali il 13,5% sono bambini, e quasi sempre risultano ben inseriti nel tessuto economico e sociale della nostra Regione grazie a politiche lungimiranti di accoglienza ed integrazione a partire dal ruolo fondamentale riconosciuto alla scuola.

Esprime

il proprio convinto plauso e sostegno alle parole del Presidente della Repubblica.

Invita il Parlamento

a riprendere al più presto l’iter di revisione del diritto di cittadinanza al fine di giungere ad una Legislazione consona alle mutate connotazioni della struttura demografica del nostro Paese e rispettosa dei Diritti di chi sul nostro suolo è nato e cresciuto ed italiano si sente e deve essere al pari di ogni altro cittadino.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 17 gennaio 2012

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