n. 38 del 03.03.2010 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5349 - Risoluzione proposta dai consiglieri Borghi, Monari, Pedulli, Mezzetti, Fiammenghi, Bosi, Mazzotti, Salsi, Bortolazzi, Alberti, Zoffoli e Barbieri in merito ad un emendamento approvato in Senato relativo all'estensione dei periodi di caccia anche nei mesi di febbraio ed agosto

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

evidenziato che

in sede di approvazione della legge comunitaria per il 2009 il Senato della Repubblica ha approvato un emendamento che estende i periodi di caccia anche ai mesi di febbraio e agosto, mesi estremamente sensibili perché, nel primo caso, coincidono con il periodo migratorio di alcune specie a rischio estinzione e nel secondo corrispondono ad un particolare periodo produttivo e turistico delle campagne che mal si concilia con la pratica venatoria;

tale previsione, contraria alle direttive comunitarie, oltre al controsenso di trovare ospitalità entro un provvedimento che dovrebbe servire a sanare le divergenze riscontrate con l’UE, se confermata alla Camera aprirebbe le porte ad un sistema di deroghe che potrebbero portare alla cancellazione di qualsiasi confine temporale alla stagione venatoria, attualmente contenuta fra l’1 settembre ed il 31 gennaio;

evidenziato che

l’emendamento è stato approvato nonostante il parere negativo del Ministero dell’Ambiente - che specificava come l’articolo avrebbe peggiorato anziché risolvere la situazione di infrazione rispetto alle norme comunitarie di tutela in cui l’Italia si trova sul tema caccia - dell’ISPRA, l’Autorità scientifica nazionale che si occupa della materia e delle Commissioni competenti della Camera, ed ha sollevato opposizioni entro lo stesso Governo, a partire dal ministro Ronchi, che aveva già bocciato un identico emendamento nel recente passato;

sottolineato che

il testo approvato dal Senato lede il principio di equilibrio fra salvaguardia della fauna selvatica e prelievo venatorio, principio su cui si fonda la L. 157/1992 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, attraverso la quale è stato raggiunto un efficace bilanciamento fra le esigenze dell’ambiente, quelle dei cacciatori e quelle degli agricoltori;

l’approvazione di tale previsione non solo non dà alcuna risposta ai problemi reali che restano aperti, quali la gestione faunistica e la protezione della fauna, il controllo delle specie e l’indennizzo dei danni arrecati agli agricoltori, ma rischia anche di riaprire un contenzioso del tutto ideologico e deleterio sulla figura e la funzione del cacciatore, che proprio la 157 aveva permesso di superare;

 considerato che

 è parere condiviso delle Regioni e di tutti i soggetti che hanno un personale coinvolgimento che la L. 157/92 sia una buona legge e che il suo aggiornamento - inevitabile a 18 anni dall’approvazione - debba avvenire in maniera concorde, tenendo conto delle modifiche intervenute al Titolo V della Costituzione e delle competenze regionali in materia, soprattutto in tema di calendari venatori;

invita la Giunta

ad esprimere in ogni sede utile l’opposizione della Regione Emilia-Romagna all’emendamento approvato al Senato;

a farsi promotrice presso la Camera dei Deputati di una forte iniziativa di contrasto al suddetto emendamento affinché il testo venga cancellato o corretto;

a sollecitare il Parlamento ed il Governo affinché la L. 157/1992 venga revisionata in maniera concordata e col coinvolgimento della Conferenza delle Regioni e delle Associazioni agricole, venatorie e ambientaliste.

Approvata a maggioranza nella seduta antimeridiana del 9 febbraio 2010 ><p>

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