n.73 del 12.03.2014 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5144 - Risoluzione proposta dai consiglieri Pariani, Monari, Carini, Luciano Vecchi, Marani, Montanari, Barbieri, Ferrari, Mori, Moriconi, Alessandrini, Zoffoli e Pagani per impegnare la Giunta a definire per quanto riguarda gli impianti di incenerimento criteri di disattivazione progressiva

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che 

la Giunta regionale, con la delibera del 25 marzo 2013, n. 325,
e questa stessa Assemblea il 9 aprile 2013 hanno approvato il Documento preliminare al Piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR).

Constatato che

in attuazione delle indicazioni europee e nazionali, nel Documento Preliminare al Piano Regionale di Gestione Rifiuti (PRGR) si evidenzia la necessità di ridurre il consumo di risorse attraverso una gerarchia di gestione dei rifiuti fondata sulla prevenzione della produzione degli stessi, il riutilizzo, il riciclo, il recupero di materia e, come extrema ratio, lo smaltimento;

tra gli obiettivi da perseguire nell’arco temporale di validità del Piano Regionale (2014-2020) risultano:

  1. la riduzione della produzione di rifiuti urbani pro capite e dei rifiuti speciali;
  2. la riduzione della pericolosità dei rifiuti speciali;
  3. il raggiungimento di almeno il 70% di raccolta differenziata;
  4. l'incremento della qualità della raccolta differenziata che porti al riciclo di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico per almeno il 60% in termini di peso;
  5. lo sviluppo delle filiere del recupero (green economy);
  6. incremento del recupero della frazione organica per la produzione di compost di qualità.
  7. la minimizzazione dello smaltimento a partire dal conferimento in discarica;
  8. l'equa distribuzione territoriale dei carichi ambientali derivanti dalla gestione dei rifiuti.

Rilevato che

nel suo discorso all'Assemblea Legislativa di inizio mandato, il Presidente della Giunta Vasco Errani aveva evidenziato, indicato come principi cardine delle politiche ambientali della Regione la progressiva dismissione delle discariche, secondo quanto stabilito dall’Unione Europea, e la riduzione progressiva dell’incenerimento e della termovalorizzazione; 

dal Documento Preliminare del PRGR risulta che, con riferimento al 2011, il quantitativo complessivo di rifiuti attualmente autorizzato all'incenerimento negli impianti presenti in Emilia-Romagna è pari a 1.104.500 tonnellate annue.

Constatato che

in base agli scenari di piano tracciati nel Documento Preliminare del PRGR tale quantitativo si ridurrà, al 2020, ad un ammontare complessivo stimato in 626.930 tonnellate di rifiuti indifferenziati;

dall’analisi dell’evoluzione di tali dati emerge la possibilità di ridurre progressivamente la capacità totale di trattamento dei rifiuti attualmente autorizzata per gli impianti di incenerimento attivi in regione.

Appreso che

la bozza del DDL "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo delle risorse naturali", collegato alla legge di stabilità, definisce l’attuale disponibilità di impianti di incenerimento e coincenerimento di rifiuti urbani indifferenziati e di rifiuti speciali derivanti dal loro trattamento con riferimento all’intero territorio nazionale, nonché il relativo fabbisogno complessivo, al fine di individuare una rete di impianti per il trattamento termico dei rifiuti su base statale e creare una rete nazionale per la termovalorizzazione e l’incenerimento dei rifiuti - contestuale alla moratoria su nuove autorizzazioni (con eccezione per le Regioni in emergenza) - che comporterà lo sfruttamento degli impianti esistenti per l’incenerimento di rifiuti urbani prodotti in ogni parte d’Italia (attuale art. 20). 

Considerato

che a seguito della possibilità di avviare la riduzione della potenzialità impiantistica regionale, tutti gli impianti di incenerimento presenti in regione, ivi compresi quelli che hanno ottenuto la classifica R1 - impianti di recupero -, come avvenuto di recente per quelli ubicati nelle province di Modena e Rimini, potrebbero essere alimentati esclusivamente con rifiuti urbani e speciali prodotti in ambito regionale, non lasciando margini per capacità residue per altri rifiuti provenienti dal territorio extra-regionale.

Ritenuto che

l’Amministrazione regionale debba predisporre tutte le opportune iniziative per evitare che il sistema infrastrutturale di termovalorizzazione e incenerimento emiliano-romagnolo diventi terminale nazionale per lo smaltimento finale dei rifiuti.

Ritenuto che

stante quanto sopra rappresentato, è indispensabile tenere fede al programma di mandato e a quanto previsto negli scenari di Piano e approntare misure specifiche e concrete per ridurre progressivamente la capacità autorizzata degli impianti di incenerimento presenti in Emilia-Romagna e attivare un programma di dismissione progressiva degli impianti di incenerimento, partendo dalla riduzione del 25% della produzione di rifiuti pro capite, dal raggiungimento di almeno il 70% di raccolta differenziata, e del 65% di riciclo di carta, metalli, plastica, vetro, legno e organico e dall’incremento del recupero della frazione organica da destinare al compost.

Impegna la Giunta regionale

a definire, per quanto riguarda gli impianti di incenerimento, così come delineato dal Documento Preliminare al PRGR, scenari e criteri di "decommissioning selettivo", cioè di disattivazione progressiva degli impianti o delle singole linee di combustione; tali criteri dovranno essere definiti in modo chiaro e inequivocabile all'interno del PRGR, attraverso l’individuazione di precise scadenze temporali (coerenti con la progressiva diminuzione di produzione del rifiuto regionale) entro le quali attuare le dismissioni sulla base di indicatori ambientali, gestionali e tecnologici;

a porre in essere tutte le azioni possibili presso il Governo e presso le Camere, affinché venga rivisto il DDL "disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo delle risorse naturali" collegato alla legge di stabilità, con particolare riferimento al contenuto dell’art. 23, nel punto in cui si individua una rete nazionale degli inceneritori, cosa che contrasterebbe: con il nostro impegno volto alla riduzione della produzione dei rifiuti e alla massimizzazione del recupero di materia, con il criterio di autosufficienza regionale e col criterio di prossimità nell’uso degli impianti così come contenuti nel piano preliminare dei rifiuti regionale. 

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana dell'11 febbraio 2014

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