n.239 del 30.07.2014 periodico (Parte Seconda)

Sistema di monitoraggio e vigilanza della Regione Emilia-Romagna su enti pubblici regionali ed Enti di diritto privato in controllo pubblico regionale

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 

Premesso che: 

- il 28 novembre 2012 è entrata in vigore la L. 6 novembre 2012, n. 190, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”, che all’art. 1, in particolare subordina all’ adozione di apposite intese, da assumere nell’ambito della Conferenza unificata di cui all'articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, (in seguito “Intese”) gli adempimenti in materia di contrasto al fenomeno corruttivo, con indicazione dei relativi termini, da parte delle Regioni, delle Province autonome di Trento e di Bolzano e degli enti locali, nonché degli enti pubblici e dei soggetti di diritto privato sottoposti al loro controllo (comma 60); 

- sono sempre più stringenti i vincoli in materia di acquisizione di beni e servizi, di reclutamento e conferimento di incarichi, nonché i vincoli assunzionali e di contenimento delle politiche retributive, previsti dal legislatore statale a carico di alcune tipologie di società partecipate dalle pubbliche amministrazioni(si veda, ad esempio, per le società affidatarie in house, l’art. 3 bis, comma 6, del D.L. 13/8/2011 n. 138, convertito con modificazioni dalla L. 14 settembre 2011, n. 148); 

- si rende necessario assicurare il consolidamento e la trasparenza dei conti pubblici, in attuazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118, recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42” che richiede l’introduzione di metodologie e di sistemi informativi omogenei; 

Visti inoltre: 

- l’Intesa avente ad oggetto “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” del 24 luglio 2013 sottoscritta, in Conferenza Unificata, per l’attuazione dell’art. 1, commi 60 e 61 Legge n. 190 del 2012, che, in particolare, evidenzia che gli enti sub-regionali devono curare la comunicazione anche alla Regione di riferimento, secondo modalità indicate e pubblicizzate da ciascuna Regione, dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione (PTPC) e dei Programmi Triennali per la Trasparenza e l’integrità (PTTI); 

- il DLgs 14 marzo 2013, n. 33, recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, che, all’art. 11, rubricato “Ambito soggettivo di applicazione”, stabilisce che “alle società partecipate dalle pubbliche amministrazioni … e alle società da esse controllate ai sensi dell’art. 2359 del codice civile si applicano, limitatamente alla attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell’Unione europea, le disposizioni dell’art. 1, commi da 15 a 33, della legge 6 novembre 2012, n. 190”; 

- il DLgs 8 aprile 2013, n. 39, ad oggetto “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190” che detta disposizioni, ai fini della prevenzione e del contrasto della corruzione, nonché della prevenzione dei conflitti di interessi, in materia di attribuzione di incarichi dirigenziali, di incarichi di responsabilità amministrativa di vertice nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici non territoriali e negli enti di diritto privato in controllo pubblico; 

- il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), approvato con la deliberazione n. 72 dell’11 settembre 2013 dalla Autorità Nazionale Anticorruzione, che: 

a) individua come destinatari del Piano, per gli specifici adempimenti previsti dal legislatore o dal Piano medesimo, anche gli enti pubblici economici, gli enti di diritto privato in controllo pubblico e le società partecipate, oltre a quelle da esse controllate ai sensi dell’art. 2359 c.c. (paragrafo 1.3); 

b) stabilisce, al punto 3.1.1., che l’amministrazione che esercita la vigilanza deve verificare l’osservanza delle disposizioni di prevenzione della corruzione posti a carico degli enti pubblici economici e degli enti di diritto privato in controllo pubblico; 

c) per una vigilanza ottimale, “l’Amministrazione e l’ente vigilato organizzano un idoneo sistema informativo per monitorare l’attuazione delle misure … indicate…” (punto 3.1.1. e Tavola n. 2 allegata al PNA); 

- la propria delibera n. 66 del 27 gennaio 2014, che ha approvato il “Piano triennale di prevenzione della corruzione 2013-2016 per le strutture della Giunta regionale, le Agenzie ed Istituti regionali e gli enti pubblici non economici regionali convenzionati” (PTPC), che, tra l’altro, individua, nel Programma di misure da introdurre nel 2014 per il contrasto alla corruzione anche la misura n. 18 “Definizione di un sistema articolato di vigilanza su società partecipate e enti controllati per l’attuazione delle disposizioni in materia di anticorruzione”, da attivare entro il 30 giugno 2014; 

Ritenuto quindi necessario, nel dare attuazione alla Misura n. 18 del “Programma misure 2014” del PTPC, tenere conto anche di analoghe necessità di controllo, per le diverse finalità fissate dal legislatore sia statale che regionale, di ulteriori variabili di natura finanziaria, economica, organizzativa, gestionale e di conformità alla legge; 

Valutato quindi opportuno, integrando l’esigenza di vigilanza per una pluralità di scopi, prevedere l’attuazione di un sistema articolato di monitoraggio che permetta la razionalizzazione dei flussi informativi tra la Regione Emilia-Romagna e gli enti pubblici regionali, nonché gli enti di diritto privato in controllo pubblico regionale, in analogia con quanto previsto, seppur solo con riferimento alle societa' partecipate non quotate, dall’art. 147-quater del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, “Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali”; 

Ritenuto opportuno individuare, con il presente atto, le caratteristiche strutturali e organizzative del sistema di raccordo informativo, nel rispetto dei principi di seguito enunciati:

a) adeguato presidio delle variabili oggetto di monitoraggio (finanziarie, organizzative, gestionali e di legalità) attraverso una adeguata articolazione delle competenze e la creazione di una apposita struttura organizzativa, coadiuvata da un gruppo multidisciplinare, formato da esperti interni; 

b) integrazione, per quanto riguarda le società affidatarie in house, con lo svolgimento del “controllo analogo” di competenza degli organismi a ciò deputati dalla legislazione regionale; 

b) dinamicità del modello, per adeguarlo rapidamente alle sopravvenute esigenze di controllo, secondo quanto imposto dalla continua evoluzione normativa; 

c) promozione dell’informatizzazione dei flussi informativi anche al fine di rispondere, in modo personalizzato, alle esigenze dei diversi attori interessati al controllo sul sistema delle partecipazioni regionali; 

d) semplificazione dei processi di trasmissione dei dati, secondo criteri volti a evitare sovrapposizioni e duplicazioni dei flussi informativi e a garantirne appropriatezza, efficienza e certezza; 

Dato atto dei pareri allegati; 

Su proposta della Vicepresidente della Giunta regionale e Assessore a “Finanze. Europa. Cooperazione con il sistema delle autonomie. Valorizzazione della montagna. Regolazione dei servizi pubblici locali. Semplificazione e trasparenza. Politiche per la sicurezza”; 

A voti unanimi e palesi 

delibera: 

1. di attivare un sistema di monitoraggio e vigilanza della Regione Emilia-Romagna su enti pubblici regionali ed enti di diritto privato in controllo pubblico regionale, secondo le modalità indicate al documento allegato al presente atto sotto lettera A), quale sua parte integrante e sostanziale; 

2. di ordinare la pubblicazione della presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna (BURT).

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