n.362 del 13.11.2019 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 8970 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, specie in sede europea, volte a contrastare la diffusione della "cimice asiatica", consentendo inoltre aiuti immediati a fronte dei danni, diretti ed indiretti, determinati dall'emergenza dalla stessa causati. A firma dei Consiglieri: Calvano, Serri, Caliandro, Rontini, Zoffoli, Pruccoli, Tarasconi, Poli, Bagnari

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

La diffusione della cimice marmorata asiatica {Halyomrpha halys), comparsa per la prima volta in Italia nel 2012, ha ormai assunto le proporzioni di una vera e propria calamità naturale alle nostre latitudini, anche a causa dell’estrema prolificità dell’insetto, che in un anno riesce a produrre fino a 800 uova.

Innocua per l’uomo, la cimice costituisce, invece, un serio pericolo per molte specie di piante sia coltivate che spontanee, con una predilezione per quelle arboree e arbustive.

Il riscaldamento del clima e l’assenza di antagonisti naturali hanno portato a contare danni ingentissimi all’agricoltura italiana, soprattutto nel nord del Paese, dove per le sole pere, pesche e nettarine sono stati stimati a fine settembre oltre 350 milioni di euro di danni di cui 200 in campagna e 150 nelle fasi di lavorazione, con conseguenti pesanti perdite anche di posti di lavoro, con quasi 500.000 giornate in meno lavorate.

Rilevato che

Fin dalla prima comparsa della cimice asiatica nei territori emiliano-romagnoli il livello di allarme è stato altissimo ed il problema è stato subito affrontato dalla Regione con l’attivazione dei servizi fitosanitari, gli incontri e l’informazione sui territori, il sostegno all’attività di ricerca. Sono, inoltre, state stanziate risorse PSR per l’acquisto di reti difensive. Sempre con risorse PSR, è stato attivato un Gruppo operativo del Partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura (PEI) coordinato dal CRPV - Centro ricerche produzioni vegetali - al quale hanno partecipato l’Università di Modena e Reggio Emilia (UNIMORE), Consorzio fitosanitario di Modena, Centro di Saggio ASTRA, Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli ed imprese agricole.

L’8 luglio scorso si è riunito per la prima volta il Tavolo tecnico regionale di emergenza per il contrasto alla cimice, mentre l’azione congiunta delle Regioni del Nord ha portato ad un incontro di tutte le Regioni presso il Ministero dell’Agricoltura da cui dovrebbe scaturire in questi giorni un Piano nazionale di contrasto alla cimice asiatica.

Evidenziato che

Anche a seguito delle ripetute sollecitazioni da anni provenienti dalla nostra e da altre Regioni, si è recentemente giunti all’adozione di un Regolamento statale che consentirà di immettere nell’ambiente, una volta terminate le verifiche di impatto, la cosiddetta “Vespa samurai”, importante antagonista della Cimice asiatica.

Sempre a livello legislativo, la recente modifica di legge approvata dalla nostra Regione ha aperto alla possibilità che la Regione concorra al pagamento di interessi su finanziamenti destinati a sostenere la ricostituzione del capitale di conduzione delle imprese agricole associate che abbiano subito danni alle produzioni causati da calamità naturali, avversità atmosferiche, epizoozie ed organismi nocivi ai vegetali tra i quali rientra anche la Cimice asiatica.

Rilevato che

Nonostante il veloce progredire della ricerca e le attività fin qui avviate, la soluzione della crisi è ancora lontana e richiede un’azione sinergica e a tutti i livelli, per cui è necessario che a quanto la Regione ha fatto, sta facendo e continuerà a fare, si affianchi anche l’operato dello Stato e dell’Unione Europea.

Per tali motivi

Impegna la Giunta regionale

A dare continuità al sostegno ai progetti di ricerca per approntare soluzioni di efficace contrasto alla diffusione dell’insetto e a supportare la riproduzione degli antagonisti da rilasciare in natura.

A proseguire nella delimitazione territoriale dei comuni colpiti per attivare le procedure previste per autorizzare gli sgravi contributivi e fiscali.

Ad emanare rapidamente il bando per l’abbattimento dei tassi di interesse, e con garanzie degli Agrifidi, per finanziamenti, dilazioni sui pagamenti delle rate di mutuo in scadenza o consolidamento di passività per contrastare la sofferenza finanziaria delle imprese colpite a causa del mancato raccolto.

Chiede, inoltre alla Giunta regionale di intervenire presso il Governo perché

Individui nella legge di bilancio 2020 i fondi per indennizzare i mancati redditi da produzione/vendita dei prodotti ortofrutticoli degli agricoltori colpiti, apportando anche le necessarie deroghe di legge.

Preveda l’esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali degli imprenditori e dei loro lavoratori dipendenti, in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l'evento.

Appronti un provvedimento legislativo specifico che ammetta come condizione per accedere ai benefici da parte dei lavoratori alle dipendenze di imprese nelle aree colpite dalla calamità “cimice asiatica” la sola “richiesta di avvio delle procedure ai sensi del dlgs 102/2004”, senza che debba realizzarsi anche la condizione, oggi richiesta, dell’effettivo ottenimento da parte dell’impresa agricola del rimborso dei danni subiti ai sensi del citato decreto, che ha tempi molto più lunghi.

In attesa di attivare gli strumenti di rimborso per i danni, si faccia promotore, assieme alle associazioni professionali agricole e cooperative, della predisposizione con ABI di un protocollo per la sospensione delle rate dei mutui simile a quello utilizzato in passato, con l’obiettivo di sostenere le famiglie colpite da eventi calamitosi.

Reperisca apposite risorse e registri in esonero sul regolamento degli aiuti di Stato un Piano di intervento fitosanitario che preveda anche azioni preventive e protettive quali, a titolo d’esempio, trattamenti su colture trappola, trappole per cattura massale, realizzazione di siepi a supporto dei lanci di insetti antagonisti, reti di protezione.

Chieda all’Unione Europea:

a) l'attivazione dell'art 221 del Regolamento 1308/2013, per consentire un aiuto immediato per i danni, diretti e indiretti, determinati dall’emergenza di invasione di Cimice asiatica.

b) una modifica dell’OCM Ortofrutta che porti dal 50% all’80% l’intensità dell’aiuto sull’introduzione di misure di prevenzione quali la difesa chimica a basso impatto ambientale localizzata e l’utilizzo di sistemi di difesa passiva come le reti antinsetto, che sono al momento l’unica strada praticabile per contrastare e ridurre i danni prodotti dalla cimice asiatica.

c) di innalzare dal 65% al 75% la percentuale di valore comunque riconosciuta dal Reg. delegato 891/2017 al prodotto che si sia deprezzato di almeno il 35 % per motivi non imputabili alla responsabilità dell'organizzazione di produttori e che esulano dal suo controllo. Ciò al fine di evitare ulteriori danni alle OP ortofrutticole che, a causa della riduzione drastica dell’entità del fondo di esercizio che sostiene le spese del programma operativo, rischiano addirittura di perdere il riconoscimento.

Di aumentare l'attuale percentuale di aiuto previsto per le spese di prevenzione, contrasto, gestione e difesa attiva delle crisi, da destinare a interventi di adattamento al cambiamento climatico e di lotta a organismi nocivi.

Approvata a maggioranza dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 16 ottobre 2019.

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