n.327 del 02.11.2016 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 3295 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire presso il Governo affinché la gestione dei minori stranieri non accompagnati avvenga con il coinvolgimento delle Regioni e delle comunità locali, in un’ottica di equa distribuzione degli stessi tra Regioni e Comuni e con indicazioni univoche alle Prefetture. A firma dei Consiglieri: Rossi Nadia, Calvano, Caliandro, Taruffi, Prodi, Mumolo, Marchetti Francesca, Tarasconi, Molinari, Montalti, Rontini, Soncini, Zoffoli

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

fin dal 2014, anno in cui l’afflusso di migranti sulle coste italiane ha iniziato ad assumere proporzioni prima inedite, la Regione Emilia-Romagna ha offerto la propria piena collaborazione, facendosi responsabilmente carico delle quote di ospitalità ad essa assegnate.

In particolare, per quanto concerne la presenza di minori non accompagnati, i nostri Enti territoriali hanno assicurato ed assicurano l’ospitalità con risorse proprie e partecipando alle diverse progettualità che si sono susseguite negli anni fino ai recenti bandi Fami e Sprar minori. Inoltre sono attivi in Regione due centri Hub in grado di accogliere fino a 100 minori in prima accoglienza.

Rilevato che

a fronte di tale disponibilità, suscita invece preoccupazione il fatto che i nuovi arrivi siano semplicemente comunicati alle Regioni ed ai Comuni, che si trovano a dovere gestire soluzioni emergenziali non pianificate e basate su una mera suddivisione sui territori, senza considerare le situazioni in essere.

Inoltre i minori vengono inviati ai singoli territori talora senza passare attraverso gli Hub attivati in regione e vanificando così la realizzazione della rete regionale articolata in prima e seconda accoglienza, che invece è necessaria per l’ordinato funzionamento del sistema, a garanzia prima di tutto dei minori stessi.

Questa mancata concertazione non solo mette in difficoltà quegli Enti che si sono prodigati nell’adempiere al meglio al compito, spesso nonostante trasferimenti statali insufficienti ed in ritardo nell’erogazione, ma rende anche più difficile gestire la relazione fra la comunità e i nuovi ospiti, rischiando di creare tensioni sociali che un coinvolgimento attivo della prima potrebbe evitare.

Impegna la Giunta ad intervenire presso il Governo per richiedere

- che la gestione dei minori non accompagnati avvenga col coinvolgimento delle Regioni e delle comunità locali e che sia rispettosa delle procedure e delle reti di accoglienza già in essere sul territorio, cercando a tal fine un’unificazione delle stesse;

- che si predisponga, di concerto con ANCI e Regioni, un equo piano di ridistribuzione tra Regioni e Comuni, in modo che tutti diano il proprio contributo. Ciò non prima di una verifica dell’attuale presenza dei minori nelle varie regioni, utile a distribuire equamente i futuri carichi;

- che si diano indicazioni univoche ai Prefetti per la gestione in emergenza dei minori e in particolare, riprendendo le richieste sottoscritte dalla Regione Emilia-Romagna, dall’ANCI ER e da alcuni sindaci:

1) Che tutti i minori siano sottoposti ad accertamento dell’età prima di essere inviati nei territori provinciali.

2) Che la ripartizione dei minori avvenga verso le regioni tenendo conto dei minori già presenti sui territori e dei minori inseriti nei progetti Sprar o Fami.

3) Che venga riconosciuta la dimensione anche territoriale degli Hub minori. Se questo non fosse garantito, gli Enti capofila saranno orientati a uscire dal sistema Fami, non sostenibile in quanto aggiuntivo rispetto agli altri minori accolti (sia inviati dal Ministero sia presenti tra gli adulti). E’ evidente che si trasformerebbero i posti di Hub in seconda accoglienza per dare risposte più durature alle tante presenze sui territori.

4) Che venga chiarito come considerare i minori che si dichiarano tali o di cui viene accertata la minore età all’interno dell’Hub adulti Mattei di Bologna: devono avere le stesse tutele previste per gli altri minori intercettati nei luoghi di sbarco o arrivati in autonomia nei territori. La grande presenza di minori in condizioni di promiscuità presso l’Hub Mattei deve far pensare a una ridistribuzione dei minori non solamente sui territori emiliani ma anche fuori dalla regione.

5) Che le assegnazioni di minori ai territori provinciali dell’Emilia-Romagna avvenga solo da spostamenti di minori presenti all’Hub Merlani di Bologna e dal neo attivato Hub Ravenna-Budrio quindi in posti di seconda accoglienza.

6) Che le Prefetture, in mancanza di disponibilità di posti sui territori, individuino strutture ricettive temporanee da dedicare ai MSNA, astenendosi tassativamente dalla semplice comunicazione degli arrivi ai gestori dell’accoglienza adulti esistenti, con il concreto rischio conseguente di attivare accoglienze non adeguate, promiscue e prive delle minime garanzie di tutela della minore età.

7) Che la tutela dei minori, nei casi in cui i Prefetti attivassero strutture ricettive temporanee (quindi in deroga alle normative nazionali e regionali sull’autorizzazione di strutture di accoglienza per minori), sia definita da esplicite disposizioni dell’autorità competente.

8) Di valutare la possibilità di attivare progetti di affidamento famigliare supportati dall’adeguato sostegno economico e di servizi alle famiglie affidatarie.

9) Di conoscere le prospettive per disporre di nuovi fondi per strutture di seconda accoglienza che possano far rispettare la permanenza massima di 60 giorni dei minori nei centri di prima accoglienza; tali percorsi di attivazione devono avere tempi e modalità specifici per individuare e autorizzare le strutture.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana dell’11 ottobre 2016

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