n.178 del 15.06.2016 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 629 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare, prevenire e ridurre il rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, dare attuazione alla relativa normativa regionale prevedendo anche riduzioni dell'aliquota IRAP per gli esercizi commerciali "Slot freE-R". A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Gibertoni, Piccinini, Bertani

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Visti

il decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute” (convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2012, n. 189), in particolare l’art. 5, comma 2, in cui si prevede di “aggiornare i livelli essenziali di assistenza con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da ludopatia, intesa come patologia che caratterizza i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita in denaro, così come definita dall’Organizzazione mondiale della sanità (G.A.P.)”;

la legge regionale 4 luglio 2013 n. 5 “Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”, in particolare: l’art. 2 “Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico” che al comma 1, lettera d), prevede la promozione di “attività di progettazione territoriale socio-sanitaria sul fenomeno del gioco d'azzardo, anche in collaborazione con Ausl ed enti locali”, l’art. 5 “Funzioni di Osservatorio regionale” per cui “la Regione esercita le funzioni di Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d'azzardo al fine di monitorarne gli effetti in tutte le sue componenti: culturali, legali, di pubblica sicurezza, commerciali, sanitarie ed epidemiologiche, sociali e socio-economiche” e l’art. 7 “Marchio regionale” che istituisce il marchio regionale “Slot freE-R”;

la legge regionale 21 dicembre 2001, n. 48 “Disposizioni in materia di imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) e di sistema informativo tributario e fiscale regionale”, in particolare l’art. 6 “Determinazione dell’aliquota”, che al comma 1 dispone “la Regione ha facoltà di variare con propria legge l'aliquota di imposta nei limiti di quanto previsto dalla normativa statale, anche differenziandola per settori di attività e per categorie di soggetti passivi”;

la delibera dell’Assemblea Legislativa n. 154 dell’11 marzo 2014 recante “Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico 2014-2016 ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 4 luglio 2013, n. 5” approvata all’unanimità dei presenti nella seduta del giorno 11 marzo 2014;

la delibera dell’Assemblea Legislativa n. 166 del 25 giugno 2014 recante “Modifica al Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 4 luglio 2013, n. 5, approvato con delibera dell'Assemblea legislativa n. 154 dell'11 marzo 2014”, in cui relativamente al rilascio rilascio del marchio “Slot freE-R” si prevede che “nella diffusione i Comuni debbano costituire il primario punto di riferimento sia per la pubblicizzazione che per il rilascio del marchio e che, di conseguenza, il rilascio debba essere delegato da parte della Regione ai Comuni, che in maniera più rapida possono provvedervi” e che “le procedure per l’adesione e per il rilascio debbano essere le più snelle e semplici possibili, non comportando per gli interessati oneri aggiuntivi, e che, di conseguenza, l’adesione sia da intendersi non tanto come domanda per il rilascio del marchio, quanto piuttosto come dichiarazione di adesione alle condizioni per il rilascio del suddetto marchio”;

l’Ordine del giorno sul gioco d’azzardo patologico approvato all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 2 luglio 2013;

premesso che

negli ultimi anni il fenomeno del gioco d’azzardo patologico (G.A.P.) si è concretizzato come un problema sempre più dilagante, trasformandosi in una vera e propria piaga sociale per il nostro Paese (sia in termini di estensione e diffusione sia in termini di gravità);

è emblematico l’aumento di fatturato del gioco d’azzardo in contemporanea con gli anni della crisi: nel 2011 il fatturato del gioco in Italia è stato di 79,9 miliardi, cresciuti ad 86 miliardi nel 2012; inoltre si stima che la spesa in gioco d’azzardo illegale ammonti a circa 15 miliardi, da aggiungere ai valori precedenti;

secondo i dati Eurispes nel gioco d’azzardo investe di più chi ha un reddito inferiore: giocano il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati e ricerche sulle abitudini di gioco dimostrano che il gioco patologico è spesso associato all’essere di genere maschile, giovane e con un basso livello economico, nonché un basso livello di educazione scolastica ed uno stato di disoccupazione; inoltre (vedi anche l’“Indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia (2012)”) vi è un aspetto ancora più preoccupante cioè quello della diffusione del gioco d’azzardo - lato sensu inteso - tra bambini, di età compresa tra i 7 e gli 11 anni, e adolescenti, di età compresa tra i 12 e i 18 anni;

con l’entrata in vigore della sopracitata L.R. 5/2013, approvata in Aula all’unanimità, la Regione Emilia-Romagna, ha, o avrebbe, voluto dare un segnale forte nella direzione del contrasto, prevenzione e riduzione del rischio connesso al gioco d’azzardo patologico;

nel documento di revisione dei LEA presentato, il 4 febbraio scorso, dal Ministro della Salute agli assessori regionali, è stata formalmente proposta l’introduzione nei LEA (livelli essenziali di assistenza sanitaria) del trattamento delle persone con dipendenza patologica da gioco d’azzardo;

considerato che

come riportato nel Piano integrato sopra citato “nella programmazione sociale e sanitaria di ambito distrettuale, e nello specifico nei programmi attuativi del Piano di zona per la salute e il benessere sociale, dovranno essere individuate azioni e interventi da realizzarsi congiuntamente tra servizi sociali e sanitari, attivando dove possibile collaborazioni con gli organismi del Terzo settore e le associazioni di rappresentanza, al fine di promuovere la sensibilizzazione e l’informazione sul territorio, nonché di attivare reti di sostegno per le famiglie. I tavoli della programmazione locale saranno quindi i luoghi nei quali sviluppare gli interventi e le azioni congiunte che dovranno richiamarsi ai principi contenuti nel Piano sociale e sanitario regionale, nel Piano regionale della prevenzione e nei progetti regionali avviati negli ultimi anni sugli stili di vita e la promozione della salute. L’obiettivo è di contribuire a creare nella popolazione una adeguata conoscenza del problema e con essa la consapevolezza necessaria a sviluppare forme di analisi critica e di “dissenso dal basso””;

l’attività degli enti locali ha un ruolo importante nelle azioni poste a fondamento della L.R. 5/2013, come dimostra, tra l’altro, la scelta di delegare ad essi la gestione, applicazione ed implementazione del marchio “Slot freE-R”;

come previsto nel sopracitato Piano “il possesso del marchio costituisce prerequisito per l’ottenimento di forme di valorizzazione ed eventuali incentivazioni di carattere economico da parte del Comune sul cui territorio viene esercitata l’attività”;

le imprese commerciali sono tra i soggetti passivi dell’IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive);

già altre Regioni hanno introdotto norme di contrasto ad hoc alle ludopatie, anche sul piano economico e finanziario:

- la Regione Veneto che con un emendamento alla propria Legge di stabilità regionale 2015 ha stabilito come, dal 1° gennaio 2016, gli esercizi nei quali siano installati apparecchi da gioco saranno soggetti all’aliquota Irap maggiorata dello 0,2 per cento;

- la Regione Umbria che con la legge regionale 21 novembre 2014, n. 21, “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico” all’art. 5 “Disposizioni in materia di Irap” ha previsto un’aliquota Irap ridotta dello 0,92 per cento a favore dei soggetti che conseguono un marchio analogo a quello previsto dalla legge regionale dell’Emilia-Romagna L.R. 5/2013, ed una aliquota Irap aumentata dello 0,92 per cento per gli esercizi nei quali risultino installati apparecchi per il gioco;

- la Regione Lombardia che nell’ottobre 2013 con la L.R. 8/2013 ha stanziato 1,2 milioni di euro, per misure finalizzate alla prevenzione e al contrasto della dipendenza dal gioco d’azzardo e al trattamento e al sostegno delle persone che ne sono affette e dei loro familiari, prevedendo una aliquota Irap ridotta dello 0,92 per cento per 4 anni (2014-2018) agli esercizi che avrebbero disinstallato gli apparecchi per il gioco d’azzardo entro il dicembre 2013 e una aliquota Irap aumentata dello 0,92 per cento per 4 anni (2014-2018) agli esercizi in cui risultassero installati gli apparecchi da gioco;

impegna la Giunta regionale e l’assessore competente a

proseguire verso la completa attuazione della legge regionale 4 luglio 2013, n. 5 “Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate” e della delibera assembleare n. 154 dell’11 marzo 2014 recante “Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico 2014-2016, ai sensi dell’art. 2 della legge regionale 4 luglio 2013, n. 5” in particolare relativamente al rilascio del marchio “Slot freE-R”;

verificare la fattibilità dell’introduzione, già con la prossima manovra relativa alla legge finanziaria collegata alla legge di assestamento del bilancio regionale, di una previsione normativa che diminuisca l’aliquota IRAP per gli esercizi commerciali che conseguono il marchio “Slot freE-R” e una parallela variazione in aumento per gli esercizi in cui risultassero installati gli apparecchi da gioco;

mettere in campo tutte le iniziative possibili, in sede di Conferenza delle Regioni e di Conferenza Stato-Regioni, affinché si giunga, al più presto possibile ed in maniera compiuta, alla introduzione definitiva nei LEA del trattamento delle persone con dipendenza patologica da gioco d’azzardo.

Approvata a maggioranza dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 23 maggio 2016.

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