n. 47 del 17.03.2010 periodico (Parte Seconda)

Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) relativa alla concessione di derivazione a scopo idroelettrico sul Rio delle Tagliole in comune di Fiumalbo (MO), attivata da S.C. Energy di Santi Giacomo e Colò Federico s.n.c. - Presa d'atto delle determinazioni della Conferenza di Servizi (Titolo III - L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

(omissis)

delibera: 

a) la Valutazione di Impatto Ambientale positiva, ai sensi dell’art. 16 della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, sul progetto inerente la concessione di derivazione a scopo idroelettrico sul Rio delle Tagliole in Comune di Fiumalbo (MO), presentato da S.C. Energy di Santi Giacomo e Colò Federico s.n.c., poiché l’intervento previsto è, secondo gli esiti dell’apposita Conferenza di Servizi conclusasi il giorno 6 novembre 2009, nel complesso ambientalmente compatibile;

b) di ritenere, quindi, possibile realizzare il progetto in previsione, a condizione siano rispettate le prescrizioni riportate ai punti 1.C., 2.C. e 3.C. del Rapporto conclusivo della Conferenza di Servizi, che costituisce l’Allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, di seguito trascritte:

1. la gaveta dovrà essere inserita nella scarpata con dei riporti di terreno sui fianchi con adeguate scogliere di protezione in pietra naturale al fine di mimetizzare o di inserire l’opera nel contesto ambientale;

2. i lavori di scavo dovranno essere realizzati sotto il controllo di personale specializzato (operatori di ditte archeologiche), sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna;

3. al fine di non modificare la dinamica del trasporto solido nel torrente Rio delle Tagliole, il rialzo di cm 40 dal fondo alveo del manufatto in cui verrà installata la griglia di captazione dovrà essere compensato realizzando, a monte del manufatto, un innalzamento graduale in materiale lapideo del fondo alveo; per lo stesso motivo, l’attraversamento del torrente da parte della condotta dovrà essere realizzato completamente interrato;

4. l’opera di presa e l’opera di attraversamento dovranno essere realizzate in conglomerato cementizio classe 300, spessore cm 20, armato con rete elettrosaldata, diametro mm 5, maglie cm 20 x 20, esteso a non meno di ml 3,00 a monte e ml 3,00 a valle del manufatto stesso; tali manufatti dovranno essere convenientemente rivestiti, con sasso del luogo, nelle parti emergenti dal fondo alveo, mentre le parti – comprese le fondazioni – che verranno a trovarsi stabilmente sommerse dovranno essere protette, nelle parti a vista, da scogliere realizzate nel rispetto delle caratteristiche di naturalità del corso d’acqua nel tratto considerato;

5. la Società proponente dovrà presentare al competente Servizio Tecnico Bacini Affluenti del Po, idoneo progetto esecutivo di tutte le opere da realizzare, in particolare dovranno essere quotati sia il punto di derivazione che quello di rilascio al fine di una puntuale verifica del salto di concessione assentito, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge; dovrà, inoltre, presentare allo stesso Servizio Tecnico Bacini affluenti del Po apposita planimetria con indicate le occupazioni provvisorie che si rende necessario effettuare per gli accantieramenti;

6. durante i lavori dovrà essere garantito il regolare deflusso delle acque anche in caso di piene improvvise, adottando tutti gli accorgimenti onde evitare danni a cose e/o a persone. Le eventuali opere provvisionali dovranno essere mantenute per il tempo strettamente necessario, curando che sia ridotto al minimo l’ostacolo alla sezione di deflusso e provvedendo all’immediato allontanamento dei materiali eventualmente depositatisi in alveo;

7. al termine dei lavori dovranno essere ripristinate le condizioni di stabilità delle sponde secondo le direttive impartite dal competente Servizio Tecnico di Bacino. Qualora si dovessero manifestare fenomeni erosivi e/o franamenti per cause da imputarsi all’intervento di cui trattasi, l’onere e le spese per il ripristino saranno totalmente a carico della Società proponente;

8. il valore del DMV da lasciar defluire in alveo è stabilito in 310 l/s; si rammenta che detto valore potrà essere aumentato qualora la portata concessa pregiudichi il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità definiti dal PTA per il corso d’acqua interessato, senza che ciò possa dar luogo alla corresponsione di indennizzi da parte della pubblica amministrazione, fatta salva la relativa eventuale riduzione del canone demaniale di concessione;

9. prima dell’entrata in esercizio dell’impianto la Società proponente dovrà produrre al competente Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua della Regione Emilia-Romagna per l’approvazione, documentazione inerente le soluzioni tecniche adottate (strumentazione, modalità di registrazione e trasmissione dati) al fine della verifica sul rispetto del DMV e delle portate derivate; la stessa documentazione dovrà essere trasmessa, per opportuna conoscenza, al Servizio Tecnico Bacino Affluenti del Po, alla Provincia di Modena ed all’ARPA territorialmente competente; in particolare dovrà essere effettuata la misura in continuo della portata (garantendo il DMV per tutto il tratto sotteso dall’impianto) prima della re-immissione dell’acqua captata in alveo, al fine di escludere dal rilascio complessivo l’eventuale dispersione di acqua di subalveo e di assicurare che il deflusso reale consenta il mantenimento dell’ecosistema acquatico in tutto il tratto derivato; il dato della portata dovrà essere valutabile in tempo reale anche per risolvere eventuali inconvenienti tecnici;

10. le scogliere previste nella relazione di progetto dovranno essere realizzate con l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica, utilizzando materiale lapideo e vegetale locale: si esclude l’uso di conglomerato cementizio a vista;

11. in ottemperanza alla vigente normativa sismica e considerando quanto precisato nella nota circolare regionale prot. n. 228337 del 13 ottobre 2009 a firma congiunta degli Assessori Gian Carlo Muzzarelli e Marioluigi Bruschini circa la “conclusione del regime transitorio delle norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008 ed illustrazione dell’art. 64, comma 7, della L.R. n.6 del 2009”, prima dell’inizio lavori S.C. Energy di Santi Giacomo e Colò Federico s.n.c. dovrà presentare al Comune di Fiumalbo ed al Servizio Tecnico Bacini Affluenti del Po:

- asseverazione nella quale il professionista abilitato dichiari espressamente la conformità del progetto dell’opera alla normativa tecnica prevista dal DM 14 settembre 2005 “norme tecniche per le costruzioni” o dalla normativa previgente sulla medesima materia L 1086/71 e L 64/74 e relativi Decreti attuativi;

- progetto esecutivo composto da planimetrie, piante, prospetti e sezioni, relazione tecnica, fascicolo dei calcoli delle strutture portanti, sia in fondazione sia in elevazione, di disegni dei particolari esecutivi delle strutture con “allegata una relazione sulla fondazione …….. corredata da grafici e da documentazioni, in quanto necessari………. nella quale devono essere illustrati i criteri seguiti nella scelta del tipo di fondazione, le ipotesi assunte, i calcoli svolti nei riguardi del complesso terreno-opera di fondazione”, in conformità a quanto disposto dall’art. 93 commi 3, 4, 5, del DPR n. 380/2001 (ex art. 17 della L n. 64/1974);

12. in ottemperanza alla Disciplina Edilizia regionale occorre che prima dell’inizio dei lavori S.C. Energy di Santi Giacomo e Colò Federico s.n.c., congiuntamente al tecnico progettista abilitato, presenti agli Uffici competenti dei Comuni di Fiumalbo e Pievepelago, la documentazione tecnico amministrativa, comprensiva dei diritti di segreteria [contributo di costruzione non dovuto ex comma 1, lettera g), art. 30 LR 31/02], previsti dalla normativa vigente per il titolo rilasciato col presente procedimento. Si rammenta che dovranno essere, inoltre, effettuati gli adempimenti previsti dal DLGS 81/08 e successive modifiche ed integrazioni;

13. qualora permangano materiali eccedenti scavati e non riutilizzati per rinterri, ripristini o altri usi finalizzati alla realizzazione dell’opera, prima dell’invio al sito di destinazione finale, dovrà essere presentato al Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale della Regione Emilia-Romagna e ad ARPA territorialmente competente, per l’approvazione, il relativo progetto che dovrà dimostrare la compatibilità del materiale col sito di destinazione ai sensi dell’art. 186 del DLGS 152/2006, come modificato dal DLGS 16 gennaio 2008, n. 4; in assenza di detta approvazione tutto il materiale di risulta non riutilizzato in loco dovrà essere smaltito in discarica, nel rispetto della vigente normativa in materia di rifiuti;

14. in relazione ai ripristini previsti:

- il numero delle piante da mettere a dimora dovrà essere incrementato almeno a 100;

- la scelta delle specie dovrà essere effettuata tra quelle di seguito riportate, privilegiando nell’ordine: ontano nero (Alnus glutinosa), sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia), frassino maggiore (Fraxinus excelsior), nocciolo (Corylus avellana), olmo montano (Ulmus glabra), acero di monte (Acer pseudoplatanus);

- gli impianti, da effettuarsi nei mesi invernali con le modalità previste nella documentazione depositata, dovranno essere a gruppi monospecifici, localizzando le piante a parziale schermo della cabina elettrica e nei tratti maggiormente compromessi dallo scavo della condotta e dal complesso del cantiere;

- dovranno essere preservate le radure e le aree a prato esistenti, con sfalci tardivi a fine luglio, al fine di mantenere e migliorare la biodiversità ecotonale dell’area;

15. come misura aggiuntiva, compensativa degli impatti correlati alla realizzazione dell’impianto idroelettrico, dovrà essere concordato con il Consorzio di gestione del Parco dell’Alto Appennino Modenese una stazione boschiva, in area demaniale, ove intraprendere l’azione di conversione all’alto fusto su una superficie pari all’area complessivamente interessata dai lavori;

16. tutti gli interventi e le opere, previsti in progetto o derivanti dalle prescrizioni impartite nell’ambito della presente procedura di VIA, che abbiamo carattere di mitigazione e/o compensazione ambientale [ripristini, intervento di avviamento all’alto fusto], dovranno essere stimati in fase esecutiva e quindi garantiti da una copertura fidejussoria a favore del Parco Regionale dell’Alto Appennino Modenese, che sarà svincolata subordinatamente alla verifica della corretta esecuzione degli stessi;

17. in caso di rinuncia o cessazione, per qualsiasi motivo, della concessione di derivazione con contestuale dismissione dell’impianto, al soggetto esercente è fatto obbligo, a propria cura e spese, di rimuovere le opere e realizzare misure di reinserimento e recupero ambientale, che dovranno essere approvate di concerto dalla Provincia di Modena e dal Servizio Tecnico Bacini Affluenti del Po, previo parere del Consorzio di gestione del Parco Regionale dell’Alto Appennino Modenese; resta fermo che, per motivi di pubblico interesse, a giudizio insindacabile del competente Servizio Tecnico Bacini Affluenti del Po, potrà essere ordinata la modificazione o la demolizione delle opere in alveo in qualsiasi tempo: le modificazioni o demolizioni dovranno essere eseguite a cura e spese della Società proponente su semplice invito del Servizio Tecnico di Bacino nel termine e con le modalità che verranno prescritte;

18. per consentire i controlli di competenza, la Società proponente dovrà dare, obbligatoriamente con anticipo di almeno gg 30, comunicazione dell’avvio dei lavori al Servizio Tecnico Bacini Affluenti del Po, al Consorzio di gestione del Parco Regionale dell’Alto Appennino Modenese, alla Provincia di Modena, ai Comuni di Fiumalbo e Pievepelago, all’ARPA sezione provinciale di Modena ed all’AUSL di Modena - Distretto di Pavullo nel Frignano;

19. nella realizzazione dei lavori dovranno essere rispettate le modalità operative definite nella Relazione geologica-geotecnica presentata in allegato al SIA il 20.10.2006, ed integrata successivamente in data 20.11.2008, inoltre:

a) gli scavi dovranno essere avviati in stagione favorevole, non piovosa, realizzando contestualmente le opere di consolidamento relative e quelle di eduzione delle acque, in modo da evitare che nell’abbandono anche temporaneo degli stessi abbiano a verificarsi smottamenti o frane;

b) i lavori dovranno essere eseguiti in modo da limitare gli scavi ed i movimenti di terreno al minimo indispensabile;

c) sul lotto di terreno interessato dai lavori è vietata qualsiasi altra costruzione diversa da quella descritta negli elaborati progettuali acquisiti agli atti;

d) dovrà essere regimato lo scolo della acque con idonee opere di raccolta e smaltimento al fine di prevenire fenomeni di erosione, scolo improprio e ristagno;

e) i movimenti di terreno e gli scavi dovranno essere eseguiti così come sono ubicati nelle planimetrie del progetto esecutivo acquisito agli atti;

f) il materiale di risulta proveniente da scavi o sbancamenti del quale non vengono fornite indicazioni e garanzie di corretto utilizzo nell’area di cantiere o in altra area individuata di concerto, potrà essere impiegato nel rispetto delle leggi vigenti; in caso contrario il materiale dovrà essere conferito in discarica autorizzata;

g) tutti i tratti di viabilità interessati dai lavori dovranno essere dotati delle opportune opere di regimazione delle acque superficiali, quali cunette, tagliacqua ecc., con recapito verso la rete idrica naturale esistente, al fine di impedire fenomeni di erosione per ruscellamento;

20. con riferimento all’impatto acustico atteso, ad installazione avvenuta, la Società proponente dovrà effettuare misure fonometriche in corrispondenza del ricettore sensibile individuato al fine di verificare il rispetto sia del limite di immissione assoluto diurno, che del limite differenziale: i risultati di tali misure dovranno essere trasmessi ad ARPA territorialmente competente; nel caso i livelli misurati non dovessero essere conformi ai limiti, dovrà essere predisposto un piano di bonifica acustica con successiva verifica strumentale dei risultati ottenuti; dovrà, inoltre, essere valutato l’impatto che produrranno le attività di cantiere e, in base alle risultanze di tali valutazioni, dovrà essere richiesta ai Comuni competenti, eventuale autorizzazione al cantiere stesso in deroga ai limiti di norma vigenti, così come stabilito dalla Legge n. 447/95 e ripreso dalla delibera di Giunta Regionale n. 45/02: l’eventuale richiesta dovrà essere effettuata almeno 20 giorni prima dell’inizio dell’attività;

21. dovrà essere effettuato il monitoraggio biologico del corso d’acqua attraverso metodologia I.B.E. da effettuarsi 2 volte l’anno durante il regime di morbida e di magra, in un punto di corso d’acqua derivato (prima della re-immisione) e dopo lo scarico; il confronto tra i due campionamenti consentirà di valutare se la derivazione indurrà modifiche più o meno significative rispetto ad un tratto con regime idrologico non modificato. Dovrà, inoltre, essere prevista una verifica biennale dell’I.F.F., finalizzato a valutare gli impatti della riduzione del regime idrologico sulla vegetazione riparia;

22. considerato che il corso d’acqua interessato dal progetto è individuato come “idoneo alla vita dei salmonidi”, al fine di mantenere una situazione compatibile con le caratteristiche di eccellenza del tratto fluviale in cui il progetto si colloca, dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

Fase di cantiere

a) durante il periodo 25 Novembre – 31 Maggio non dovrà essere effettuata alcuna operazione in alveo;

b) nei punti/tratti di alveo interessati da lavori dovranno essere ricostituite le tipologie di habitat presenti allo stato ante operam, così come riscontrate nella relazione specialistica ambientale prodotta in risposta alla richiesta di integrazioni del maggio 2008;

c) la U.O. Programmazione Faunistica della Provincia di Modena dovrà essere informata delle date di inizio dei lavori in alveo onde provvedere agli interventi di cattura del pesce eventualmente necessari, i cui costi saranno a carico della Società proponente;

Fase di esercizio

d) l’idoneità dei rilasci in relazione al mantenimento delle attuali ottime condizioni del popolamento ittico e della continuità fluviale, che deve sempre essere garantita fra i diversi habitat e lungo tutto il tratto interessato, dovrà essere verificata mediante l’attività di monitoraggio post operam di seguito descritta ed eventualmente corretta mediante variazioni stagionali nei rilasci:

- esecuzione di due mappature degli habitat, una alla fine dei lavori in alveo e prima dell’inizio della derivazione idrica ed una durante il terzo anno di esercizio, effettuate con metodologie tali da restituire dati comparabili con quanto rilevato ante operam;

- campionamento ittico di tipo quantitativo mediante elettropesca delle stazioni utilizzate per il campionamento ante operam a cadenza annuale per i primi due anni di esercizio; dopo il secondo anno dovranno essere eseguiti campionamenti ittici aventi le medesime caratteristiche con cadenza triennale a partire dal quinto anno di esercizio;

- rilevamento, nel periodo compreso fra il 1 Giugno ed il 30 Ottobre a cadenza quindicinale (due volte in ogni mese solare) e nel restante periodo dell’anno a cadenza trimestrale, dei valori di temperatura, ossigeno disciolto e ammoniaca (totale e non ionizzata) al fine di valutare la conformità a quanto definito dal D.Lgs. 152/06 allegato alla parte III – allegato 2 tabella 1/B; i valori della temperatura devono essere rilevati nell’ora più calda della giornata in un minimo di cinque stazioni da concordare con la U.O. Programmazione Faunistica della Provincia di Modena;

le modalità e date di esecuzione dei monitoraggi sopra elencati dovranno essere preventivamente concordate nel dettaglio con la U.O. Programmazione Faunistica della Provincia di Modena, cui dovranno essere trasmessi con cadenza trimestrale i dati rilevati; i campionamenti tramite elettropesca dovranno essere preventivamente autorizzati dalla sopracitata U.O. ed eseguiti da personale autorizzato all’utilizzo di elettrostorditore;

e) ogni operazione che comporti la diminuzione del tirante dovrà essere effettuata con manovre che portino ad una diminuzione graduale dell’ alveo bagnato in maniera da evitare l’intrappolamento del pesce in zone morte; il costo degli interventi di recupero che si rendessero necessari a seguito di interruzione della continuità fluviale o di intrappolamento del pesce in zone morte verrà addebitato dalla competente U.O. Programmazione Faunistica della Provincia di Modena alla Società proponente;

f) la U.O. Programmazione Faunistica della Provincia di Modena dovrà essere preventivamente informata di eventuali lavori in alveo dovuti a qualsiasi tipo di operazione, onde provvedere agli interventi di cattura del pesce eventualmente necessari, i cui costi saranno a carico del titolare della concessione; dette operazioni devono essere effettuate al di fuori del periodo riproduttivo dell’ittiofauna salmonicola (25 Novembre – 31 Maggio); i passaggi destinati al deflusso del DMV dovranno essere mantenuti sempre sgombri da materiale di trasporto, lapideo o di altra natura, tramite opportuni interventi di controllo e pulizia nel corso dell’anno;

23. le risultanze dei monitoraggi di cui ai precedenti punti 21. e 22. lettera d) dovranno essere trasmesse ad ARPA territorialmente competente, al Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua della Regione Emilia-Romagna, al Servizio Tecnico Bacini Affluenti del Po, al Parco Regionale Alto Appennino Modenese ed alla Provincia di Modena e potranno determinare modifiche dei valori del DMV attualmente fissati, senza che ciò possa dar luogo alla corresponsione di indennizzi da parte della pubblica amministrazione, fatta salva la relativa eventuale riduzione del canone demaniale di concessione;

24. al fine di garantire la compatibilità del progetto con la corretta gestione del sito della Rete Natura 2000 limitrofo [SIC/ZPS “Monte Rondinaio e Monte Giovo” cod. IT4040002], dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

- rispettare le prescrizioni che condizionano il Nulla-osta rilasciato dal Parco regionale Alto Appennino Modenese;

- limitare la durata dei lavori;

- garantire il rispetto del deflusso minimo vitale (DMV) secondo le modalità definite nel Piano Tutela delle acque della Regione Emilia-Romagna (PTA);

- eseguire i lavori al di fuori del periodo di riproduzione/nidificazione della fauna presente;

- definire i percorsi di accesso all’area di intervento in modo che non ricadano all’interno del SIC/ZPS;

- adottare tutte le precauzioni necessarie al fine di ridurre l’emissione di polveri;

- limitare il taglio delle piante al minimo indispensabile per la realizzazione dell’opera di presa e la posa della condotta;

- provvedere alla messa a dimora di esemplari di specie arboree ed arbustive nelle aree dove si è proceduto al taglio della vegetazione, qualora non interessate da manufatti;

- a lavori ultimati, effettuare la raccolta e lo smaltimento in apposite discariche dei rifiuti presenti in loco;

25. al fine di compensare gli impatti attesi sulla fauna locale, la Società proponente dovrà provvedere all’installazione di n. 40 cavità artificiali per uccelli e chirotteri di dimensioni e materiale idonei [possibile riferimento: CISNIAR onlus Marano sul Panaro - Modena (MO)];

26. per limitare gli impatti attesi in fase di cantiere, dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

- bagnatura periodica dell’area di cantiere e delle piste non asfaltate con frequenza congrua al periodo meteorologico;

- realizzazione di dispositivi per la pulizia delle ruote all’ingresso e all’uscita dai cantieri;

- asfaltatura delle piste di cantiere in prossimità degli accessi sulla viabilità locale garantendone l’eventuale ripristino alla condizione precedente il cantiere in rapporto alla loro destinazione d’uso;

- utilizzo dei mezzi destinati al trasporto dei materiali di approvvigionamento e di risulta dotati di idonei teli di copertura;

- delimitazione o copertura delle aree destinate allo stoccaggio dei materiale a possibile diffusione di polveri;

- utilizzo di camion e mezzi meccanici conformi alle ordinanze comunali e provinciali, nonché alle normative ambientali relative alle emissioni dei gas di scarico degli automezzi;

- obbligo di velocità ridotta sulla viabilità di servizio al fine di contenere il sollevamento delle polveri;

- utilizzo di recinzioni a maglia fitta per delimitare le zone di cantiere o di pannelli mobili che oltre a limitare l’impatto sonoro possono contribuire ad abbassare il livello di polverosità nei pressi dei ricettori;

27. per il funzionamento della turbina, dovranno essere utilizzati lubrificanti ecologici e/o biodegradabili; a tale scopo dovrà essere inviata preventivamente ad ARPA e AUSL territorialmente competenti, per l’approvazione dell’uso, copia delle schede tecniche degli stessi lubrificanti;

28. nella costruzione di basamenti, palificazioni e/o diaframmi si dovranno utilizzare materiali che non interferiscano con le caratteristiche chimiche dell’acquifero e del corso d’acqua superficiale interessati. A tale scopo dovrà essere inviata all’ARPA territorialmente competente, copia delle schede tecniche degli eventuali additivi utilizzati, per l’approvazione dell’uso;

29. la movimentazione di materiali litici ed in particolare delle ghiaie presenti all’interno dell’alveo demaniale, dovrà essere realizzata in conformità alle norme vigenti;

c) di dare atto che, il parere ai sensi dell’art. 18 della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, espresso dalla Provincia di Modena, dai Comuni di Fiumalbo e Pievepelago e dal Parco Regionale Alto Appennino Modenese, è contenuto all’interno del Rapporto conclusivo dei lavori della Conferenza di Servizi;

d) di dare atto che, la concessione di derivazione di acqua pubblica ad uso idroelettrico, comprensiva della concessione per l’utilizzo di aree del demanio idrico e del Nulla osta idraulico, rilasciata - ai sensi del RR 20 novembre 2001, n. 41, della LR 14 aprile 2004, n. 7 e del RD 30 giugno 1904, n. 523 – dal Servizio Bacini Affluenti del Po con determina dirigenziale n. 13670 del 23 dicembre 2009, costituisce l’Allegato B, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

e) di dare atto che, l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianto alimentato da fonti rinnovabili, ai sensi del DLGS 29 dicembre 2003, n. 387 e della LR 23 dicembre 2004, n. 26, rilasciato dalla Provincia di Modena con determina dirigenziale n. 56 del 23 novembre 2009, costituisce l’Allegato C, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

f) di dare atto che, ai sensi dell’art. 17, comma 3, LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, la presente valutazione di impatto ambientale positiva costituisce variante ai vigenti strumenti urbanistici dei Comuni di Fiumalbo e Pievepelago, qualora i rispettivi Consigli Comunali ratifichino il presente atto, conclusivo della procedura di VIA, entro 30 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione;

g) di dare atto che, i pareri favorevoli espressi ai sensi di legge dal Parco Regionale dell’Alto Appennino Modenese, dalla Provincia di Modena, da ARPA Sez. Prov.le di Modena e da AUSL di Modena - Distretto di Pavullo nel Frignano, sulle suddette varianti agli strumenti urbanistici dei Comuni di Fiumalbo e Pievepelago, sono contenuti all’interno del Rapporto conclusivo dei lavori della Conferenza di Servizi;

h) di dare atto che, nell’ambito della presente procedura, sono stati valutati in modo adeguato gli effetti ambientali e paesaggistici inerenti la localizzazione del progetto, nonchè le sue ragionevoli alternative sotto il profilo della pianificazione territoriale ed urbanistica, pertanto non si ritiene necessario procedere alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) delle varianti urbanistiche ai sensi del DLGS 152/2006 e della LR 9/2008;

i) di dare atto che, il nulla-osta rilasciato, ai sensi dell’art. 40 della LR 17 febbraio 2005, n. 6, dal Parco Regionale Alto Appennino Modenese, costituisce l’Allegato D, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

j) di dare atto che, la pre-Valutazione d’Incidenza ai sensi del DPR 8 settembre 1997, n. 357 e successive modifiche ed integrazioni, della LR 14 aprile 2004, n. 7 e della delibera di Giunta Regionale n. 1191 del30 luglio 2007, inerente il sito di Rete Natura 2000 SIC/ZPS “Monte Rondinaio e Monte Giovo” cod. IT4040002, limitrofo all’area di progetto, è contenuta all’interno del Rapporto conclusivo dei lavori della Conferenza di Servizi;

k) di dare atto che, l’autorizzazione ambientale rilasciata, ai sensi del DLGS 22 gennaio 2004, n 42, dal Comune di Fiumalbo con atto prot. n. 3607 del 11 dicembre 2009, costituisce l’Allegato E, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

l) di dare atto che, l’autorizzazione ambientale rilasciata, ai sensi del DLGS 22 gennaio 2004, n 42, dal Comune di Pievepelago con atto prot.8235 n. 177 del 30/11/2009, costituisce l’Allegato F, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

m) di dare atto che, ai sensi dell’ art. 14-ter, comma 9 della L 7 agosto 1990 n. 241 e dell’art. 17, comma 2 della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente atto sostituisce il Nulla-osta di cui all’art. 159 del DLGS 22 gennaio 2004, n. 42, di competenza della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, non intervenuta in sede di Conferenza di Servizi conclusiva;

n) di dare atto che, i pareri favorevoli inerenti la concessione di derivazione di acqua pubblica ad uso idroelettrico, espressi ai sensi del RR 20 novembre 2001, n. 41 dalla Provincia di Modena, dal Parco Regionale Alto Appennino Modenese e dal Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua della Regione Emilia-Romagna, sono contenuti all’interno del Rapporto conclusivo dei lavori della Conferenza di Servizi;

o) di dare atto che, ai sensi dell’ art. 14-ter, comma 9 della L 7 agosto 1990 n. 241 e dell’art. 17, comma 2 della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente atto sostituisce il parere di cui RR 20 novembre 2001, n. 41 di disciplina delle concessioni di derivazione di acqua pubblica, di competenza dell’Autorità di Bacino del fiume Po, non intervenuta in sede di Conferenza di Servizi conclusiva;

p) di dare atto che, l’autorizzazione all’esecuzione di lavori su terreni sottoposti a vincolo idrogeologico, rilasciata - ai sensi del RDL 30 dicembre 1923, n. 3267, della LR 21 aprile 1999, n. 3 e della delibera di Giunta Regionale n. 1117/2000 – dalla Comunità Montana del Frignano con atto n. 5430 del 15 ottobre 2009, costituisce l’Allegato G, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

q) di dare atto che, il permesso di costruire n. 01/2010 del 26 gennaio 2010, rilasciato ai sensi LR 25 novembre 2002, n. 31 dal Comune di Fiumalbo, costituisce l’Allegato H, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione: la Società proponente dovrà ritirare presso l’Amministrazione comunale gli elaborati debitamente timbrati che costituiscono elementi essenziali del permesso di costruire;

r) di dare atto che, il permesso di costruire n. 22/2009 del 29/12/2009, rilasciato ai sensi LR 25 novembre 2002, n. 31 dal Comune di Pievepelago, costituisce l’Allegato I, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione: la Società proponente dovrà ritirare presso l’Amministrazione comunale gli elaborati debitamente timbrati che costituiscono elementi essenziali del permesso di costruire;

s) di dare atto che, il parere favorevole sul permesso di costruire, espresso ai sensi di legge da ARPA Sezione Provinciale di Modena e da AUSL di Modena - Distretto di Pavullo nel Frignano, è contenuto all’interno del Rapporto conclusivo dei lavori della Conferenza di Servizi;

t) di dare atto che, l’approvazione del progetto di riutilizzo delle terre e rocce da scavo, da effettuarsi, ai sensi dell’ art. 186 del DLGS 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche ed integrazioni, da parte del Servizio Valutazione Impatto e promozione Sostenibilità Ambientale della Regione Emilia-Romagna, autorità competente allo svolgimento della procedura di VIA, è contenuta all’interno del Rapporto conclusivo dei lavori della Conferenza di Servizi;

u) di dare atto che, al fine dell’efficacia degli atti, la Società proponente è tenuta a perfezionare le istanze delle singole autorizzazioni/concessioni accorpate nella presente procedura, provvedendo al pagamento degli oneri, a qualsiasi titolo dovuti, previsti dai diversi dispositivi di legge;

v) di trasmettere, ai sensi dell’art. 16, comma 3, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, copia della presente deliberazione alla Società proponente S.C. Energy di Santi Giacomo e Colò Federico s.n.c.;

w) di trasmettere, ai sensi dell’art. 16, comma 3, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, per opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza, copia della presente deliberazione alla Provincia di Modena; al Comune di Fiumalbo;al Comune di Pievepelago; al Parco Regionale Alto Appennino Modenese; alla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia; al Servizio Tecnico Bacini Affluenti del Po; alla Regione Emilia-Romagna – Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua; alla Regione Emilia-Romagna – Servizio Parchi e Risorse Forestali; all’Autorità di Bacino del fiume Po; alla Comunità Montana del Frignano; ad ARPA Sezione Provinciale di Modena; ad AUSL di Modena - Distretto di Pavullo nel Frignano; alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna; al Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato territorialmente competente;

x) di fissare, ai sensi dell’art. 17, comma 7, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, l’efficacia temporale della presente Valutazione di Impatto Ambientale in anni 6 (sei);

y) di pubblicare per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell’art. 16, comma 3, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente partito di deliberazione;

z) di pubblicare integralmente la presente delibera sul sito web della Regione Emilia-Romagna.

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