n.24 del 05.02.2020 periodico (Parte Seconda)

L.R. 4/2018, art.11: Provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (screening) relativo al progetto di "impianto per il recupero (R13-R5) di rifiuti speciali non pericolosi finalizzato al confezionamento di aggregati riciclati e conglomerati cementizi ai sensi dell'ex DM 5/2/1998 smi sito in comune di San Lazzaro di Savena (BO)" proposto da Concave Soc. Coop.

IL DIRIGENTE FIRMATARIO

(omissis)

determina:

di fare propria la Relazione Istruttoria redatta dall'Area Autorizzazioni e Concessioni Metropolitana, inviata alla Regione Emilia-Romagna con prot.PG/2020/4953 del 14/1/2020 che costituisce l’Allegato 1 della presente determina dirigenziale e ne è parte integrante e sostanziale, nella quale è stato dichiarato che sono stati applicati i criteri indicati nell’Allegato V alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. per la decisione di non assoggettabilità a VIA;

di escludere, ai sensi dell’art. 11, comma 1 della Legge Regionale del 20 aprile 2018, n. 4, il progetto di "Impianto per il recupero (R13-R5) di rifiuti speciali non pericolosi finalizzato al confezionamento di aggregati riciclati e conglomerati cementizi ai sensi dell'ex DM 5/2/1998 smi sito in comune di San Lazzaro di Savena (BO)" dall’ulteriore procedimento di V.I.A., a condizione che vengano rispettate le condizioni ambientali di seguito indicate:

1) preventivamente alle successive istanze di autorizzazione e presentazione dei titoli abilitativi, dovrà essere presentato uno studio di fattibilità tecnica - economica, relativo al collegamento degli scarichi (delle acque reflue domestiche e delle acque reflue di dilavamento dei piazzali) alla pubblica fognatura, nonché una alternativa possibile, in conformità alle disposizioni nazionali e regionali. In tal caso:

  • per lo scarico delle acque reflue di dilavamento dovrà essere predisposto un adeguato sistema di depurazione in continuo, con idoneo impianto come previsto dalle DGR 286/05 e 1860/06, con sistema di disoleatura/dissabbiatura/decantazione delle acque, prima dell’immissione nella vasca di laminazione;
  • vista la tipologia dei possibili contaminanti indicati (composti organici, ioni disciolti, acidi, alcali, metalli: Ni, Cr, Mn, Pb, Zn, ecc), dovranno essere messi in opera gli opportuni trattamenti al fine del rispetto della Tab. 3 del D.Lgs. 152/06, così come indicato nel Regolamento del Servizio Idrico Integrato;
  • i fossi perimetrali di raccolta delle acque reflue meteoriche dovranno essere resi impermeabili fino al sistema di trattamento;
  • dovranno essere istallati due pozzetti di controllo, uno a valle del depuratore e uno a valle della vasca di laminazione/accumulo;
  • per quanto riguarda le acque nere civili (acque reflue domestiche), qualora lo scarico in fognatura non risulti perseguibile in base allo studio richiesto, tali acque dovranno essere gestite in particolare ai sensi di quanto previsto dalla DGR 1053/03;

la verifica di ottemperanza spetta al Comune di San Lazzaro di Savena, ad ARPAE AACM e ad ARPAE APAM;

2) preso atto che la concessione esistente ha scadenza 31/12/2021, si prescrive di richiedere, in fase di rinnovo, la concessione per un prelievo congruo e riferito alla reale necessità dell’impianto in progetto, qui indicata in 3.600 ton/anno;

la verifica di ottemperanza spetta ad ARPAE AACM; 

3) in considerazione della sensibilità della zona e del rischio ambientale di non mantenimento/ raggiungimento degli obiettivi di qualità, si richiamano le prescrizioni della concessione vigente ed in particolare, si prescrive, prima dell’avvio dell’attività di recupero, di:

  • realizzare un impianto di recupero totale delle acque utilizzate per il lavaggio degli inerti che ne consenta il riutilizzo completo sia nei successivi cicli di lavaggio sia in quelli di produzione calcestruzzo;
  • realizzare un impianto di recupero parziale delle acque utilizzate per il lavaggio degli automezzi da riutilizzare sia nei successivi cicli di lavaggio sia in quelli di produzione calcestruzzo laddove la qualità dell’acqua lo consenta;
  • mettere in esercizio un dispositivo per la misurazione dei volumi d’acqua derivati da ogni pozzo;
  • effettuare il monitoraggio piezometrico in continuo, del livello piezometrico;

la verifica di ottemperanza spetta ad ARPAE AACM e ad ARPAE APAM;

4) l’altezza massima dei cumuli potrà essere di 4 metri solo qualora le barriere perimetrali di protezione, con funzione di impedimento meccanico al trasporto orizzontale di materiale polveroso, localizzate sui tre lati, siano alte almeno 4 metri. I cumuli pertanto non potranno mai avere altezze superiori alle barriere perimetrali. Si chiede pertanto di precisare i dimensionamenti delle barriere e dei cumuli nella documentazione esecutiva allegata all’istanza di AUA e nel titolo abilitativo;

la verifica di ottemperanza spetta al Comune di San Lazzaro di Savena e ad ARPAE AACM; 

5) per quanto riguarda le mitigazioni paesaggistiche, con finalità di incrementare il contenimento delle polveri, si prescrive di realizzare:

  • sul lato ovest una fascia arborea – arbustiva, di almeno 2 metri di larghezza, composta da specie arboree ed arbustive autoctone;
  • una quinta arborea (filare di Populus nigra var. Italica) con sesti di impianto ravvicinati, lungo il confine nord della piattaforma;
  • una quinta arborea lungo via Valfiore costituita, come per il lato nord, da pioppi cipressini con sesti ravvicinati;

il progetto di sistemazione a verde dovrà essere redatto da un tecnico abilitato;

le piante dovranno essere messe a dimora nella prima stagione utile dall’avvio del cantiere (fase iniziale 1.1);

in considerazione del contesto si prescrive di realizzare, contestualmente all’avvio del cantiere della prima fase (1.1):

  • le mitigazioni paesaggistiche (due filari e una fascia boscata),
  • la canaletta perimetrale impermeabilizzata per la raccolta delle acque reflue di dilavamento fino al depuratore;

a completamento di tali interventi dovrà essere inviata una comunicazione di fine lavori dal proponente al Comune di San Lazzaro e ad ARPAE AACM;

la verifica di ottemperanza spetta al Comune di San Lazzaro di Savena e ad ARPAE AACM;

6) per quanto riguarda le mitigazioni paesaggistiche (due filari e una fascia boscata), dopo un anno dall’inizio delle attività dell’impianto di recupero, il proponente dovrà presentare un report al Comune di San Lazzaro, con relativa documentazione fotografica che attesti l’attecchimento degli impianti a verde;

la verifica di ottemperanza spetta al Comune di San Lazzaro di Savena;

7) per quanto riguarda l’atmosfera, per contenere l’entità dell’impatto sia per i transiti esterni di mezzi pesanti, sia per il trasporto di residui di polvere dai cumuli e dai piazzali, si dovrà attuare quanto segue:

  • pavimentazione della viabilità interna compresa tra l’accesso su via Valfiore e l’impianto, da realizzare prima di avviare qualsiasi attività produttiva, oltre alla già prevista pavimentazione;
  • l’impianto di frantumazione dovrà essere munito di sistema di nebulizzazione a bordo macchina per l’abbattimento delle polveri;
  • dovrà essere installato un anemometro per la rilevazione di direzione e velocità del vento, oltre ad un termoigrometro di adeguate caratteristiche, in fase di cantiere 1.1;
  • internamente alle opere di mitigazione paesaggistica (due filari e una fascia boscata) tutti i cumuli all’aperto dovranno essere circondati su 3 lati da barriere (con funzione di impedimento meccanico al trasporto orizzontale di materiale polveroso), la cui altezza non può mai essere inferiore alla quota massima dei cumuli; laddove sia necessario la barriera dovrà avere anche la funzione di mitigazione per l’impatto acustico;

a seguito di un primo periodo di rilevazione di durata non superiore a 6 mesi, il proponente dovrà inviare ad ARPAE AACM e APAM, l’attestazione della realizzazione di quanto sopra ed una proposta della procedura che definisca i termini per la gestione della bagnatura dei cumuli e per le eventuali sospensioni delle attività di movimentazione e trattamento dei materiali. Tale proposta dovrà riguardare anche la definizione del Piano di monitoraggio del PM10 e PTS in posizione significativa a seconda della direzione del vento;

tale procedura dovrà adottare anche le seguenti azioni di tipo gestionale:

  • lavaggio giornaliero con asportazione del materiale polveroso/fangoso da tutte le aree libere interne al sito e fino alla immissione sulla viabilità pubblica per 50 metri in ogni direzione;
  • tutti i siti di stoccaggio all’aperto dovranno essere serviti da irrigatori a pioggia, da attivare almeno 1 volta al giorno e più frequentemente in condizioni meteorologiche di vento forte e/o di aria secca;

la verifica di ottemperanza spetta ad ARPAE AACM e ad ARPAE APAM;

8) per quanto riguarda il rumore, il corretto dimensionamento della barriera acustica lungo il confine nord, dovrà essere verificato con misure in facciata, almeno presso R1, da effettuarsi in corso d’opera;

relativamente alla valutazione di emissioni sonore tipiche dei cantieri, quali dispositivi di segnalazione retromarcia e scuotimento cassoni, si richiede di prevedere procedure operative, nella gestione del cantiere, finalizzate a minimizzarne gli effetti sui ricettori;

la verifica di ottemperanza spetta ad ARPAE APAM; 

che ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 152/06 e smi e dell’art. 27 della L.R. 4/18, il proponente è tenuto a ottemperare alle condizioni ambientali contenute nel provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA;

di stabilire, ai sensi dell’art. 25 della LR 4/2018, che la relazione di verifica di ottemperanza delle condizioni ambientali dovrà essere presentata alla Regione Emilia-Romagna, ad ARPAE AACM, ad ARPAE APAM e al Comune di San Lazzaro di Savena;

che il presente progetto sottoposto a verifica di assoggettabilità a VIA dovrà essere autorizzato dalle amministrazioni competenti al rilascio di intese, concessioni, autorizzazioni, licenze, pareri, nulla osta, assensi comunque denominati, necessari per la realizzazione del progetto in conformità al progetto licenziato;

di determinare le spese per l’istruttoria relativa al procedimento predetto a carico del proponente in euro 500,00 (cinquecento/00), ai sensi dell’articolo 31 della L.R. 4/2018 e della D.G.R. 1226/2019; importo correttamente versato ad ARPAE all’avvio del procedimento;

di trasmettere copia della presente determina al proponente, all’ARPAE - Area Autorizzazioni e Concessioni Metropolitana e ARPAE Area Protezione Ambientale Metropolitana, al Comune di San Lazzaro di Savena, alla Città metropolitana di Bologna, al Consorzio della Bonifica Renana, all’Azienda Unità Sanitaria Locale - Dipartimento di Sanità Pubblica e ad HERA SpA;

di pubblicare, per estratto, la presente determina dirigenziale nel BURERT e, integralmente, sul sito web della Regione Emilia-Romagna;

di dare atto che per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative e amministrative richiamate in parte narrativa;

di rendere noto che contro il presente provvedimento è proponibile il ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 (sessanta) giorni, nonché ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 (centoventi) giorni; entrambi i termini decorrono dalla data di pubblicazione nel BURERT. 

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