n.20 del 28.01.2015 (Parte Prima)

Oggetto n. 108 - Risoluzione "Approvazione del Programma della X legislatura". A firma dei consiglieri Calvano e Taruffi

L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Nel rilevare che

l’Italia sta ancora affrontando le conseguenze della crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008. Una crisi che ancora morde e che condiziona il sistema economico nazionale e, conseguentemente, anche l’Emilia-Romagna. Gli ultimi indicatori economici ci parlano di una inversione di tendenza, che però è ancora da consolidare.

Il cambio delle politiche europee dopo il Semestre Europeo di presidenza italiana del Consiglio, dal piano Juncker fino al Quantitative Easing deciso dalla BCE, combinato con il calo dei costi dell'energia dovuto alla riduzione del prezzo del petrolio, potrebbe rappresentare una nuova opportunità per l'Italia e per l'Europa nel suo complesso.

Opportunità che potrà essere colta appieno attraverso un'adeguata azione sia del governo nazionale sia, al contempo, del governo locale e regionale: azione improntata alla crescita, in un rapporto equilibrato tra centro e periferia attualmente in fase di riforma con le modifiche al Titolo V della Costituzione, che determinerà un nuovo assetto istituzionale nel quale ridisegnare anche il ruolo della nostra Regione.

Sottolineando

come l’Emilia-Romagna, che pure ha vissuto una fase recessiva nel biennio 2012-13, a cui ha certamente contribuito anche il grande sisma del maggio 2012, resti fra le prime regioni in Italia per benessere socio-economico, tassi di occupazione e tenuta del sistema imprenditoriale ed abbia imboccato già nel 2014 la strada del recupero, registrando una modesta crescita del PIL ed un lieve aumento dell’occupazione, dati che dovrebbero ulteriormente rafforzarsi nei primi mesi del 2015.

Si tratta certamente di segnali ancora deboli e ben lontani dal riportare la situazione ai livelli pre-crisi, ma tuttavia incoraggianti e che dimostrano che le politiche messe in atto dalla Regione e dalle Istituzioni locali hanno permesso al “sistema regione” di reggere e gettato le basi per rigenerarsi.

Sottolineando inoltre

come nessuno ed in nessun momento sia stato lasciato solo: di fronte ai tagli centrali alla Sanità ed al Welfare la Regione ha risposto stanziando ulteriori risorse proprie; le politiche sociali sono state confermate ed ampliate per far fronte alle nuove povertà; l’emergenza occupazionale è stata affrontata con ammortizzatori straordinari e politiche di reinserimento lavorativo basate sulla formazione continua; al tessuto imprenditoriale in affanno si è risposto finanziando politiche di innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico per recuperare competitività, puntando sul risparmio e l’efficientamento energetico per contenere i costi, prestando garanzie pubbliche al credito rivolto agli imprenditori, cercando nuove partnership sui mercati esteri.

Evidenziando infine

come la coesione sociale e territoriale e l'universalità dei servizi siano valori imprescindibili che hanno da sempre caratterizzato la nostra regione, che ha fatto della legalità un principio da difendere e garantire in ogni momento della propria storia.

Fa proprio e sostiene

il Programma di legislatura presentato dal Presidente Stefano Bonaccini ed in particolare si riconosce nelle priorità in esso individuate:

- creare lavoro attraverso una programmazione integrata e convergente di tutte le politiche regionali, dal "rinascimento" manifattura, all'innovazione delle politiche agricole, all'incremento degli investimenti in turismo e alla triplicazione delle risorse per la cultura, fino a politiche formative che diano ai più giovani e a chi deve rientrare nel mondo del lavoro - a partire dalle donne - nuove occasioni di inserimento, intercettando tutte le opportunità offerte dall'Europa e valorizzando il brand "Emilia-Romagna" a partire dall'EXPO di prossimo avvio;

- rilanciare un nuovo "Patto per il lavoro" per dar vita ad un gioco di squadra tra Regione, Comuni, Governo, forze sociali e imprenditoriali con l'obiettivo di tornare alla piena e qualificata occupazione;

- dare centralità all'Emilia-Romagna in Europa, attraverso una nuova generazione di politiche pubbliche e una strategia di programmazione integrata che ripensi il territorio in una dimensione globale e in un'economia aperta, ricercando la massima coesione sociale, valorizzando e mettendo in rete le diverse realtà territoriali della regione, dalle peculiarità della montagna, alle opportunità offerte dalla costa e dal Delta del Po, passando per le città capoluogo e la Città metropolitana di Bologna;

- semplificare, velocizzare e rendere ancor più efficace l'azione amministrativa, attraverso l'inevitabile processo di riordino istituzionale, dalle fusioni dei comuni alle nuove aree vaste, e un'azione incisiva di Regulation Review, senza far venir meno quelle regole indispensabili a garantire onestà, trasparenza e correttezza per creare un contesto favorevole affinché la legalità costituisca un'opportunità di riscatto per le nuove generazioni e un'occasione per nuove opportunità di lavoro, come ad esempio nelle progettualità a sostegno della gestione dei beni confiscati;

- mettere in sicurezza il territorio con azioni preventive volte alla difesa del suolo e alla riduzione del rischio idraulico e di dissesto idrogeologico, anche attraverso politiche urbanistiche che facciano della rigenerazione urbana e del saldo zero nel consumo del suolo una priorità; e con politiche ambientali che puntino a potenziare la raccolta differenziata e le politiche di riuso e riciclo dei rifiuti;

- sostenere il sistema di welfare e la sanità pubblica, mettendo al centro la persona e i suoi bisogni, affinché ciascuno possa vedere garantito nei fatti il fondamentale diritto alla Salute e nessuno sia lasciato solo nelle difficoltà;

- fare della promozione dei diritti paritari e dell’uguaglianza sostanziale la cifra distintiva di una società regionale coesa, in una logica di progresso ispirato non solo al determinismo economico, quanto al sostegno delle pari opportunità come motore di sviluppo collettivo e di piena realizzazione individuale;

- agire con un metodo di lavoro improntato alla sobrietà e con una forte connotazione etica, per riavvicinare i cittadini alle istituzioni, per restituire fiducia nel futuro del Paese e anche per recuperare risorse da reinvestire sulle politiche per il lavoro e nel contrasto alle nuove povertà.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 gennaio 2015

(Ai sensi dell'art. 5 del Regolamento interno è allegato alla presente risoluzione il Programma di legislatura del Presidente Bonaccini)

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