n.172 del 13.06.2018 periodico (Parte Seconda)

Individuazione del centro di riferimento regionale per l'innovazione del trattamento delle patologie severe del sistema venoso e linfatico

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Richiamato l'art. 2 del D.Lgs. n. 502/1992, così come successivamente integrato e modificato, che prevede, al comma 2, che spettano alle Regioni la determinazione dei principi sull'organizzazione dei servizi e sull'attività destinata alla tutela della salute delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, nonché le attività di indirizzo tecnico, promozione e supporto nei confronti delle medesime;

Premesso che la Regione Emilia-Romagna, attraverso la propria L.R. n. 29 del 2004 e successive modifiche “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale”, nell’esercizio dell’autonomia conferitale dalla riforma del Titolo V della Costituzione, definisce i principi ed i criteri generali di organizzazione e di funzionamento del Servizio sanitario regionale;

Visti e richiamati il Piano Sanitario Regionale 1999-2001, approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 1235/1999, il Piano Sociale e Sanitario Regionale 2008-2010, approvato dall’Assemblea legislativa con deliberazione n. 175/2008, la cui validità è stata prorogata per gli anni 2013 e 2014 con delibera assembleare n. 117/2013 e il Piano Sociale e Sanitario 2017-2019, approvato dall’Assemblea legislativa con deliberazione n. 120/2017, i quali ribadiscono come il sistema delle cure ospedaliere sia basato su organizzazioni ad elevata qualificazione, organizzate, per quanto attiene l’alta specialità, secondo il modello Hub e Spoke, per garantire trattamenti sicuri e di qualità, cui compete la selezione dei pazienti e il loro invio a centri di riferimento quando una determinata soglia di gravità clinico-assistenziale viene superata;

Viste e richiamate le proprie deliberazioni:

- n. 556/2000, recante approvazione di linee guida per l’attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999-2001 in riferimento al ruolo della rete ospedaliera regionale;

- n. 1267/2002 recante approvazione di linee guida per l’organizzazione delle aree di attività di livello regionale secondo il modello Hub and Spoke, in attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999/2001;

Premesso che:

- le malattie del sistema venoso rappresentano la vasculopatia a più alta diffusione colpendo fino al 50% della popolazione generale; la ragione di questa importante epidemiologia risiede nella constatazione che la medesima include sia disturbi non evolutivi, i quali in relazione anche ai risvolti che presentano ricevono comunque una attenzione significativa, che patologie venose più gravi;

- Le manifestazioni più severe di questo gruppo di malattie come trombosi venosa ed embolia polmonare, malformazioni congenite, sindrome post-trombotica, ulcere degli arti inferiori, ed insufficienza venosa cronica cerebro spinale sono patologia estremamente gravi e disabilitanti, le cui diagnosi e cura richiedono un approccio multidisciplinare e di elevata specializzazione;

- la fattibilità di migliorare il trattamento delle patologie di cui si tratta è rappresentata dalla possibilità di offrire ai pazienti di fare riferimento a gruppi interdisciplinari di professionisti in grado di sviluppare attività di ricerca e di assicurare altresì che i prodotti della ricerca medesima, in termini di innovazione diagnostica, terapeutica e riabilitativa siano continuamente riversati nella cura dei pazienti;

Valutato pertanto come sia necessario garantire ai pazienti affetti da patologie severe del sistema venoso e linfatico un approccio multidisciplinare di elevata specializzazione;

Rilevato che l’obiettivo generale di offrire ai pazienti affetti dalle patologie di cui si tratta un percorso integrato e di qualità, per garantirne la presa in carico assistenziale in coerenza con le raccomandazioni regionali e con i più attuali risultati della ricerca scientifica, è raggiungibile attraverso il perseguimento dei seguenti obiettivi specifici:

- concentrare la casistica per garantire volumi di attività adeguati;

- favorire lo svolgimento appropriato dell’intero iter terapeutico ad opera di un team multidisciplinare dedicato;

- migliorare gli aspetti informativi e comunicativi con la persona assistita;

- monitorare i livelli di qualità delle cure prestate, attraverso l’identificazione di indicatori di processo e di esito e la messa in atto di un sistema di raccolta e analisi dei risultati;

- partecipare a network e progetti nazionali e internazionali;

- sviluppare progetti di ricerca traslazionale e di Health Technology Assessment al fine identificare tecniche e processi innovativi

Analizzata l’offerta di prestazioni ed i volumi di attività erogata dai diversi centri a livello regionale, nonché la produzione scientifica e la partecipazione a bandi competitivi per attività di ricerca per gli ambiti di cui si tratta;

Rilevato che dai dati riferiti alla Struttura Dipartimentale di Chirurgia Traslazionale Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara si evidenzia che la medesima risulta avere maturato nel corso degli anni una rilevante esperienza clinica e di ricerca, oltre a garantire la presenza di tutte le professionalità necessarie ai fini assistenziali;

Ritenuto quindi opportuno identificare presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, il Centro di Riferimento regionale per l’innovazione nel trattamento delle patologie severe del sistema venoso e linfatico;

Richiamati:

- la L.R. 12 maggio 1994, n. 19 “Norme per il riordino del servizio sanitario regionale ai sensi del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517“e successive modifiche;

- la L.R. 23 dicembre 2004, n. 29 “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale”, e successive modifiche, che prevede che questa Regione, nell’esercizio dell’autonomia conferitale dalla riforma del Titolo V della Costituzione, definisce i principi ed i criteri generali di organizzazione e di funzionamento del Servizio sanitario regionale;

- la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modificazioni;

- il D.Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;

Vista la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007”, e successive modifiche, per quanto applicabile;

Richiamate altresì le proprie deliberazioni:

- n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna” e le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG72017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;

- n. 93 del 29 gennaio 2018 di “Approvazione Piano triennale di prevenzione della corruzione. Aggiornamento 2018-2020”, ed in particolare l’allegato B) “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2018-2020”;

Richiamate infine le proprie deliberazioni n. 193/2015, n. 516/2015, n. 628/2015, n. 1026/2015, n. 2189/2015, n. 56/2016, n. 106/2016, n. 270/2016, n. 622/2016, n. 702/2016, n. 1107/2016, n. 2123/2016, n. 2344/2016, n. 3/2017, n. 161/2017, n. 578/2017 e n. 52/2018, relative alla riorganizzazione dell’Ente Regione e alle competenze dirigenziali;

Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell’Assessore Politiche per la Salute;

A voti unanimi e palesi

delibera:

1. di individuare, presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, per le ragioni in premessa esposte e come nelle premesse specificato, il Centro di riferimento regionale per l’innovazione nel trattamento delle patologie severe del sistema venoso e linfatico;

2. di affidare al Centro individuato al precedente punto 1. il compito di garantire, per i pazienti affetti dalle patologie di cui si tratta, un approccio multidisciplinare di elevata specializzazione;

3. di assegnare al Centro le seguenti funzioni/obiettivi:

- promuovere attraverso le attività del centro, la chirurgia traslazionale per il trattamento della trombosi venosa e l’embolia polmonare, le malformazioni congenite, la sindrome post-trombotica, le ulcere degli arti inferiori e l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale;

- integrare le diverse professionalità afferenti al Centro necessarie sia ai fini dell’assistenza che dell’introduzione nella stessa di innovazioni clinico-organizzative derivanti da attività di ricerca ricerca;

- sviluppare progetti di interdisciplinarietà coordinata con specialisti clinici, riabilitatori, fisici, genetisti e biologi che lavorano in team per una presa in carico globale del paziente (per le esigenze diagnostiche, terapeutiche e riabilitative) con programmi organizzati e coordinati di medicina personalizzata;

- allargare la conoscenza con lo studio di tecniche legate al trattamento chirurgico innovativo dell’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, strategia chirurgica conservativa, che preserva il sistema safenico;

- promuovere la didattica e la ricerca nel settore specifico sia in ambito medico, chirurgico che diagnostico;

- stimolare i percorsi attraverso i quali i prodotti della ricerca, in termini di innovazione diagnostica, terapeutica e riabilitativa, vengano trasferiti ai processi di cura dei pazienti;

- valutare, nell’ambito dell’innovazione, lo sviluppo di metodiche di Telemedicina, per favorire consulenze anche a distanza con altri centri regionali;

- collaborare attivamente con le associazioni di pazienti al fine di ottimizzare e condividere le informazioni;

- definire protocolli volti ad una gestione appropriata delle diverse fasi di malattia e di diversi aspetti come l’accesso a tecnologie innovative trasferibili a livello regionale;

- promuovere attività di audit clinico anche integrato a livello regionale;

4. di riservare a successivo atto di questa Giunta la definizione dell’ammontare del finanziamento all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara per l’attività del Centro, da determinarsi anno per anno in relazione ai costi previsti;

5. di dare atto che per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa;

6. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico.

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