n.62 del 13.03.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 1174 - Risoluzione proposta dai consiglieri Alessandrini, Zoffoli, Mazzotti, Monari, Montanari, Luciano Vecchi, Costi, Casadei, Ferrari, Marani, Carini, Pariani, Fiammenghi, Piva, Mumolo, Moriconi, Bonaccini, Cevenini, Pagani e Riva per impegnare la Giunta a proseguire nell'impegno economico e programmatico a tutela dell'artigianato, contrastare il fenomeno dell'abusivismo in tale settore e porre in essere azioni, presso il Governo, volte a riscrivere il Patto fiscale tra Stato ed imprenditori

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il fenomeno dell’abusivismo nell’artigianato, in modo particolare quello dei servizi alla persona, delle costruzioni e delle riparazioni dei beni per la casa, sta assumendo dimensioni preoccupanti anche nella nostra Regione;

il periodo di crisi che stiamo vivendo, che ha grandemente ridotto le disponibilità economiche delle famiglie, contribuisce ad incrementare il fenomeno, caratterizzato dall’offerta di prestazioni professionali a prezzi estremamente contenuti e dunque concorrenziali rispetto all’offerta regolare.

Evidenziato che

i prezzi fortemente ridotti che gli operatori irregolari riescono ad attuare derivano sia dalla mancata applicazione della normativa fiscale che dall’utilizzo, specialmente nella parruccheria e nel settore estetico, di prodotti scadenti e spesso completamente irrispettosi delle norme CE;

tale situazione genera un danno diretto agli artigiani e professionisti onesti, ma colpisce egualmente la società intera, costretta a subire il peso dell’evasione fiscale, ed il singolo individuo, la cui salute è messa a rischio.

Sottolineato che

mentre risultano efficaci ed organici i controlli effettuati presso gli artigiani regolari al fine di verificare la regolarità degli adempimenti connessi all’attività, sono del tutto carenti gli strumenti disponibili per verificare e svelare il sommerso, sia perché spesso la sua stessa esistenza sfugge agli organi competenti, sia perché risulta difficile attuare i controlli anche in caso di segnalazioni laddove l’attività si svolga presso il domicilio dell’abusivo o del cliente, che esula dalle regole applicabili alle ispezioni sui luoghi di lavoro.

Rilevato che

la Regione Emilia-Romagna, nell’ambito delle potestà legislative riconosciute in materia, per cui spetta alle regioni l'adozione di provvedimenti diretti alla tutela ed allo sviluppo dell'artigianato ed alla valorizzazione delle produzioni artigiane nelle loro diverse espressioni territoriali, artistiche e tradizionali, con particolare riferimento alle agevolazioni di accesso al credito, all'assistenza tecnica, alla ricerca applicata, alla formazione professionale, all'associazionismo economico, alla realizzazione di insediamenti artigiani, alle agevolazioni per l'esportazione, è recentemente intervenuta con la L.R. 1/2010 Norme per la tutela, la promozione, lo sviluppo e la valorizzazione dell'artigianato, istituendo fra l’altro la Commissione Regionale per l’Artigianato, con compiti di studio e ricerca, di consulenza e proposta nei confronti della Giunta regionale, verifica dell’Albo delle imprese artigiane, tenuta dei rapporti con le Camere di Commercio, e l’Osservatorio regionale per il commercio, con compiti di analisi e studio delle problematiche del settore allo scopo di acquisire gli elementi informativi e conoscitivi utili alla definizione e all'attuazione degli interventi per lo sviluppo e la qualificazione dell'artigianato, nell'ambito della qualificazione nel sistema delle imprese;

in questi anni di profonda crisi economica, attraverso il Patto per attraversare la crisi, la Regione ha inoltre dato sostegno al settore attraverso misure tese a favorire l’accesso al credito ed a sostenere investimenti soprattutto in innovazione e ricerca.

Sollecita la Giunta

a proseguire nell’impegno economico e programmatico fin qui profuso a tutela del settore artigiano;

a dare piena attuazione alla l.r. 1/2010 ed a prevedere, come già avvenuto nel settore delle costruzioni con la recente l.r. 11/2010, azioni tese a scoprire e reprimere il sommerso anche attraverso l’utilizzo della Commissione e dell’Osservatorio regionale;

a sostenere ed incentivare i Protocolli e le Intese locali fra i vari Enti ed Istituzioni competenti nel settore;

a portare avanti campagne informative e di sensibilizzazione dei consumatori rispetto ai danni sociali ed ai rischi per la salute connessi all’abusivismo artigiano.

Invita inoltre la Giunta

a farsi portavoce presso il Governo per una profonda riscrittura del Patto fiscale fra Stato ed Imprenditori, basato sul concetto della necessaria correttezza rispetto alla normativa tributaria, sull’idea ineludibile che occorre premiare i capitali da lavoro piuttosto che quelli da rendita e che sono necessarie norme specifiche a sostegno della concorrenzialità delle piccole e piccolissime imprese.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 febbraio 2013

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