n.187 del 30.07.2015 (Parte Prima)

Oggetto n. 1050 - Ordine del giorno n. 3 collegato all’oggetto 751 Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni”. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Sabattini, Montalti, Bagnari, Caliandro, Taruffi, Calvano, Boschini, Zoffoli, Ravaioli, Serri, Rontini (Prot. DOC/2015/0000387 del 28 luglio 2015)

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la legge regionale di Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni definisce un innovativo modello organizzativo delle funzioni in materia di ambiente, energia, difesa del suolo e della costa, protezione civile;

in base a questo modello, è riservato all’esercizio diretto delle strutture amministrative della Regione un insieme di funzioni di carattere generale: le attività di indirizzo politico e amministrativo, di programmazione e pianificazione, di sviluppo e coordinamento delle conoscenze dei sistemi territoriali e dei sistemi informativi, di erogazione di finanziamenti, garantendo un efficace coordinamento con le due Agenzie regionali (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia e Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile);

a tali Agenzie è rimesso l’adempimento dei compiti tecnico-operativi, ossia delle funzioni puntuali e gestionali come il rilascio di concessioni e autorizzazioni e lo svolgimento dei controlli.

Posto che

la scelta di tale modello organizzativo consente di perseguire sia obiettivi di uniformità e coerenza nell’esercizio delle funzioni regionali, sia esigenze di adeguatezza operativa rispetto ai territori e agli interessi tutelati, in un’ottica di razionalizzazione generale del sistema organizzativo regionale;

per realizzare questo modello il progetto di legge ha previsto la ridefinizione delle competenze e degli assetti dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) e dell’Agenzia regionale di protezione civile, con l’assegnazione di nuovi compiti finora svolti da altri enti territoriali (in particolare le Province) o da altre strutture regionali (in particolare i Servizi tecnici di bacino), insieme alle corrispondenti risorse umane e strumentali.

Considerato che

la proposta è in linea con le più urgenti ed attuali esigenze della tutela ambientale:

- la forte riduzione delle tipologie di procedimenti autorizzativi ambientali con domande uniche e un unico Ente che autorizza, come da norme nazionali, unificando le fasi stesse di autorizzazione e controllo e di concessione nell’ambito di un positivo sviluppo nell’Agenzia per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna (ARPAER);

- questa scelta risponde anche alla parallela esigenza di rendere maggiormente omogenee le suddette procedure autorizzative e gli stessi contenuti degli atti, oggi spesso assai variegati: quindi in prospettiva maggiore equità per i cittadini e per le imprese;

ciò comporta soluzioni di carattere organizzativo che prevedono tra l’altro il distacco funzionale di una parte del personale dei Servizi tecnici di bacino con funzione di gestione del demanio idrico (acqua e suoli) per il rilascio e la gestione delle concessioni, presso l’ARPAER;

una parte di questo personale svolge oltre che le attività di gestione tecnico amministrativa dei procedimenti di rilascio delle concessioni anche attività di carattere tecnico per svolgere le funzioni di presidio e controllo territoriale sulle aree del demanio e sul reticolo idrografico regionale che è materia di competenza dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile;

è quindi necessario elaborare un disegno organizzativo in grado di consentire di cogliere pienamente le sinergie e le economie di scala della proposta di riordino.

Impegna la Giunta

a proporre un modello organizzativo che consenta di definire la dotazione ottimale di personale da distaccare alla ARPAER per lo svolgimento dei soli procedimenti amministrativi di gestione delle concessioni del demanio idrico, massimizzando le sinergie con il restante personale assegnato dalle Province e mantenendo il restante personale addetto al presidio e controllo territoriale del demanio idrico presso l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile, anche in relazione alle crescenti esigenze di potenziamento delle attività in materia di prevenzione del dissesto idrogeologico e di riduzione del rischio idraulico;

accompagnare il progetto di riordino istituzionale con un adeguato programma di rafforzamento della capacità di gestione delle concessioni demaniali che preveda il potenziamento dei sistemi informativi in dotazione e la semplificazione dei procedimenti amministrativi anche nell’ambito delle attività finalizzate alla trasparenza;

favorire l’effettiva interoperabilità e il forte coordinamento delle due Agenzie;

assicurare un percorso partecipato e trasparente con le Organizzazioni sindacali e il personale regionale interessato per la elaborazione delle proposte organizzative e i programmi di sviluppo delle attività.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 28 luglio 2015

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