n.411 del 11.12.2019 periodico (Parte Seconda)

Dichiarazione dello stato di crisi regionale per gli intensi eventi meteorologici che nel mese di novembre 2019 hanno colpito l'intero territorio regionale

IL PRESIDENTE

Visti:

- la legge 24 febbraio 1992, n. 225 “Istituzione del Servizio nazionale di protezione civile”, ed in particolare l’art. 2 che, alle lettere a), b) e c) del comma 1, individua e distingue gli eventi calamitosi in relazione al rilievo rispettivamente nazionale, regionale e locale degli stessi ed all’assetto dei poteri e delle attribuzioni di enti ed amministrazioni;

- il decreto legislativo 2 gennaio 2018 n. 1 “Codice della protezione civile” che all’art. 48 abroga, tra l’altro, la legge n. 225/1992 e dispone all’art. 50 che, fino all’adozione dei provvedimenti attuativi previsti dal medesimo decreto, continuano a trovare applicazione le disposizioni previgenti ed in particolare identifica all’art. 7, c. 1, lett. b tra gli eventi emergenziali di protezione civile le “emergenze connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall'attività dell'uomo che per loro natura o estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni, e debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo, disciplinati dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano nell'esercizio della rispettiva potestà legislativa“;

- la Legge Regionale 7 febbraio 2005, n. 1 “Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia regionale di protezione civile” e successive modifiche;

Premesso che il territorio regionale nel mese di novembre 2019 è stato interessato da intensi ed estesi eventi metereologici, tuttora in corso, associati ad abbondanti e persistenti precipitazioni, fenomeni di neve, nonché mareggiate come di seguito precisato:

- dal 2 novembre 2019 eventi di piena fluviale, tra i bacini di maggiori dimensioni interessati il Secchia, il Panaro e il Reno; piene anche sui bacini romagnoli e su tutti gli affluenti di Reno con numerose criticità fino alle rotture arginali dell’Idice nel Comune di Budrio (BO), del Quaderna nel Comune di Medicina (BO) e l’esondazione del Savena Abbandonato nel Comune di Baricella (BO); diverse criticità nei territori di Piacenza e di Parma con un importante evento di piena del Torrente Taro e dei suoi affluenti; criticità sul territorio provinciale di Forlì-Cesena, soprattutto nel tratto di crinale, e nel territorio montano riminese; mareggiate sul tutto il litorale emiliano-romagnolo;

- dal 17 novembre 2019 transito della Piena del fiume Po, con livelli e portate significativamente superiori alla soglia 3, che sta interessando i territori dei Comuni rivieraschi di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara con conseguenti ripercussioni anche nel territorio Modenese e Ferrarese;

Considerato che tali eventi hanno provocato la rottura di diversi canali di bonifica, l’allagamento delle casse di espansione, di numerose aree golenali e di aree abitate con evacuazione di quasi 1.000 persone, l’allagamento di aree coltivate e di allevamenti; esondazioni, erosioni e danneggiamenti di difese spondali dei torrenti; movimenti franosi, smottamenti nei territori collinari e montani che hanno generato danni alla viabilità con interruzioni del transito anche provinciale, rottura di rami e alberature e disalimentazioni elettriche di circa 30.000 utenze; danni alla linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore con conseguente interruzione del traffico ferroviario e successiva sospensione; gravi danni al patrimonio pubblico e privato, ad abitazioni private ed attività produttive; diffuse erosioni della spiaggia, ingressioni marine e danni localizzati alle infrastrutture balneari; 

Dato atto che l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha assicurato il proprio intervento operativo raccordandosi con i Vigili del fuoco per gli interventi di soccorso tecnico urgente, con AIPo e i Consorzi di Bonifica per gli interventi di somma urgenza di contenimento, di ripristino delle opere di difesa e di gestione delle criticità, nonché con le Prefetture di Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara - che hanno attivato il Centro Coordinamento dei Soccorsi - e le Amministrazioni comunali coinvolte - sono 147 i Comuni interessati dagli eventi che per la gestione dell’emergenza hanno attivato il Centro Operativo Comunale - e il Dipartimento nazionale della Protezione Civile per supportare le richieste dal territorio, anche mediante l’attivazione delle Strutture operative e del Volontariato di Protezione Civile per la gestione delle criticità e garantire il necessario supporto per il più rapido rientro nelle condizioni di normalità;

Considerato che sulla base degli interventi effettuati e di una speditiva ricognizione delle situazioni di danno si rilevano danni in tutto il territorio regionale al sistema delle infrastrutture, con interruzioni della viabilità e dei servizi pubblici essenziali, al tessuto economico-produttivo ed agricolo e al patrimonio edilizio pubblico e privato;

Rilevata l’esigenza di interventi di somma urgenza necessari per i ripristini e il rafforzamento temporaneo degli argini, di interventi di pulizia e di messa in sicurezza delle aree allagate per consentire il rientro della popolazione evacuata, la riapertura della viabilità interrotta e il ripristino delle strutture danneggiate, di interventi immediati della riduzione del rischio residuo per evitare che il ripetersi di eventi analoghi possa generare danni ancora maggiori;

Considerate le caratteristiche dell’evento, la sua estensione territoriale lo scrivente ha provveduto alla richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri della deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale, ai sensi dell’art. 24 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, affinché si provveda con mezzi e poteri straordinari per consentire la realizzazione degli interventi urgenti e indifferibili al fine di restituire al sistema di difesa il ripristino delle condizioni di sicurezza e mitigare le possibili gravi conseguenze sia per le persone che per il contesto socio-economico;

Visto l’art. 8, comma 1, della legge regionale n. 1/2005 e ss.mm.ii., ai sensi del quale, al verificarsi o nell'imminenza degli eventi di cui all'art. 2, comma 1, lettera b) della medesima legge regionale, ovvero eventi di rilievo regionale che per natura ed estensione necessitano di una immediata risposta della Regione, il Presidente della Giunta regionale decreta lo stato di crisi regionale, determinandone durata ed estensione territoriale;

Ritenuto, sulla base delle previsioni e delle valutazioni tecniche di cui sopra, di dichiarare ai sensi dell’art. 8 della legge regionale n. 1/2005 e ss.mm.ii., lo stato di crisi regionale per tutto il territorio regionale;

Dato atto che il Direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, ai sensi dell’art. 10, comma 1, della citata legge regionale n. 1/2005 e ss.mm.ii., al verificarsi di una situazione di pericolo che renda necessari specifici lavori o altri interventi indifferibili e urgenti, nonché misure temporanee di assistenza a nuclei familiari evacuati da abitazioni inagibili, può adottare tutti i provvedimenti amministrativi necessari, assumendo i relativi impegni di spesa nei limiti delle disponibilità dei capitoli del bilancio dell'Agenzia regionale a ciò specificamente destinati, nel rispetto di direttive impartite dalla Giunta regionale;

Visto il D.Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;

Richiamata la deliberazione di Giunta regionale n. 468/2017 avente ad oggetto “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;

Richiamate inoltre le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;

Dato atto dei pareri allegati 

decreta: 

Per le ragioni espresse in parte narrativa e che qui si intendono integralmente richiamate:

  1. di dichiarare, ai sensi dell’art. 8 della legge regionale n. 1/2005 e ss.mm.ii., lo stato di crisi regionale, per la durata di 180 giorni decorrenti dalla data di adozione del presente decreto, in tutto il territorio regionale;
  2. di dare atto che il Direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, ai sensi dell’art. 10, comma 1, della legge regionale n. 1/2005 e ss.mm.ii., al verificarsi di una situazione di pericolo che renda necessari specifici lavori o altri interventi indifferibili e urgenti, nonché misure temporanee di assistenza a nuclei familiari evacuati da abitazioni inagibili, può adottare tutti i provvedimenti amministrativi necessari, assumendo i relativi impegni di spesa nei limiti delle disponibilità dei capitoli del bilancio dell'Agenzia regionale a ciò specificamente destinati, nel rispetto di direttive impartite dalla Giunta regionale;
  3. di dare atto che lo scrivente ha richiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri la deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale;
  4. di evidenziare che, in mancanza di sufficienti disponibilità di risorse finanziarie, per l’evento di cui al punto 1 non si applicano le direttive di cui agli allegati 1 e 2 alla deliberazione della Giunta regionale 30 luglio 2004, n. 1565;
  5. di pubblicare integralmente il presente decreto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico;
  6. di dare atto che il presente atto sarà pubblicato altresì sul sito web istituzionale della Regione nella sezione “Amministrazione trasparente”, sottosezione “Altri contenuti” – “Dati ulteriori” - in applicazione degli indirizzi della Giunta regionale sulla trasparenza ampliata, ai sensi dell’art. 7-bis, comma 3, del D.Lgs. 14 marzo 2013 n. 33 e ss.mm.ii..

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