n.340 del 20.11.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 4485 - Risoluzione proposta dai consiglieri Casadei, Moriconi, Ferrari, Carini, Zoffoli, Serri, Pariani, Monari, Montanari, Alessandrini, Mumolo, Piva, Pagani, Marani, Luciano Vecchi, Riva e Grillini per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla riorganizzazione della Film Commission Emilia-Romagna tramite l'adozione di una apposita normativa, a rafforzarne la dotazione organica ed a favorire la firma di protocolli d'intesa al fine di promuovere il settore cinematografico e audiovisivo attraverso l'informazione e il networking, creando inoltre un Film Fund per il finanziamento del settore del documentario e del film d'animazione

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 Premesso che

 il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali riconosce il ruolo delle Film Commission e l’attività delle stesse svolta per promuovere il territorio nazionale ed attrarre produzioni straniere, anche attraverso l’erogazione di interventi finanziari;

 lo scorso anno, su richiesta delle Regioni, è stato istituito un tavolo di lavoro presso la Conferenza Stato-Regioni con l’incarico di rivedere la normativa in materia di cinema che ha portato ad una prima governance del settore audiovisivo in Italia in grado di coordinare gli interventi nazionali e regionali attraverso l’individuazione di norme e principi, fra le quali viene evidenziata la necessità di rendere omogeneo lo standard dei servizi resi dalle Film Commission con l’individuazione a monte di regole uniformi e condivise per la realizzazione di strutture in grado di fornire assistenza alle produzioni e lo sviluppo di sinergie con altre realtà del territorio;

 la Regione Emilia-Romagna vanta un ruolo importante nella storia del cinema e dell’audiovisivo italiano, anche per la nascita della prima Film Commission in Italia. Quest’ultima necessita oggi di un ripensamento complessivo per cogliere nuove sfide, anche rispetto ad altre esperienze nazionali e transnazionali;

 il settore cinematografico nella nostra regione è costituito da una rete di eccellenze aziendali e di professionisti di valore artistico riconosciuto a livello nazionale e internazionale, un grande potenziale che trarrebbe giovamento dalla sinergia con le Istituzioni pubbliche di riferimento;

 negli ultimi anni diverse regioni italiane - ad esempio la Puglia - hanno dimostrato come in poco tempo, mettendo a frutto idee strategiche e chiare in un’ottica di sviluppo del settore e di promozione dei talenti diffusi, sia possibile riposizionarsi nel ranking europeo positivamente. Altri esempi virtuosi vengono dal Trentino, Piemonte, Valle d'Aosta, Toscana e Lazio per finire con il Friuli Venezia Giulia, prima regione ad aver istituito il Film Fund. Ogni territorio ha adottato soluzioni diverse, in base alle proprie specificità, per cui sarebbe cosa ideale studiare un modello sintonico per la nostra regione;

 attualmente la Regione Emilia-Romagna sta costruendo i propri percorsi per allinearsi alle direttive comunitarie di Europa Creativa (Agenda 2020);

 il settore cinematografico e audiovisivo può proporsi come settore chiave di rilancio di una economia di qualità, in conformità agli indirizzi del progetto comunitario Europa Creativa 2020;

 per cogliere appieno l’importanza di tale strategia è indispensabile prendere in considerazione la portata degli effetti che interessano il tessuto economico locale in occasione di produzioni audiovisive, che non sono diretti, ma anche indiretti e indotti. Anche se la misurazione di questi fenomeni è un’attività difficilmente quantificabile con certezza, in base a numerose ricerche effettuate in ambito nazionale si può stimare che l’indotto economico generale sul territorio attraverso i film fund è pari a 7/10 volte il finanziamento erogato;

 ulteriore strumento di rilancio dell’economia è rappresentato dall’industria turistica che più di altre può beneficiare dell’attrazione delle produzioni nei territori. In maniera immediata, in quanto la realizzazione di riprese comporta l’acquisto di servizi di ospitalità (pernottamento, ristorazione) e trasferte, in maniera differita perché un film o una fiction possono promuovere un territorio o la realtà ad esso legate influenzando così le scelte di acquisto di prodotti turistici;

 la circolazione delle idee e la promozione della cultura svolgono un ruolo importante nello sviluppo della comunità e del territorio di riferimento, stimolando consapevolezza, creatività, soddisfazione individuale, svelando nuovi bisogni e stimolando nuove risposte ad essi. Un processo che può generare incentivi all’economia.

 Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

 ad una riorganizzazione della Film Commission Emilia-Romagna come soggetto indipendente, attraverso l’emanazione di apposita legge, che veda il coinvolgimento degli assessorati alla Cultura, alle Attività Produttive e al Turismo, affinché questa struttura possa supportare in modo incisivo l’attività di produzione a livello locale, nazionale e internazionale, operando secondo standard qualitativi europei;

 a rafforzare, anche mediante un percorso formativo altamente qualificante, la dotazione organica della struttura con ulteriore nuovo personale competente, capace di operare sul territorio per promuovere il settore cinematografico e audiovisivo attraverso l’informazione, il networking e la promozione di mercati;

 alla firma di protocolli di intesa con gli enti locali, in rappresentanza di tutto il territorio regionale, quali punti di riferimento a supporto del lavoro della Film commission regionale, con compiti di assistenza e supporto logistico delle produzioni cinematografiche in un’ottica di collaborazione;

 alla creazione di un Film Fund da accostare alle altre forme di finanziamento già esistenti a favore del documentario e del film d’animazione, queste ultime da mantenere e rinforzare. Il fondo, istituito attraverso apposita legge, e dotato degli strumenti finanziari, legali e amministrativi, gestito dalla Film Commission al fine di attrarre sul territorio regionale nuove produzioni e investimenti;

 a convocare un tavolo di confronto fra le Organizzazioni di categoria e gli Assessorati regionali competenti in materia di Cultura, Attività Produttive e Turismo, che coinvolga tutti i soggetti che a vario titolo possono essere parti attive nel processo di creazione di uno specifico fondo privato da affiancare a quello pubblico, all’interno del quale la Film Commission dovrebbe svolgere il ruolo di coordinatore.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 5 novembre 2013

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