n.195 del 26.09.2012 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2978 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Mumolo, Ferrari, Montanari, Luciano Vecchi, Costi, Garbi, Barbieri, Piva, Casadei, Carini, Zoffoli, Pagani, Alessandrini, Marani, Mazzotti, Pariani, Paruolo, Fiammenghi, Bonaccini, Moriconi, Mori e Riva per impegnare la Giunta, a seguito della riduzione degli Uffici postali annunciata da Poste Italiane SPA, a porre in essere azioni volte alla tutela dei livelli occupazionali, garantendo inoltre lo svolgimento del servizio postale nei piccoli Comuni, nelle zone montane ed in quelle colpite dal sisma

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

Poste Italiane SpA ha annunciato una vasta opera di riorganizzazione degli uffici e del lavoro in azienda che coinvolgerà l’intero paese, partendo da cinque regioni: Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Basilicata.

Il progetto di riorganizzazione che le Poste ha inviato nei giorni scorsi all’Agcom prevede al momento in tutto il Paese 1.156 sportelli da chiudere (altri 638 da razionalizzare riducendo l’orario e i giorni d’apertura), di cui 134 solo in Emilia-Romagna.

Le organizzazioni sindacali di categoria denunciano un taglio lineare del 15% sulla copertura dei recapiti le cui conseguenze cadranno inevitabilmente sui lavoratori, nonostante il bilancio di Poste Italiane abbia fatto registrare “ampi profitti per l’azienda”, sono infatti di 846 milioni di euro gli utili sul bilancio 2011.

Valutato che

i sindaci dei comuni coinvolti e le parti sociali hanno lanciato un forte allarme circa i possibili problemi per cittadini, imprese e territori derivanti da una riduzione dell'offerta nei servizi gestiti da Poste Italiane SpA, specie nei comuni di montagna e nelle zone colpite dal terremoto del 20 e 29 maggio.

La Giunta regionale ha inviato diverse lettere a Poste Italiane in cui, citando le tantissime segnalazioni arrivate da sindaci e cittadini, ha chiesto di conoscere la strategia che la stessa Poste Italiane SpA intende praticare per non penalizzare i cittadini e le imprese operanti nelle zone montane, nei piccoli comuni e nelle aree colpite dal sisma.

Oggi è stata diffusa la lista dei comuni di tutta Italia e dell’Emilia-Romagna nei quali il servizio sarà soppresso o fortemente ridotto e tra questi sono comprese zone montane, piccoli comuni e anche le zone terremotate.

Il processo di riorganizzazione rischia di incidere negativamente sulla ripresa della normalità nelle zone terremotate che stanno faticosamente ricominciando a vivere.

Considerato che

a dettare la scelta sarebbe un coefficiente, utilizzato da Poste Italiane SpA per l’organizzazione del lavoro, che tiene conto del volume di corrispondenza, della distanza tra l’ufficio postale e la zona di recapito, dei numeri civici, di quante famiglie e negozi ci sono in zona e del tragitto totale per attraversarla tutta, da una parte all’altra.

Si tratta di una scelta industriale che forse renderà più uniforme la distribuzione dei postini, ma che intanto getterà nel panico quasi duemila dipendenti, in tutto il paese.

L’ultima riorganizzazione aveva già ridotto il personale in regione di 300 unità limitando ogni singolo recapito a cinque giorni alla settimana.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

- a ribadire presso Poste Italiane SpA la necessità di scongiurare ricadute negative sul livello occupazionale della regione;

- ad agire per evitare che la riduzione dell'offerta del servizio di Poste Italiane SpA incida sulla vita di persone che già vivono in situazioni di fragilità e precarietà, perché situati in zone montane o in piccoli comuni già penalizzati da una scarsa distribuzione dei servizi;

- ad agire in tutte le sedi più opportune perché sia chiarito e mitigato l’impatto della riorganizzazione sulle aree colpite dal sisma. 

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 4 settembre 2012.

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