n. 206 del 10.10.2012 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2830 - Risoluzione proposta dai consiglieri Carini e Montanari per impegnare la Giunta a monitorare il completo smantellamento della Centrale Nucleare di Caorso, verificando lo stato di avanzamento dei relativi lavori, i tempi riguardanti il piano di decommissioning e di smaltimento di tutte le scorie radioattive, ribadendo inoltre la totale indisponibilità della Regione Emilia-Romagna ad ospitare siti di stoccaggio di materiali di scarto derivanti dalla produzione di energia nucleare

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

Tra il gennaio 1970 e il maggio 1978, su commissione dell’Enel, Ansaldo Meccanico Nucleare S.p.A. costruì la Centrale Nucleare di Caorso (PC).

La Centrale Nucleare iniziò la propria attività nel 1981 e nel periodo di esercizio, durato fino al 1986, il reattore, soprannominato "Arturo", ha prodotto complessivamente 29 TWh.

La Centrale Nucleare di Caorso appartiene agli impianti nucleari di "seconda generazione" ed è stata la più grande centrale nucleare italiana, con potenza elettrica garantita netta di 840 MW.

Considerato che

A seguito dell’esito dei referendum abrogativi del novembre 1987 sull’utilizzo e la produzione di energia nucleare in Italia, e della conseguente Delibera del C.I.P.E. (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) del 26/07/1990 che disponeva la chiusura definitiva dei siti nucleari di Caorso e di Trino Vercellese, la Centrale di Caorso cessò definitivamente la propria attività commerciale.

Nel 2000 il M.I.C.A. (Ministero Industria Commercio e Artigianato) con il decreto ministeriale 04/08/2000, disponeva lo smantellamento accelerato dell´impianto e, al tempo stesso, autorizzava le attività che potevano e dovevano essere portate avanti in quanto compatibili con tale strategia di disattivazione e di fatto già pianificate, ovvero: sistemazione del combustibile irraggiato in contenitori idonei allo stoccaggio e al trasporto, trattamento e condizionamento dei rifiuti radioattivi pregressi e derivanti dalle attività autorizzate, interventi nell’edificio turbina e sistema off-gas, smantellamento edificio torri, decontaminazione circuito primario.

Nel luglio 2001 Sogin S.p.A., divenuta proprietaria della centrale nel 1999, ha dato avvio al "Piano Globale di Disattivazione" dell’impianto.

A novembre 2007 sono iniziate le attività di controllo ai fini del trasporto del combustibile irraggiato.

Nel 2008, a seguito del parere favorevole della Regione Emilia-Romagna, del Ministero dei Beni Culturali e della Commissione per la valutazione d’impatto ambientale, è stato pubblicato il Decreto di compatibilità ambientale (VIA) del Ministero dell’Ambiente, per il progetto di dismissione della centrale.

Rilevato che

La Regione Emilia-Romagna si è più volte espressa contro il ricorso all’utilizzo dell’energia nucleare.

L’ultimo Piano Energetico Regionale approvato ha escluso qualsiasi riferimento e ricorso all’energia nucleare.

La Regione Emilia-Romagna ha espresso il proprio totale disaccordo e l’indisponibilità all’installazione e all’attivazione di centrali nucleari sul territorio regionale e alla riattivazione della Centrale Nucleare di Caorso.

Nel 2007 la Regione Emilia-Romagna ha deliberato parere favorevole alla procedura di disattivazione accelerata per il rilascio incondizionato del sito.

Considerato che

Anche a mezzo stampa il Sindaco di Caorso ha più volte dichiarato la propria indisponibilità ad ospitare sul territorio comunale eventuali stoccaggi di materiali radioattivi.

In particolare i cittadini di Caorso si sono espressi più volte contro ulteriori eventuali disagi che potrebbero attivarsi a seguito di eventuali stoccaggi di materiale pericoloso.

I tempi del processo di dismissione della Centrale di Caorso sembrano essere più lunghi del preventivato con ulteriore aggravio dei disagi e dei costi di decommissioning.

Preso atto che

Sulla stampa locale di Piacenza in data 4 giugno 2012 Legambiente denunciava indiscrezioni secondo le quali il territorio di Caorso potrebbe essere destinato a sito di stoccaggio di scorie nucleari.

Ritenuto che

La popolazione di Caorso e della Provincia di Piacenza abbia sostenuto e sopportato oltremodo i disagi derivanti dal prolungato procedimento di smantellamento della Centrale.

Il territorio piacentino, attraverso le proprie forme di rappresentanza istituzionali, politiche, associative, nonché altre di natura spontaneistica, ha più volte ribadito la propria totale indisponibilità ad ospitare materiali di scarto o comunque provenienti dallo smantellamento della Centrale.

Impegna la Giunta regionale

A proseguire il lavoro positivo fin qui svolto per monitorare la completa fase di smantellamento della Centrale Nucleare di Caorso.

A verificare presso Sogin S.p.A. l’effettivo stato di avanzamento dei lavori di smantellamento della Centrale Nucleare di Caorso.

Ad accertarsi dell’effettivo smaltimento di tutte le scorie radioattive ancora oggi presenti nel sito assicurandosi che Sogin S.p.A. non abbia previsto nei suoi piani di lavoro alcuno stoccaggio di tali materiali presso il sito stesso.

A verificare i tempi con cui Sogin S.p.A. sta procedendo a dar corso al piano di decommissioning.

A ribadire la totale indisponibilità della Regione Emilia-Romagna ad ospitare sul territorio regionale siti di stoccaggio di scorie radioattive e di materiali di scarto derivanti dalla produzione di energia nucleare.

Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 18 settembre 2012

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