n.265 del 07.08.2019 periodico (Parte Seconda)

Art. 20 L.R. n. 4 del 20 aprile 2018 e art. 27 Bis del D.Lgs. 152/06: provvedimento autorizzatorio unico per l'autorizzazione del piano di coltivazione e sistemazione ambientale del Polo di P.I.A.E. n. 107 'Margonara', Comune di Reggiolo (RE), proposto dalla ditta "Emiliana Conglomerati S.p.A." - Presa d'atto e approvazione delle decisioni della Conferenza dei Servizi su valutazione di impatto ambientale e provvedimento autorizzatorio unico

LA GIUNTA COMUNALE

(omissis)

delibera:

1) di adottare la determinazione di conclusione positiva della Conferenza di servizi che, ai sensi dell’articolo 27 bis, comma 7 del d.lgs. n. 152 del 2006, costituisce il provvedimento autorizzatorio unico regionale del progetto del “Piano di coltivazione e sistemazione ambientale del polo di PIAE n. PO107 Margonara”, in Comune di Reggiolo, Provincia di Reggio Emilia proposto dalla società “Emiliana Conglomerati S.p.A., come meglio specificato nel verbale conclusivo della Conferenza di servizi (Allegato 2)”;

2) di dare atto che il provvedimento autorizzatorio unico di cui al precedente punto 1) comprende l’approvazione della “Valutazione di Impatto Ambientale”, l’autorizzazione estrattiva di cui alla L.R. n. 17/91, la prevalutazione di incidenza DGR n. 1191/2007 e il nulla osta acustico;

3) di precisare che i termini di efficacia degli atti indicati al precedente punto 2) decorrono dalla data di approvazione della presente deliberazione;

4) di dare atto che per la valutazione positiva di impatto ambientale del progetto devono essere rispettate le prescrizioni riportate nel verbale conclusivo della Conferenza di servizi che costituisce l’Allegato 2, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, e che di seguito si riportano integralmente:

Regione Emilia-Romagna Servizio Area Affluenti Po, in data 12/12/2018, prot. n. 17333, che ha espresso parere favorevole alle seguenti condizioni: dato il notevole accrescimento e sviluppo, anche delle ramificazioni laterali, del pioppo bianco, utilizzato abbondantemente negli anni scorsi, occorre un utilizzo più moderato di tale specie per i nuovi impianti. Inoltre occorre localizzare le altre specie autoctone (farnia, ciliegio, frassino ecc. e le varie arbustive) con accrescimenti meno rapidi rispetto ai pioppi, in gruppi distanziati da tale specie perché possano beneficiare di uno spazio sufficiente per svilupparsi al meglio e non trovarsi sottoposte già dopo pochi anni dall’impianto; • si ravvisa la necessità di eseguire cure colturali sugli impianti che prevedano la rimozione degli shelter di plastica non più utili; il taglio delle piante secche presenti; il taglio delle ramificazioni basse, soprattutto di pioppo bianco, che impediscono lo sviluppo corretto di arbusti o altri alberi adiacenti; • data la dichiarata destinazione naturalistico ambientale dell’area -con anche valenze didattiche-, avendo riscontrato durante il sopralluogo, sul lato est del perimetro di cava, una grossolana trinciatura di rami e fusti di alberi e arbusti vegetanti in adiacenza del sentiero, si raccomanda di non eseguire tali operazioni con modalità così invasive che danneggiano pesantemente la vegetazione e ne compromettono lo sviluppo, oltre ad avere un impatto estetico negativo. Pertanto, sarebbe utile eseguire un’adeguata potatura delle piante danneggiate da tale intervento creando superfici di taglio più facili da rimarginare; • per quanto riguarda la siepe arborata che si prevede di realizzare, si prescrive di attenersi a quanto previsto dal progetto, relativamente alle distanze da tenere tra le specie arboree, dato anche lo spazio ridotto a disposizione per tale impianto; - le aree già oggetto di interventi di sistemazione e quelle occupate dallo specchio d'acqua che non saranno interessate dalla coltivazione (approfondimento del fondo del lago), sono state classificate come Zone di Riassetto (ZR) e rappresentano il 51% circa della superficie totale del polo; - le attività di coltivazione e sistemazione definitiva dovranno prioritariamente interessare le zone ZE1 e ZR1, poiché l'escavazione della zona ZE2 è subordinata al completamento degli interventi di sistemazione nella zona ZR1; - la somma dei volumi di sabbia estraibili autorizzati dalla Variante PIAE 2014 con valore di PAE (550.000 mc) e di quello residuo del precedente PCS scaduto il 16/1/2013 (10.025 mc) è pari à 560.025 mc, a differenza di quanto riportato nell’elaborato R.03 “Piano di coltivazione e sistemazione”, in cui si dichiara che “La quantità totale di sabbia estraibile dalla cava è pari a 561.739 m3”, valore ottenuto sommando alle sabbie anche il precedente residuo di argille pari a 1.714 mc. Si richiede pertanto di verificare i quantitativi autorizzati di sabbia (PCS precedente e Variante PIAE 2014) ed eventualmente modificare in tal senso l’elaborato; - al fine di evitare franamenti lungo le sponde sommerse durante le fasi di scavo con la draga aspirante, si prescrive di osservare accuratamente le modalità descritte nel PCS: sollevando l'utensile di aspirazione in modo da modellare le sponde sommerse secondo le geometrie di progetto, con l’aiuto di boe, funi galleggianti o altri eventuali sistemi di controllo che forniscano indicazioni in merito alla distanza dalla riva ed alla conseguente profondità a cui effettuare lo scavo; - l’area di cava è coinvolgibile da scenari di eventi di piena estremi (P1 - L) per il reticolo principale del Piano Gestione Rischio Alluvioni e per eventuali allagamenti del cavo di bonifica Fossa Madama (gestito dal Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in destra Po); si prescrive che vengano adottate tutte le azioni e le misure necessarie a garantire la sicurezza nei confronti del rischio idraulico degli operatori (all’interno del DSS) e dei mezzi al fine di non provocare danni ambientali;

ARPAE di Reggio Emilia, in data 28/2/2019, prot. n. 3300, esprimendo parere favorevole con le seguenti prescrizioni: Le operazioni di rifornimento e manutenzione ordinaria della draga dovranno avvenire con mezzi e modalità idonee al fine di evitare qualsiasi sversamento di sostanze idroinquinanti. Presso il cantiere dovranno essere disponibili materiali galleggianti oleoassorbenti in grado di contenere ed assorbire eventuali idrocarburi accidentalmente sversati in acqua. Dovranno essere rispettati i limiti acustici previsti dalle normative vigenti, così come indicato nella relazione previsionale di impatto acustico allegata allo Studio di Impatto Ambientale. Al fine di verificare quanto sopra, ad attività iniziata la ditta dovrà effettuare il relativo collaudo acustico. Eventuali rifiuti prodotti in cantiere (oli esausti, filtri olio ed aria, ecc.) dovranno essere allontanati immediatamente per poi essere smaltiti tramite ditte autorizzate, in quanto nell’area interessata dall’attività estrattiva non vi sono strutture idonee ad un loro stoccaggio prolungato. Relativamente al Piano di Monitoraggio, i 2 piezometri indicati in relazione e già utilizzati nelle campagne relative all’attività precedentemente autorizzata, dovranno essere finestrati ad una profondità tale da poter prelevare campioni rappresentativi della nuova profondità di scavo (-20 dal p.c.). Si ritiene inoltre opportuno che venga prescritto ai titolari dell’attività estrattiva la predisposizione di un report annuale da inoltrare all'Autorità Competente (Comune di Reggiolo) contenente i risultati dei monitoraggi, da effettuarsi con cadenza almeno trimestrale, ed il raffronto con gli esiti analitici degli anni precedenti, al fine di evidenziare eventuali variazioni significative dei parametri monitorati.

Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in dx Po, in data 15/6/2019, prot. n. 9411, che ha espresso parere favorevole condizionato: al rilascio della concessione amministrativa del tombamento di lunghezza di ml 12.00 e del ponte sul diversivo luzzarese; alla regolarizzazione, tramite apposita convenzione, delle recinzioni sia vecchie che nuove. Tali concessioni avranno durata di solo anni 5, pari al tempo previsto di coltivazione della cava. Verrà richiesta una idonea cauzione, pari a euro 10.000,00, ai fini della garanzia del ripristino dei luoghi a cava esaurita. Viste le prove di carico eseguite sul ponte del Collettore Principale di via Ronchi, si chiede di prevedere un monitoraggio del ponte esteso anche ai muri andatori e alle fondazioni con frequenza quantomeno annuale, i cui risultati dovranno confrontarsi con la situazione ante.

5) di precisare che la verifica di ottemperanza delle prescrizioni contenute di cui al precedente punto 4) della presente deliberazione deve essere effettuata dall’Ufficio Tecnico del Comune di Reggiolo;

6) di precisare che ai sensi dell’articolo 28, comma 3, del D.lgs. 152 del 2006 il Proponente, società “Emiliana Conglomerati S.p.A.” nel rispetto dei tempi e delle specifiche modalità di attuazione stabilite nella presente deliberazione relativamente alla valutazione di impatto ambientale, trasmetterà ad ARPAE e al Comune di Reggiolo, Ufficio Ambiente tutta la documentazione contenente gli elementi necessari alla verifica dell’ottemperanza;

7) di determinare le spese per l’istruttoria relativa alla procedura predetta a carico del proponente in euro 1000,00 ai sensi dell’art. 28 della L.R. 9/1999 e della D.G.R. 1238/2002, importo correttamente versato al Comune di Reggio Emilia all'avvio del procedimento;

8) di trasmettere la presente deliberazione al proponente, società “Emiliana Conglomerati S.p.A.”;

9) di trasmettere la presente deliberazione per opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza agli Enti interessati;

10) di pubblicare integralmente la presente deliberazione sul sito web del Comune e della Regione;

11) di pubblicare per estratto la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

12) di dichiarare, con separata unanime votazione, il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134 comma 4 del T.U. Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali (D.Lgs 267/2000).

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