n.149 del 30.05.2018 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 6466 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere gli organismi di ricerca regionali, per permettere una maggiore autonomia finanziaria degli stessi, individuando budget almeno triennali sulla base di programmi di ricerca, valutando anche l’opportunità di una modifica normativa. A firma dei Consiglieri: Prodi, Taruffi, Torri, Lori, Rossi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la comunicazione (2014/C 198/01 Disciplina degli aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione) definisce «organismo di ricerca e di diffusione della conoscenza» o «organismo di ricerca» “un’entità (ad esempio, università o istituti di ricerca, agenzie incaricate del trasferimento di conoscenze, intermediari dell’innovazione, entità collaborative reali o virtuali orientate alla ricerca), indipendentemente dal suo status giuridico (costituito secondo il diritto privato o pubblico) o fonte di finanziamento, la cui finalità principale consiste nello svolgere in maniera indipendente attività di ricerca fondamentale, di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale o nel garantire un’ampia diffusione dei risultati di tali attività mediante l’insegnamento, la pubblicazione o il trasferimento di conoscenze. Qualora tale entità svolga anche attività economiche, il finanziamento, i costi e i ricavi di tali attività economiche devono formare oggetto di contabilità separata. Le imprese in grado di esercitare un’influenza determinante su tale entità, ad esempio in qualità di azionisti o di soci, non possono godere di alcun accesso preferenziale ai risultati generati”;

in Emilia-Romagna sono presenti vari organismi di questo tipo, accreditati presso la Rete Alta Tecnologia, anche strettamente collegati alle Università e agli organismi di ricerca.

Evidenziato che

per sostenere e rafforzare il sistema regionale della ricerca e dell’innovazione a supporto del sistema produttivo è necessario promuovere questo tipo di strutture fortemente orientate a sviluppare le più avanzate tecnologie per l’industria e a valorizzarle verso le imprese nelle forme più agevoli e consone a rapporti di mercato. La loro forma giuridica privatistica (società, consorzi o fondazioni a partecipazione pubblica) rende necessaria una garanzia di stabilità strutturale, anche in termini di competenza, continuità e crescita occupazionale, integrata con una forte componente produttiva;

in ambito europeo esiste l’esempio virtuoso del modello tedesco Fraunhofer (nome completo Fraunhofer-Gesellschaft zur Förderung der angewandten Forschung e. V. - in italiano "società Fraunhofer per lo sviluppo della ricerca applicata"), un'organizzazione che raccoglie 60 istituti di ricerca applicata in cui lavorano circa 24.000 tra ricercatori e ingegneri, con un budget di ricerca annuo di circa 2,1 miliardi di euro. A partire dal 1973 il Fraunhofer viene finanziato circa al 30% attraverso fondi pubblici (governo federale o governo locale). Il 70% dei ricavi viene da contratti con industrie o da bandi per progetti di ricerca applicata, sia a livello nazionale che internazionale;

similmente sarebbe ipotizzabile un modello per il quale, sulla base di un programma di sviluppo tecnologico integrato sul territorio, la Regione potrebbe sostenere finanziariamente alcuni centri di ricerca, per una quota parziale del budget (necessario a garantire un nucleo stabile, organizzativo e di ricerca), con l’impegno delle strutture coinvolte a coprire la parte restante del budget equamente con finanziamenti da progetti regionali, nazionali, europei o internazionali, e con attività rivolta direttamente alle imprese, con meccanismi di verifica che possano ridurre o addirittura revocare il contributo regionale;

lo schema di finanziamento sarebbe riservato a Organismi di ricerca ai sensi europei, di natura giuridica privatistica (inclusi enti di organizzazione della ricerca), con una componente di partecipazione pubblica, accreditati nell’ambito della Rete Alta Tecnologia, e finalizzato a permettere una autonomia finanziaria degli stessi, sia con processi di accorpamento, sia con un aumento di penetrazione del mercato. Questi centri dovranno sviluppare ulteriormente i progetti di ricerca collaborativa, obiettivo per cui sono stati promossi;

il finanziamento dovrà essere subordinato al raggiungimento di adeguati indicatori di risultato in termini di ricerca collaborativa e servizi per l’innovazione alle imprese.

Tutto ciò premesso ed evidenziato

impegna la Giunta regionale

ad impegnarsi per un sostegno agli organismi di ricerca regionali finalizzato a permettere maggiore autonomia finanziaria degli stessi individuando budget almeno triennali sulla base di programmi di ricerca. Per tale finalità si chiede di valutare anche l’opportunità di una modifica normativa.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 9 maggio 2018

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