n. 169 del 09.12.2010 periodico (Parte Seconda)

Parere su progetto di variante al "Piano stralcio per il rischio idrogeologico. Variante cartografica e normativa all'area a rischio di frana (art. 12) denominata "Spinello" in comune di Santa Sofia in provincia di Forlì-Cesena", adottato con deliberazione n. 3/1 del 29/7/2009 del Comitato istituzionale dell'Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

  • il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante “Norme in materia ambientale”;
  • il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente”, come convertito dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 13;

Considerato che:

  • l’art. 63, comma 1, del DLgs 152/06 e s.m.i. istituisce le Autorità di Bacino distrettuale; lo stesso articolo al comma 3 dispone la soppressione delle Autorità di Bacino previste dalla Legge 18 maggio 1989, n. 183, a far data dal 30 aprile 2006 e l’esercizio delle relative funzioni alle Autorità di bacino distrettuale; al comma 2 dispone l’emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per il trasferimento delle funzioni e per il regolamento del periodo transitorio;
  • l’art. 170, comma 1, del DLgs 152/06 stabilisce che, limitatamente alle procedure di adozione e approvazione dei piani di bacino, continuano ad applicarsi le procedure previste dalla L. 183/1989, fino all’entrata in vigore della Parte terza del decreto medesimo;
  • l’art. 170, comma 2-bis, del DLgs 152/06 dispone la proroga delle Autorità di Bacino di cui alla L. 183/1989, fino alla data di entrata in vigore del D.P.C.M., di cui al comma 2 del sopracitato art. 63;
  • l’art. 2 del D.L. 208/2008, convertito dalla L. 13/09, fa salvi altresì gli atti posti in essere dalle Autorità di Bacino dal 30 aprile 2006;

Visti pertanto:

  • l’art. 16 della L. 183/89, che individua i bacini di rilievo regionale;
  • l’art. 17 della L. 183/89, che individua il valore, le finalità ed i contenuti del Piano di bacino, ed in particolare il comma 6-ter, che prevede che i piani di bacino idrografico possano essere redatti ed approvati anche per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali;
  • l’art. 20 della L. 183/89, che stabilisce le modalità di approvazione dei piani di bacino regionali;
  • l’art. 19, comma 1, e l’art. 18, comma 9, della L. 183/89, che prevedono in particolare che le Regioni si esprimano sulle osservazioni presentate al Progetto di Piano di Bacino;
  • l’art. 1-bis del decreto-legge 279/00, convertito, con modificazioni, dalla Legge 365/00, relativo alla procedura per l’adozione dei progetti di piano stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico;
  • l’art. 12, comma 13, della Normativa del Piano Stralcio di Bacino per il Rischio Idrogeologico dei Bacini Regionali Romagnoli (di seguito denominato P.S.R.I.) approvato con propria deliberazione n. 350 del 17 marzo 2003;

Premesso che:

  • con deliberazione n. 3/1 del 29 luglio 2009 del Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, ha adottato il “Progetto di Variante al Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico. Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata ‘
  • l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli ha trasmesso alla Regione Emilia-Romagna, con nota prot. n. 496 del 3/8/2009, il Progetto di variante per gli adempimenti di competenza regionale di cui all’art. 20 della L. 183/1989;
  • l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli ha dato notizia dell’avvenuta adozione del Progetto di variante, ai sensi dell’art. 20 della L. 183/89, sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna (Parte Seconda) n. 152 del 26/8/2009;
  • con il medesimo comunicato pubblicato nel Bollettino Ufficiale l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli ha reso noto che gli atti relativi al Progetto di variante erano depositati presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione Emilia-Romagna, il Servizio Ambiente e Sicurezza del territorio della Provincia di Forlì - Cesena, il Comune di Bertinoro e presso la sede della Autorità di bacino medesima, ai fini della consultazione per 45 giorni dopo l’avvenuta pubblicazione nel Bollettino Ufficiale;
  • entro i successivi 45 giorni dal termine del periodo di consultazione potevano essere inoltrate osservazioni al Progetto di variante, secondo le modalità di cui al comma 8 dell’art. 18 della L. 183/89;

Constatato che il Progetto di variante in esame è costituito da:

  1. Elaborato cartografico: “Nuova Zonizzazione 2009”
  2. Elaborato cartografico: tavola di confronto tra perimetrazione vigente e Nuova Zonizzazione 2009
  3. Normativa: “Art. 12 quater - Perimetrazione delle aree a rischio di frana sottoposte a specifici approfondimenti geognostica. – Spinello in Comune di Santa Sofia”

Preso atto che non è stata avanzata alcuna richiesta di consultazione del Progetto di variante presso le sedi di deposito e consultazione, così come risulta dai registri appositamente predisposti in ottemperanza al comma 7 dell’art. 18 della L. 183/89 e acquisiti agli atti del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica;

Dato atto che entro i termini previsti per la presentazione di osservazioni è pervenuta alla Regione Emilia-Romagna una osservazione da parte dallo Studio Associato di Geologia Tecnica e Ambientale dei geologi dott. Alberto Antoniazzi e dott. Aldo Antoniazzi, in nome e per conto della società Il Villaggio s.r.l.; tale osservazione, la cui sintesi è riportata nell’Allegato A, è stata oggetto di istruttoria al fine dell’espressione regionale di cui al comma 9 dell’art. 18 della L. 183/89, come riportato nel medesimo Allegato A;

Dato atto inoltre che:

  • il Direttore generale all’Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa ha convocato, con nota prot. PG.2010.183640 del 16/07/2010, le Direzioni Agricoltura, Attività produttive, commercio e turismo, Programmazione territoriale e negoziata, intese. Relazioni europee e relazioni internazionali, Reti infrastrutturali, logistica e sistemi di mobilità, l’Agenzia regionale di Protezione Civile, nonché i propri Servizi direttamente interessati, per illustrare il Progetto di variante ed acquisire le valutazioni di rispettiva competenza necessarie alla formazione del parere regionale da proporre alla Conferenza programmatica di cui all’art. 1-bis del D.L. 279/2000, convertito dalla L. 365/00;
  • l’Assessore alla Sicurezza territoriale. Difesa del Suolo e della Costa. Protezione Civile, con nota prot. PG/2010/188264 del 22/07/2010, ha convocato la Conferenza programmatica, come previsto dal comma 3 dell’art. 1-bis del D.L. 279/00, convertito dalla L. 365/00;
  • il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica, congiuntamente al Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli e al Servizio Tecnico di Bacino Romagna, ha effettuato l’istruttoria del Progetto di variante ed ha predisposto la proposta del parere regionale in merito al “Progetto di Variante al Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico. Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata ‘Spinello’ in comune di Santa Sofia in Provincia di Forlì – Cesena” in seguito denominato Parere istruttorio regionale, come riportato nell’Allegato B;
  • la Conferenza programmatica, che si è svolta in data 29/7/2010, si è espressa sul Progetto di variante; la discussione si è svolta sulla base del parere istruttorio regionale, tutti gli interventi dei partecipanti alla Conferenza sono stati verbalizzati e il verbale, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, è riportato nell’Allegato C;

Riscontrato che il Progetto di variante:

  • si basa anche sui risultati degli ultimi studi realizzati nel 2009 nell’area di Spinello (“Studio finalizzato alla valutazione della risposta sismica locale e della stabilità del versante di Spinello”, del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze, oggetto del contratto di cui alla determinazione 15637/07 del D.G. Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa, e “Microzonazione sismica del versante di Spinello, Comune di S. Sofia (FC)” del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli) ed è stato elaborato anche in accordo con i Servizi competenti della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa;
  • prevede una perimetrazione dell’abitato di Spinello articolata in 5 zone, 1s, 2s, 3s, 4s, 5s, a diverso grado di pericolosità; in particolare la pericolosità della Zona 2s è da verificare e la normativa del Progetto di variante prevede (commi 5 e 6 dell’art. 12 quater) che nella Zona 2s vengano acquisiti ulteriori dati dal sistema di monitoraggio del versante “per un periodo di un anno a decorrere dalla data di adozione della presente Variante di Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico”; trascorso il termine di un anno l’Autorità di bacino provvederà all’assegnazione del livello di pericolosità della zona e alla esatta individuazione della perimetrazione coerentemente con gli esiti del monitoraggio;

Considerato che:

  • il Progetto di variante si inserisce adeguatamente nel percorso tracciato dal P.S.R.I., aggiornandone e integrandone il quadro conoscitivo e i contenuti, a seguito dell’attività di verifica e di approfondimento derivato dalla disponibilità di dati e di rilievi più recenti e completi;
  • la nuova proposta di perimetrazione e zonizzazione, con relativa normativa, tende verso una migliore rispondenza ai diversi gradi di pericolosità esistenti nell’area in esame;
  • nell’anno trascorso dalla data di adozione del Progetto di Variante sono stati acquisiti nuovi dati dal sistema di monitoraggio installato sul versante di Spinello;

Ritenuto di condividere sostanzialmente il Progetto di variante e di proporre all’Autorità di bacino alcune modifiche, come di seguito elencate, sulla base dei dati di monitoraggio, con particolare attenzione alle letture inclinometriche dell’ultimo anno, e in base alle considerazioni espresse nel Parere istruttorio regionale, a cui si rimanda (Allegato B):

  1. attribuire uno o più livelli di pericolosità alla Zona 2s coerentemente con gli esiti del monitoraggio, seguendo la procedura prevista ai commi 5 e 6 dell’art 12 quater della Normativa del Progetto di variante;
  2. valutare se ricorrono le condizioni per ridurre il livello di pericolosità dell’area a monte della Strada comunale Spinello-Maestà, ricadente in Zona 4s, da “pericolosità media” ad “area di possibile influenza”;
  3. rendere la normativa della Zona 5s maggiormente rispondente al livello di pericolosità attribuitole, con specifico riferimento al fatto che le nuove edificazioni dovranno essere realizzate senza determinare un aggravio della pericolosità per l’area stessa e per quelle adiacenti, prestando particolare attenzione alla valutazione dei carichi e alla presenza di acqua nel terreno;
  4. nelle norme della Zona 5s fare riferimento alla normativa vigente senza riportare nel testo disposizioni già in essa contenute;
  5. nel quarto alinea del comma 10 dell’art. 12 quater della Normativa richiamare oltre al D.M. LL.PP. 11 marzo 1988 anche il D.M. I. 14 gennaio 2008;
  6. valutare i dati ottenuti con l’interferometria radar da satellite nel periodo 1992-2007 relativi al versante di Spinello, che il Ministero dell’Ambiente ha acquistato e ha recentemente trasmesso al Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli;

Preso atto che in sede di Conferenza programmatica:

  • il Comune di Santa Sofia ha presentato un documento critico nei confronti del Parere istruttorio regionale, ma intende comunque condividere un percorso di revisione della perimetrazione e pertanto ha richiesto che l’Autorità di bacino riveda tutte le Zone della perimetrazione e non solo quelle indicate nel Parere istruttorio regionale, anche sulla base dei nuovi dati dell’interferometria radar da satellite forniti dal Ministero, come risulta dal verbale (Allegato C);
  • è stato concordato un percorso di revisione della perimetrazione a partire dal parere regionale e dalle proposte del Comune di Santa Sofia;

Ritenuto infine necessario trasmettere il Parere istruttorio regionale (Allegato B) e il verbale della Conferenza programmatica (Allegato C) all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli per il proseguimento dell’iter di approvazione del Progetto di variante, così come previsto dalla L. 183/89;

Richiamate:

  • la Legge regionale 26 novembre 2001, n. 43, avente ad oggetto “Testo Unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna”;
  • la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 concernente “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/08. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007”;

Dato atto del parere allegato;

Su proposta dell’Assessore alla Sicurezza territoriale. Difesa del Suolo e della Costa. Protezione Civile, Paola Gazzolo,

a voti unanimi e palesi

delibera:

1) di prendere atto delle risultanze della Conferenza programmatica tenutasi il 29/7/2010 e di trasmetterne il verbale all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, riportato nell’Allegato C alla presente deliberazione, da cui si evince che la Conferenza programmatica ha discusso il parere istruttorio regionale, riportato nell’Allegato B, prevedendo un percorso di revisione della perimetrazione contenuta nel “Progetto di Variante al Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico. Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata ‘Spinello’ in Comune di Santa Sofia in Provincia di Forlì – Cesena” del Piano Stralcio di Bacino per il Rischio Idrogeologico dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, approvato con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 3/1 del 29 luglio 2009;

2) di esprimersi sull’osservazione pervenuta, sintetizzata nell’Allegato A, nei termini di cui al medesimo Allegato A;

3) di precisare che gli Allegati A, B e C sono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

4) di inviare copia del presente atto deliberativo, completo di tutti gli allegati, all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, per gli adempimenti di competenza;

5) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

ALLEGATO A

Sintesi dell’osservazione pervenuta

Osservazione della Società Il Villaggio Srl

L’osservazione è stata presentata dallo Studio Associato di Geologia Tecnica e Ambientale dei geologi dott. Alberto Antoniazzi e dott. Aldo Antoniazzi, in nome e per conto della società Il Villaggio Srl, come conclusione della Relazione “Osservazioni alla delibera 3/1 del 29 luglio 2009 del Comitato Istituzionale recante: piano stralcio per il rischio idrogeologico. Adozione del progetto di variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12 denominata Spinello, in Comune di Santa Sofia, Provincia di Forlì-Cesena” del 20 novembre 2009. Nell’osservazione si chiede “…di restringere la zona 1s alle aree che effettivamente si trovano in condizioni di dissesto attivo e di eliminare i vincoli imposti alla restante porzione di territorio zonizzata come 2s, 3s, 4s e 5s” (cap. 5 “Elementi conclusivi”, pag. 19).

Si riportano sinteticamente le principali considerazioni contenute nella relazione tecnica:

1. il versante su cui è ubicato Spinello è solcato da alcuni fossi e rii che lo suddividono in distinti bacini idrografici; le acclività maggiori di 15° tendono ad essere distribuite soprattutto in corrispondenza degli affioramenti litologici marnoso-arenacei e delle maggiori incisioni dei corsi d’acqua (cfr. paragrafo 2.1);

2. i depositi di frana attiva sono in genere di modeste dimensioni, poco profondi e causati da situazioni localizzate, non ci sono evidenze che permettano di ritenere che parti significative della coltre detritica sia originata e/o coinvolta in movimenti franosi e si propende per un’origine da trasporti in massa in ambienti periglaciali risalenti all’ultima glaciazione; vengono citati in merito ampi passaggi della “Relazione geologico-tecnica pro veritate sull’assetto geomorfologico della frazione di Spinello, con particolare riferimento allo stato di dissesto idrogeologico dichiarato dell’area”, redatta dal Prof. E. Farabegoli (Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali dell’Università degli Studi di Bologna) nel febbraio 2008 su incarico del Comune di Santa Sofia (cfr. paragrafi 2.4 e 2.5);

3. si mette in dubbio che, nella carta geologica allegata alla relazione “Microzonazione sismica del versante di Spinello, Comune di S. Sofia (FC)”, a cura del dr. Luca Martelli del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, le aree cartografate come “scivolamenti in blocco o DGPV”, tra cui quella dove sorge il centro storico di Spinello, siano tali ma si propende ad interpretarle come substrato roccioso affiorante e si cita ancora la relazione del prof. Farabegoli; si evidenzia inoltre l’antichità del centro abitato (almeno dal XIII secolo), la mancanza di notizie storiche in merito a movimenti franosi e l’assenza di eventi franosi in occasione degli ultimi eventi sismici (2003) (cfr. paragrafo 2.6);

4. i risultati delle verifiche di stabilità di versante, contenuti nello “Studio finalizzato alla valutazione della risposta sismica locale e della stabilità del versante di Spinello” dei prof. ing. C. Madiai, prof. ing. G. Vannucchi e prof. ing. J. Facciorusso del Dipartimento di Ingegneria Civile a Ambientale dell’Università di Firenze, vengono considerati troppo cautelativi e non rispondenti alla specifica situazione geologica, geomorfologia, geotecnica, idrogeologica e di gestione antropica delle singole porzioni del versante in studio (cfr. paragrafo 3.4); si evidenzia in particolare una differenza di interpretazione della stratigrafia della coltre detritica tra il suddetto studio e lo studio “Microzonazione sismica del versante di Spinello, Comune di S. Sofia (FC)” a cura dr. Luca Martelli del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli (pag. 13); si invita anche a riprendere le verifiche di stabilità contenute nella relazione del prof. Farabegoli (pag. 13);

In particolare in merito alla zonizzazione dell’area di Spinello, proposta nel Progetto di variante si afferma che:

5. non tiene conto delle differenze geologiche, geomorfologiche e di stabilità tra l’area interposta tra i rii Castellonchio e Pianazzone e quella in corrispondenza del fosso di Faeto, inserendole entrambe nella stessa zona 1s penalizzando eccessivamente la zona limitrofa al centro storico di Spinello;

6. le zone 4s e 5s impongono vincoli scarsamente giustificati in aree con caratteristiche analoghe, almeno nelle parti adiacenti, penalizzando la zona 4s, non studiata, e imponendo alla zona 5s modalità relative alle indagini geologiche per gli interventi urbanistici e edilizi già previste dalla normativa vigente;

7. eccessiva l’equiparazione della zona 2s, soprattutto la parte a monte della strada, alla zona 1s, sulla base di modesti spostamenti rilevati da due inclinometri, in una coltre detritica ove semplici variazioni del contenuto idrico possono provocare fenomeni di soliflusso del tutto consueti e non pericolosi in analoghe situazioni.

Espressione regionale sull’osservazione pervenuta

Osservazione della Società Il Villaggio Srl

I recenti studi realizzati nell’ambito della convenzione tra la Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Firenze e conclusi in aprile 2009 (“Studio finalizzato alla valutazione della risposta sismica locale e della stabilità del versante di Spinello” prof. ing. C. Madiai, prof. ing. G. Vannucchi e prof. ing. J. Facciorusso del Dipartimento di Ingegneria Civile a Ambientale dell’Università di Firenze; “Microzonazione sismica del versante di Spinello, Comune di S. Sofia (FC)” a cura dr. Luca Martelli del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli) e le ultime letture (2009-2010) degli inclinometri installati hanno confermato che la coltre detritica che ricopre il versante di Spinello è in gran parte interessata da fenomeni di riattivazione di movimenti franosi o soggetta a rischio di frana.

Pertanto, sulla base dei suddetti studi e delle letture strumentali, in riferimento alla Relazione dei dott. geol. Antoniazzi si precisa quanto segue.

  1. Ai fini delle verifiche di stabilità il versante deve essere considerato nella sua globalità, la presenza di corsi d’acqua locali non è sufficiente per suddividere il versante in distinti bacini idrografici. Le verifiche di stabilità effettuate lungo le diverse sezioni hanno dato differenti risultati che sono stati considerati per suddividere il versante in cinque zone a diversa pericolosità. Le aree a maggiore acclività nel versante di Spinello possono essere sia all’interno della coltre detritica che in corrispondenza di roccia in posto come illustrato al successivo punto 3.
  2. Una vasta area di frana quiescente sul versante di Spinello è stata introdotta per la prima volta nella Carta Geologica dell’Appennino emiliano-romagnolo 1:10.000, sezione 265080 – Spinello, pubblicata nel 1991, rilevata dal dott. A. Benini negli anni 1988-1989, avente come Direttore del Rilevamento il prof. E. Farabegoli; tale frana è stata confermata e suddivisa in più corpi nelle cartografie successive, comprese quelle allegate allo studio di Geomerid (2004). L’attribuzione di tali corpi a frana quiescente nei documenti tecnici e nelle cartografie di pianificazione è la soluzione più ragionevole che trova il suo fondamento principale proprio nella successione di rilievi e studi effettuati sull’area. La mancanza di nicchia di distacco (pag. 5 relazione Antoniazzi) è poco significativa in quanto le aree interessate da scivolamenti planari non sempre presentano la classica morfologia data da zona di distacco (corona o nicchia), zona di scorrimento e zona di accumulo (piede); inoltre, osservando attentamente le carte e le sezioni, si nota, in particolare nelle sezioni 1, 2, 3 e 6, che l’area superiore del versante presenta i caratteri di area di denudamento e distacco. Sia nella relazione dello Studio Associato di Geologia Tecnica e Ambientale che in quella del prof. Farabegoli, più volte citata, non sono stati prodotti dati a conferma di interpretazioni alternative all’origine per frana della coltre.
  3. Le indagini geotecniche e geofisiche in sito, hanno confermato che le aree a maggiore acclività della coltre non sono costituite da roccia in posto bensì risultano costituite da accumuli detritici a grana maggiore, in cui sono presenti spezzoni di successione del substrato disarticolati; questa situazione è stata in particolare evidenziata nell’area dove sorge il centro storico di Spinello.
  4. Come previsto dalle norme vigenti (LR 20/00; D.A.L. 112/07; LR 19/08; DM 14/1/08) e come già indicato nella relazione di Martelli (2009), gli interventi di espansione urbanistica devono essere compatibili con la pericolosità sismica locale e pertanto le verifiche di stabilità del versante e la progettazione devono adeguatamente considerare l’azione sismica e gli effetti di sito; quindi le condizioni di stabilità dei pendii devono essere verificate in condizioni sismiche indipendentemente dall’origine della coltre. A questo proposito si nota che non si tiene in adeguata considerazione la sismicità dell’area; l’evento sismico del 26/1/2003 e i suoi effetti (Mw=4,9, IMCS=VI-VII), come già evidenziato nella relazione di microzonazione sismica (Martelli, 2009), non possono essere considerati significativi (cfr. paragrafi 2.5 e 2.6) in quanto la zona dell’alto Bidente e dell’alto Savio è stata ripetutamente interessata da terremoti assai più forti (1584, 1661, 1768, 1918), con Mw stimata poco inferiore a 6, che hanno causato effetti IMCS =VIII-IX. Il modello geologico e stratigrafico adottato nelle verifiche di stabilità eseguite dall’Università di Firenze è perfettamente corrispondente alla stratigrafia della coltre detritica descritta nello studio del Servizio geologico regionale, come si può verificare dal confronto del paragrafo 4c, pagina 7, e della tavola delle sezioni geologiche della relazione dello studio del Servizio Geologico con il capitolo 3, pagina 8, e con la tavola delle sezioni della relazione dello studio dell’Università di Firenze.
  5. La zona 1s è stata perimetrata tenendo conto oltre che delle caratteristiche geomorfologiche anche delle verifiche di stabilità. I risultati delle verifiche di stabilità del pendio considerando il terremoto atteso (Madiai et al., 2009) secondo le procedure previste dalle normative vigenti (TR = 475 anni, corrispondente ad una probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni) indicano che in condizioni sismiche anche altri settori della parte inferiore del versante, oltre a quelli interessati da movimenti gravitativi in atto e recenti, sono caratterizzati da FS<1,3.
  6. Sulla zona 4s non è stato eseguito lo studio di microzonazione sismica ma sono stati eseguiti sondaggi, profili sismici ed è stato installato un inclinometro che non dà segni di movimento; il versante è anche qui costituito da una coltre detritica di frana quiescente di spessore variabile. A tale proposito al punto 2. del parere istruttorio regionale si chiede “di valutare se ricorrono le condizioni per ridurre il livello di pericolosità dell’area a monte della Strada comunale Spinello-Maestà, ricadente in Zona 4s, da “pericolosità media” ad “area di possibile influenza”. In riferimento alla Zona 5s al punto 3. del parere istruttorio regionale si chiede “di modificare la normativa della Zona 5s per renderla maggiormente rispondente al livello di pericolosità attribuitole, con specifico riferimento al fatto che le nuove edificazioni dovranno essere realizzate senza determinare un aggravio della pericolosità per l’area e per quelle adiacenti, prestando particolare attenzione alla valutazione dei carichi e alla presenza di acqua nel terreno”; mentre al punto 4. “si propone di fare riferimento alla normativa vigente senza riportare nel testo disposizioni già in essa contenute”.
  7. Le letture eseguite dal febbraio 2009 nell’inclinometro S304, ubicato in Zona 2s, indicano movimento continuo alla profondità di 10 m, con un significativo incremento nell’inverno-primavera 2009-2010, in cui si è avuto uno spostamento di circa 14 mm a quella profondità, (circa 21 mm in testa al tubo); anche l’inclinometro S6, ubicato nella stessa zona, ha evidenziato movimenti attorno alla profondità di 10 m che non possono essere considerati soliflusso. La zona 2s è stata equiparata alla zona 1s in attesa di acquisire letture inclinometriche nell’arco di un anno dall’adozione della Variante; pertanto al punto 1. del parere istruttorio regionale si chiede “di attribuire uno o più livelli di pericolosità alla Zona 2s coerentemente con gli esiti delle letture inclinometriche, seguendo la procedura prevista ai commi 5 e 6 dell’art 12 quater della Normativa del Progetto di variante”.

Si ricorda inoltre che valutazioni più approfondite in merito alla Relazione del prof. Farabegoli, ripetutamente citata nella Relazione dello Studio Associato di Geologia Tecnica e Ambientale, sono state espresse dai servizi tecnici competenti della Direzione Generale Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa, con il contributo anche del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale - Sezione Geotecnica dell’Università di Firenze, nel documento “Parere su ‘Relazione geologico-tecnica pro veritate sull’assetto geomorfologico della frazione di Spinello, con particolare riferimento allo stato di dissesto idrogeologico dichiarato dell’area’ del Prof. E. Farabegoli”, depositato agli atti presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica, e sono state sintetizzate nella risposta all’osservazione n. 3 riportata nell’allegato A1 alla DGR 1234/08.

In sintesi la Relazione dei geologi dott. Alberto Antoniazzi e dott. Aldo Antoniazzi non fornisce alcun dato nuovo e lascia inalterato il quadro conoscitivo sulla coltre detritica che ricopre il versante di Spinello.

Osservazione non accolta

ALLEGATO B

29 luglio 2010 - Sala riunioni II piano del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione Emilia-Romagna - Via dei Mille 21 - Bologna

Conferenza programmatica (art. 1bis D.L. 279/00, convertito in L. 365/00)

Parere in merito al “Progetto di Variante al Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico. Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata ‘Spinello’ (in Comune di Santa Sofia in Provincia di Forlì – Cesena)”, adottato con deliberazione n. 3/1 del 29/07/2009 del Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli

Premessa

Il Piano Stralcio di Bacino per il Rischio Idrogeologico dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli (di seguito denominato P.S.R.I.), adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino con deliberazione n. 3/2 del 3 ottobre 2002, è stato approvato dalla Regione Emilia-Romagna con deliberazione di Giunta n. 350 del 17 marzo 2003.

Il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino, con deliberazione n. 3/1 del 29 luglio 2009, ha adottato il “Progetto di Variante al Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico. Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata ‘Spinello’ in comune di Santa Sofia in provincia di Forlì – Cesena” (di seguito denominato Progetto di variante).

L’iter di adozione e di approvazione del suddetto Progetto di variante deve essere inquadrato nel contesto normativo di riferimento attualmente vigente rappresentato da:

  • decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”;
  • decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente”, come convertito dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 13.

Il DLgs 152/06, all’art. 63:

  • istituisce le Autorità di Bacino distrettuale (comma 1);
  • sopprime le Autorità di bacino previste dalla L. 183/89, a far data dal 30 aprile 2006, e dispone l’esercizio delle relative funzioni alle Autorità di bacino distrettuale (comma 3);
  • dispone l’emanazione di un D.P.C.M. per il trasferimento delle funzioni e per la regolamentazione del periodo transitorio (commi 2 e 3).

Il medesimo DLgs 152/2006, all’art. 170, comma 1, stabilisce che, limitatamente alle procedure di adozione e approvazione dei piani di bacino, continuino ad applicarsi quelle previste dalla L. 183/1989 e s.m.i. fino all’entrata in vigore della parte terza del decreto (relativa alla difesa del suolo e alla gestione delle risorse idriche e contenente l’art. 63).

Il comma 2-bis dell’art. 170 del medesimo decreto, così come modificato dall’art. 1 del D.L. 208/2008, dispone la proroga delle Autorità di bacino di cui alla L. 183/89 e s.m.i., fino alla data di entrata in vigore del D.P.C.M. per il trasferimento delle funzioni e per la regolamentazione del periodo transitorio.

L’art. 2 del D.L. 208/08, infine, fa salvi gli atti posti in essere dalle Autorità di bacino dal 30 aprile 2006.

Pertanto la Regione, considerato che il D.P.C.M. di cui al comma 2-bis dell’art. 170 del DLgs 152/06 non è stato ancora emanato, sulla base della normativa sopracitata, ritiene di sottoporre il Progetto di variante all’esame della Conferenza programmatica seguendo le procedure previste dalle LL. 183/89 e 365/00.

Procedure relative al parere regionale sul Progetto di variante

Per quanto detto in premessa l’esame del Progetto di variante avviene sulla base dell’iter individuato dal combinato disposto dell’art. 20, comma 1, dell’art. 19, comma 1, e dell’art. 18, comma 9, della L. 183/89, così come integrato e modificato dall’art. 1-bis del decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279, convertito dalla Legge 11 dicembre 2000, n. 365.

Dell’adozione del Progetto di variante è stata data notizia nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna (Parte Seconda) n. 152 del 26/8/2009.

Da questa data, il Progetto di variante è stato depositato presso la medesima Autorità, il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione Emilia-Romagna, il Servizio Ambiente e Sicurezza del Territorio della Provincia di Forlì - Cesena, il Comune di Santa Sofia, per essere sottoposta a consultazione e ad eventuali osservazioni.

Nel periodo di deposito, non sono state effettuate consultazioni del Progetto di variante. Entro i termini previsti per la presentazione di osservazioni è pervenuta alla Regione Emilia-Romagna una osservazione da parte di privati.

Ai sensi del comma 3 dell’art. 1-bis del D.L. 279/00, convertito in L. 365/00, la Regione ha indetto l’odierna Conferenza programmatica.

Sulla base dell’istruttoria effettuata dai Servizi regionali competenti in materia, la Regione ha predisposto il presente parere che viene proposto alla discussione della Conferenza.

La Giunta regionale si esprimerà, attraverso una specifica deliberazione, sul Progetto di variante, prendendo atto delle risultanze della Conferenza programmatica e del parere espresso dalla stessa.

Studi e indagini nell’area di Spinello

Dato il valore socio-economico dell’area di Spinello nonché la sua complessità geologico-geomorfologica, negli ultimi anni sono stati realizzati vari studi e indagini e alcune proposte di perimetrazione su tale area, di cui di seguito si riportano i passaggi principali in ordine cronologico.

Anni 2004-2007

  • l’Autorità di bacino, anche su richiesta del Comune di Santa Sofia e di privati (Istituto per il Credito Sportivo e Il Villaggio s.r.l.), ha realizzato uno studio conoscitivo sull’area, di cui è stata incaricata nel 2004 la Geomerid s.r.l., lo studio comprende anche rilievi di terreno e indagini geognostiche;
  • in base all’interpretazione dei risultati della campagna di indagini e di specifici rilievi di terreno la Segreteria tecnica dell’Autorità di bacino ha presentato nella seduta del Comitato Tecnico del 14/03/2006 una proposta di revisione della perimetrazione dell’Area a rischio da frana in località Spinello;
  • i rappresentanti della Regione in sede di Comitato Tecnico non hanno condiviso la proposta della Segreteria tecnica dell’Autorità di bacino ed hanno ritenuto necessario procedere ad una nuova analisi dei dati esistenti, a partire dai risultati delle indagini effettuate dalla Geomerid, per meglio valutare la pericolosità dell’area;
  • i risultati di tale analisi sono lo “Studio dell’area di frana in località Spinello Comune di Santa Sofia (FC)” (dicembre 2006), redatto dal Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, dal Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica e dal Servizio Tecnico Bacino Fiumi Romagnoli, e il “Movimento franoso in località Spinello, Comune di Santa Sofia (FC) - Rapporto geotecnico e verifiche di stabilità” (ottobre 2006), consulenza richiesta dalla Regione al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale - Sezione Geotecnica dell’Università di Firenze.

Anni 2007-2009

  • sulla base dei nuovi studi la Regione ha proposto al Comitato tecnico dell’Autorità di bacino una revisione della perimetrazione dell’area di Spinello, che è stata adottata dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino con deliberazione n. 3/1 del 27/7/2007;
  • la Regione ha inoltre ritenuto necessario individuare le risorse nel proprio Bilancio per l’esercizio finanziario 2007 per programmare un ulteriore approfondimento di indagine e di studio sull’area di Spinello per migliorare le conoscenze relative a:
    • caratterizzazione geotecnica, definizione della geometria e dello spessore della copertura detritica;
    • definizione della geometria e della profondità del tetto del substrato roccioso;
    • comportamento della falda freatica;
    • valutazione della risposta sismica locale;
    • valutazione della stabilità del versante;
  • il Comune di Santa Sofia ha presentato osservazione alla proposta di perimetrazione, con nota prot. n. 2007.028621 del 13/11/2007, successivamente integrata (nota prot. n. 3910 del 3/4/2008) con la “Relazione geologico-tecnica pro veritate sull’assetto geomorfologico della frazione di Spinello, con particolare riferimento allo stato di dissesto idrogeologico dichiarato dell’area” realizzata nel febbraio 2008 dal prof. E. Farabegoli del Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali dell’Università di Bologna;
  • il 9/4/2008 si è tenuta la Conferenza programmatica (ex L. 365/00) ha ritenuto di non proseguire l’iter di approvazione del Progetto di variante, su proposta dell’Assessore alla Sicurezza territoriale. Difesa del Suolo e della Costa in accordo con il Sindaco di Santa Sofia, in quanto il contenuto normativo della Zona 2 bis non soddisfaceva le esigenze del Comune;
  • sulla base di quanto emerso nella suddetta Conferenza programmatica è stata valutata dai servizi tecnici competenti della Direzione Generale Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa, con il contributo anche del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale - Sezione Geotecnica dell’Università di Firenze, la succitata “Relazione geologico-tecnica pro veritate sull’assetto geomorfologico della frazione di Spinello, con particolare riferimento allo stato di dissesto idrogeologico dichiarato dell’area” presentata dal Comune di Santa Sofia; tale valutazione è depositata agli atti presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica ed è stata sintetizzata nella risposta all’osservazione n. 3 riportata nell’allegato A1 alla DGR 1234/08;
  • la Giunta regionale si è espressa sul Progetto di variante con deliberazione n. 1234 del 28 luglio 2008, con la quale ha preso atto delle risultanze della Conferenza programmatica, ha proposto all’Autorità di Bacino di non proseguire l’iter di approvazione del Progetto di variante ma di predisporre una revisione della perimetrazione di Spinello sulla base dei risultati degli studi in corso;
  • tali studi e indagini sono consistiti in:
    • profili sismici a rifrazione e prove di rifrazione dei microtremori (ReMi) (aprile 2008);
    • sondaggi a carotaggio continuo, nelle aree prive di adeguate informazioni stratigrafiche (ottobre-novembre 2008);
    • prove down-hole, prove di laboratorio su nuovi campioni, messa in opera di inclinometri e piezometri, installazione di alcuni trasduttori di pressione nei piezometri esistenti (novembre 2008-febbraio 2009);
    • lettura di zero dei nuovi inclinometri effettuata il 26/2/2009;
    • studi realizzati nell’ambito della convenzione tra la Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Firenze (febbraio e aprile 2009):
      • “Studio finalizzato alla valutazione della risposta sismica locale e della stabilità del versante di Spinello” a cura dei prof. ing. C. Madiai, prof. ing. G. Vannucchi e prof. ing. J. Facciorusso del Dipartimento di Ingegneria Civile a Ambientale dell’Università di Firenze;
      • “Microzonazione sismica del versante di Spinello, Comune di S. Sofia (FC)” a cura di Luca Martelli del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.

Si segnala, infine, che il Ministero dell’Ambiente ha acquistato i dati ottenuti con l’interferometria radar da satellite relativi al periodo 1992-2007 e li ha trasmessi nel corrente anno al Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, per il territorio di competenza. Tali dati individuano i punti sul territorio ai quali si riesce ad associare una velocità di movimento verticale, che deve essere interpretata per poter avere indicazioni sui movimenti del versante. Sono disponibili anche alcuni dati relativi al versante di Spinello che la Regione mette a disposizione dell’Autorità di bacino perché siano opportunamente utilizzati.

Contenuti del Progetto di variante

Il Progetto di variante in esame è costituito da:

1. Elaborati cartografici di perimetrazione:

a. “Nuova Zonizzazione 2009” 

b. Tavola di confronto

2. Normativa: “Art. 12 quater - Perimetrazione delle aree a rischio di frana sottoposte a specifici approfondimenti geognostici. – Spinello in comune di Santa Sofia”

Il Progetto di variante è stato elaborato dalla Segreteria Tecnica dell’Autorità di bacino, con il contributo di servizi tecnici regionali (Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica e Servizio Tecnico di Bacino Romagna) e procede ad una nuova perimetrazione dell’area a rischio di frana denominata “Spinello” sulla base di nuovi studi e indagini, descritti nel precedente paragrafo, come richiesto nella succitata DGR 1234/08. Sono pertanto ricorse le condizioni previste dall’art. 12, comma 13, della Normativa del P.S.R.I. e ai sensi del suddetto art. 12 tale modifica costituisce variante al Piano stesso.

Nell’elaborazione del Progetto di variante sono stati valutati in particolare studi e indagini realizzati nel 2008 e 2009 e i dati delle letture degli inclinometri installati, con particolare attenzione agli inclinometri che hanno dato segnali di movimento nelle letture effettuate in febbraio e giugno 2009.

Nella Tavola “Perimetrazione aree a rischio di frana (Art. 12 quater) – Località: Spinello” è rappresentata la “Nuova zonizzazione 2009”, che costituisce la variante cartografica proposta e sostituisce la precedente tavola contenuta nell’elaborato “Perimetrazione delle aree a rischio di frana in scala 1:5.000 e 1:10.000” del P.A.I..

La tavola di confronto permette la visualizzazione immediata della variazione dei confini della perimetrazione e dei limiti delle vigenti zone 1 e 2.

Il Progetto di variante, suddivide il territorio in cinque zone a diverso grado di pericolosità così definite:

Zona 1s – corrisponde all’area con pericolosità molto elevata, è definita come la zona dove è in atto un dissesto significativo o risulta una elevata probabilità che si possano manifestare fenomeni di dissesto;

Zona 2s - corrisponde all’area con pericolosità da verificare, è definita come la zona la cui pericolosità può essere meglio definita a seguito del monitoraggio strumentale in atto;

Zona 3s – corrisponde all’area con pericolosità medio-elevata, è definita come la zona dove in determinate condizioni ambientali si possono manifestare fenomeni di dissesto;

Zona 4s – corrisponde all’area con pericolosità media, è definita come la zona dove sono presenti dissesti diffusi ed esiste la probabilità che si possano manifestare fenomeni di dissesto superficiale, in particolare per scarsa manutenzione idrogeologica.

Zona 5s – corrisponde all’area di possibile influenza, è definita come la zona dove le trasformazioni del suolo possono determinare un aggravio di pericolosità per l’area e per quelle adiacenti;

Per ognuna delle Zone sono state elaborate delle specifiche norme riferite all’art. 12 quater della Normativa del P.S.R.I..

Valutazioni sul Progetto di variante e proposte di modifica

La proposta di modifica cartografica e normativa dell’area a rischio di frana denominata “Spinello”, nel Comune di Santa Sofia,” è stata elaborata sulla base di documentazione tecnica adeguata ed aggiornata derivante da indagini e studi realizzati negli ultimi anni anche da parte della Regione.

La zonizzazione proposta e la normativa relativa è maggiormente rispondente ai diversi gradi di pericolosità esistenti nell’area e la Regione, coinvolta nell’attività di aggiornamento conoscitivo, condivide sostanzialmente il Progetto di variante, ma in base a quanto di seguito esposto propone alcune modifiche, in accordo con l’Autorità di bacino.

La pericolosità della Zona 2s è da verificare e la normativa del Progetto di variante prevede, commi 5 e 6 dell’art. 12 quater, che nella zona 2s vengano acquisiti ulteriori dati dal sistema di monitoraggio del versante “per un periodo di un anno a decorrere dalla data di adozione della presente Variante di Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico”; trascorso il termine di un anno l’Autorità di bacino provvederà all’assegnazione del livello di pericolosità della zona e alla esatta individuazione della perimetrazione coerentemente con gli esiti del monitoraggio.

Dalle letture degli inclinometri, con particolare attenzione all’ultimo anno, si rileva che gli spostamenti sono i seguenti:

  • l’inclinometro S7, nella Zona 1s, dal novembre 2005 indica movimento alla profondità di 8-9 m, con impulsi individuabili nei periodi inverno-primavera e con entità di spostamento che cresce negli anni, con un massimo raggiunto nell’inverno-primavera 2009-2010 di circa 22 mm in testa al tubo (15 mm circa di spostamento locale a 8-9 m);
  • l’inclinometro S304, nella Zona 2s, indica movimento continuo alla profondità di 10 m dal febbraio 2009, con un significativo incremento nell’inverno-primavera 2009-2010, in cui si è avuto uno spostamento di circa 21 mm in testa al tubo (14 mm circa di spostamento locale a 10 m);
  • l’inclinometro S6, nella Zona 2s, dal novembre 2005 indica movimento ad una profondità compresa tra 8,5 e 11 m, con impulsi individuabili nei periodi inverno-primavera e con modesta entità di spostamento che cresce negli anni, con il massimo raggiunto nell’inverno-primavera 2009-2010 di circa 15 mm in testa al tubo (2,5 mm circa di spostamento locale attorno a 10 m);
  • l’inclinometro XS4, Zona 4s, non dà significativi segnali di movimento da quando è installato, dal novembre 2005;
  • l’inclinometro XS2, Zona 5s, dà segni di movimento continui a 6-7 m di profondità dal novembre 2005 di entità attorno al mm/anno, nell’ultimo inverno coerentemente alle condizioni di piovosità si è spostato di circa 4 mm in testa al tubo (2,5 mm circa di spostamento locale a 6-7 m);
  • l’inclinometro S301, Zona 5s, dal febbraio 2009 ha mostrato un movimento a 2,5-3 m di profondità di circa 10 mm in testa al tubo (7 mm circa di spostamento locale a 2,5-3 m) concentrati nell’ultimo inverno;
  • l’inclinometro S305, Zona 5s, non dà segnali di movimento da quando è installato, dal febbraio 2009;
  • l’inclinometro S310, Zona 2s, non dà significativi segnali di movimento da quando è installato, dal febbraio 2009;

Si evidenzia, conseguentemente, quanto segue:

a. l’inclinometro XS4 negli ultimi 5 anni non ha dato segnali di movimento, inoltre l’area a monte della Strada comunale Spinello-Maestà, attribuita alla Zona 4s, presenta caratteristiche geomorfologiche e di copertura detritica analoghe a quelle della Zona 5s;

b. la Zona 5s è caratterizzata da presenza di detrito localmente instabile, con movimenti di ordine millimetrico nei periodi inverno-primavera a varie profondità; in alcuni edifici e infrastrutture di questa zona sono stati riscontrati, anche in recenti sopralluoghi, segni di dissesto moderato, parte dei quali già individuati in uno specifico studio del 2006, a cura del Servizio Tecnico di Bacino, e spiegati da “carenze strutturali nelle fondazioni”;

Si propone pertanto all’Autorità di bacino:

  1. di attribuire uno o più livelli di pericolosità alla Zona 2s coerentemente con gli esiti delle letture inclinometriche, seguendo la procedura prevista ai commi 5 e 6 dell’art 12 quater della Normativa del Progetto di variante;
  2. di valutare se ricorrono le condizioni per ridurre il livello di pericolosità dell’area a monte della Strada comunale Spinello-Maestà, ricadente in Zona 4s, da “pericolosità media” ad “area di possibile influenza”;
  3. di modificare la normativa della Zona 5s per renderla maggiormente rispondente al livello di pericolosità attribuitole, con specifico riferimento al fatto che le nuove edificazioni dovranno essere realizzate senza determinare un aggravio della pericolosità per l’area e per quelle adiacenti, prestando particolare attenzione alla valutazione dei carichi e alla presenza di acqua nel terreno;
  4. sempre in riferimento alle norme della Zona 5s, si propone di fare riferimento alla normativa vigente senza riportare nel testo disposizioni già in essa contenute;
  5. in riferimento al quarto alinea del comma 10, di richiamare oltre al D.M. LL. PP. 11 marzo 1988 anche il D.M. I. 14 gennaio 2008.

ALLEGATO C

Conferenza programmatica Provincia di Forlì-Cesena

Verbale della Conferenza del 29 luglio 2010 svoltasi presso la sala riunioni 2° piano del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica - Regione Emilia-Romagna - Via dei Mille n. 21 - Bologna.

Sono presenti in rappresentanza dell’Ente di appartenenza:

- Piermario Bonotto

1. Responsabile del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica - Regione Emilia-Romagna

2. Segretario generale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli

- Flavio Foietta - Sindaco del Comune di Santa Sofia.

Sono inoltre presenti:

- Doretta Mambrini - Responsabile del Servizio Urbanistica - Comune di Santa Sofia

- Enzo Farabegoli - Tecnico incaricato dal Comune di Santa Sofia - Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali - Università degli Studi di Bologna

- Stefano Quagliere - Servizio Pianificazione Territoriale - Provincia di Forlì-Cesena

- Oscar Zani - Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli

- Alessandro Stefani - Servizio Tecnico di Bacino Romagna - Regione Emilia-Romagna

- Monica Guida - Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica - Regione Emilia-Romagna

- Franco Ghiselli - Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica - Regione Emilia-Romagna.

La riunione è presieduta dall’ing. Piermario Bonotto, Responsabile del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione Emilia-Romagna, delegato a rappresentare la Regione dall’Assessore alla Sicurezza territoriale. Difesa del Suolo e della Costa. Protezione civile, Paola Gazzolo. Bonotto partecipa alla Conferenza anche nel ruolo di Segretario generale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli.

Bonotto apre i lavori della Conferenza, che ha come oggetto il Parere, ai sensi al comma 4 dell’art. 1-bis del D.L. 279/2000, convertito con L. 365/2000, in merito al “Progetto di Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata ‘Spinello’ in Comune di Santa Sofia in Provincia di Forlì – Cesena”, adottato con deliberazione n. 3/1 del 29/7/2009 del Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, e passa la parola al dr. Ghiselli, del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica.

Ghiselli spiega sinteticamente ai presenti l’iter di adozione e approvazione del Progetto di variante e il contesto normativo nel quale deve essere inquadrato (adeguatamente illustrato nel Parere istruttorio regionale riportato nell’Allegato B).

Passa quindi la parola al dr. Zani, dell’Autorità di Bacino, che espone i contenuti della proposta di variante. Il Progetto di variante si basa anche sui risultati degli ultimi studi realizzati nell’area di Spinello, “Studio finalizzato alla valutazione della risposta sismica locale e della stabilità del versante di Spinello”, a cura dei prof. ing. C. Madiai, prof. ing. G. Vannucchi e prof. ing. J. Facciorusso del Dipartimento di Ingegneria Civile a Ambientale dell’Università di Firenze, e “Microzonazione sismica del versante di Spinello, Comune di S. Sofia (FC)” a cura di Luca Martelli del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli. La proposta di perimetrazione di Spinello, elaborata anche in accordo con il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica, il Servizio Gelogico, Sismico e dei Suoli, il Servizio Tecnico di Bacino Romagna, prevede 5 zone, 1s, 2s, 3s, 4s, 5s a diverso grado di pericolosità, Zani ne mostra l’areale ed illustra la specifica normativa associata a ciascuna zona.

In particolare la pericolosità della Zona 2s è da verificare e la normativa del Progetto di variante prevede (commi 5 e 6 dell’art. 12 quater) che nella Zona 2s vengano acquisiti ulteriori dati dal sistema di monitoraggio del versante “per un periodo di un anno a decorrere dalla data di adozione della presente Variante di Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico”; trascorso il termine di un anno l’Autorità di bacino provvederà all’assegnazione del livello di pericolosità della zona e alla esatta individuazione della perimetrazione coerentemente con gli esiti del monitoraggio.

Ghiselli ora illustra il parere istruttorio regionale (Allegato B), che è sostanzialmente favorevole, in quanto la Regione è stata coinvolta nell’attività di aggiornamento conoscitivo che ha permesso di proporre una zonizzazione, con relativa normativa, maggiormente rispondente ai diversi gradi di pericolosità esistenti nell’area.

La Regione intende proporre comunque alcune modifiche che verranno in seguito illustrate. Prima però Ghiselli ricorda che in maggio, in una apposita riunione, il Servizio Tecnico di Bacino Romagna ha presentato e consegnato i risultati delle letture inclinometriche dell’ultimo anno all’Autorità di bacino, al Comune e agli altri Servizi regionali interessati. Invita pertanto il dr. Stefani, del Servizio Tecnico di Bacino, ad illustrare tali dati.

Stefani illustra il funzionamento degli inclinometri e la modalità di lettura, afferma che l’inclinometro è uno strumento ormai collaudato da anni e affidabile nel monitoraggio delle frane. Gli inclinometri presenti nell’area di Spinello sono stati installati in due successive campagne di studi, nel 2005 e nel 2009. Vengono mostrati per ogni inclinometro i grafici degli “Spostamenti differenziali integrali” e “Spostamenti differenziali locali”.

I primi grafici mostrati sono relativi agli inclinometri S7, in Zona 1s, e S304, in Zona 2s, che mostrano le maggiori entità di spostamento nel periodo inverno/primavera 2010. S7 ha una spostamento di circa 22 mm in testa al tubo inclinometrico e 15 mm circa di spostamento locale a 8-9 m di profondità; S304 ha uno spostamento di circa 21 mm in testa al tubo e 14 mm circa di spostamento locale a 10 m di profondità.

Zani chiede quali siano le direzioni di movimento.

Stefani risponde che quella di S7 è verso sud e quella di S304 è verso sudest.

Il prof. Farabegoli, in rappresentanza del Comune, prende la parola per evidenziare che i dati presentati, già visti nella riunione di maggio, mostrano diverse direzioni di spostamento degli inclinometri, pertanto domanda se anche ora i tecnici regionali possano affermare che esiste una frana di Spinello definita a suo tempo con un piano di scivolamento più o meno unitario, posizionato ad una profondità attorno ai 20-24 m, che separa un substrato da un substrato allentato e dal detrito. Ricorda, infatti, che sulla base di questa affermazione si è sviluppata tutta la ricerca successiva sulla frana.

Stefani risponde che una superficie di movimento a 14 m c’è ed è stata evidenziata dall’inclinometro S3 che si è rotto già prima del 2008.

Farabegoli specifica che intende dire una superficie unica e comune ai due comparti dell’area di Spinello ed afferma che questa frana con una superficie di scivolamento unica con blocchi non c’è.

Stefani dice che il periodo di monitoraggio per alcuni strumenti è limitato ad un anno e mezzo circa, per altri a un po’ meno di cinque anni. Si può discutere se è un periodo adeguato a valutare lo stato di attività di una frana molto estesa, nella quale le riattivazioni non avvengono necessariamente in modo repentino e per tutta l’estensione areale; vi possono essere situazioni in cui il versante si deforma lentamente, con rigonfiamento al piede o riattivazioni locali che mettono via via in crisi la situazione a monte. Il fattore tempo è fondamentale nello studio di queste frane.

Farabegoli chiede se le differenti zone di pericolosità individuate nella perimetrazione, tengono conto di situazioni locali diverse, se sono da mettere in relazione, più o meno, ad un movimento generale del versante o piuttosto a fenomeni locali che vanno esaminati come singole frane ciascuna con la propria geometria,la propria superficie, la propria direzione e velocità di movimento, le cui cause vanno ricercate localmente. Ritiene che i dati mostrati finora non indicano un unico movimento di versante e le diverse zone di pericolosità sono da mettere in relazione a situazioni locali.

Ricorda la definizione di Pericolosità che è la probabilità che avvenga un movimento franoso di un certo tipo e di una certa intensità, ad essa andrebbe associato un numero da 1 a 100 che indica la probabilità di verificarsi di un determinato evento. Pur riconoscendo che una zonazione nella pratica non riesce a seguire puntualmente questa definizione, Farabegoli critica l’attribuzione di pericolosità di alcune zone della perimetrazione.

Afferma che nella Zona 4s non c’è alcuna evidenza di frana vi è solo una copertura di suolo agricolo, al disotto del quale c’è roccia. Le verifiche di stabilità in quest’area indicano solo movimento della coltre superficiale e averla inserita nella perimetrazione è un fatto molto cautelativo.

Anche nella Zona 3s ritiene che non vi siano frane e la pericolosità attribuita è eccessiva.

Nella porzione di Zona 1s a valle del nucleo storico di Spinello affiora il substrato roccioso per circa 20 m di spessore con una copertura di detrito di circa 10 m che non può franare. Questa zona può essere meglio dettagliata sovrapponendovi la carta geologica e la carta degli affioramenti.

Stefani riprende la descrizione dei grafici degli inclinometri mostrando l’S6 e S310, in Zona 2s, XS4, in Zona 4s, XS2s, XS1 e S305, in Zona 5s.

Il Sindaco chiede l’entità degli errori strumentali nelle letture inclinometriche.

Stefani afferma che gli errori strumentali possono derivare dallo strumento e da chi li esegue. Gli errori che possono derivare dallo strumento sono molto bassi, inferiori al mezzo millimetro. La modalità di lettura su quattro guide è uno standard classico con un tipo di rielaborazione del dato che permette di eliminare o rende trascurabili gli errori di misura. La sommatoria delle letture può cumulare l’errore nei grafici degli “Spostamenti differenziali integrali”, mentre nei grafici degli “Spostamenti differenziali locali”, dove il dato è puntuale, l’errore è trascurabile. Gli errori quindi ci sono ma sono pressoché ininfluenti e comunque gestibili, per cui il dato da noi fornito è affidabile.

Farabegoli ritiene che vi sia un altro aspetto da considerare e cioè che il materiale su un versante generalmente si muove. Deve essere individuato un valore che venga considerato spostamento significativo rispetto ad un possibile episodio di franamento, di solito per valori di spostamento compresi tra 2 mm e 2 cm all’anno, a seconda dei casi, il movimento non viene considerato frana ma normale assestamento del terreno anche se continuo nel tempo.

Ghiselli riprende la parola e, in riferimento alla domanda posta in precedenza da Farabegoli, mostra le sezioni geologiche contenute negli ultimi studi dell’Università di Firenze e del Servizio Geologico regionale, già citati da Zani, in cui sono evidenziati un corpo detritico di frana in movimento, un “detrito di frana attualmente non in movimento”, più superficiale rispetto ad un “deposito di versante stabile” e più profondo. Le profondità dei movimenti registrati dagli inclinometri si collocano all’interno o alla base del corpo di frana in movimento (per esempio S7) o del detrito di frana più superficiali che non dava segnali di movimento significativi al momento della conclusione degli studi citati (per esempio S304).

Quindi passa ad illustrare il parere istruttorio regionale (Allegato B) evidenziando che:

  • l’inclinometro XS4 negli ultimi 5 anni non ha dato segnali di movimento, inoltre l’area a monte della Strada comunale Spinello-Maestà, attribuita alla Zona 4s, presenta caratteristiche geomorfologiche e di copertura detritica analoghe a quelle della Zona 5s;
  • la Zona 5s è caratterizzata da presenza di detrito localmente instabile, con movimenti di ordine millimetrico nei periodi inverno-primavera a differenti profondità.

Mostra anche uno stralcio cartografico di uno specifico studio del 2006, eseguito da tecnici del Servizio Tecnico di Bacino Romagna, in cui sono evidenziati alcuni edifici e infrastrutture, ricadenti in Zona 5s e 2s, che presentano segni di dissesto moderato attribuiti a “carenze strutturali nelle fondazioni”; tali dissesti sono stati riscontrati anche in un recente sopralluogo, effettuato da tecnici regionali e dell’Autorità di bacino, e viene inoltre indicato un edificio e le strade a valle e a monte di esso, in precedenza non interessati da dissesto, in cui sono state rilevate lesioni.

A tale proposito Zani riferisce che il dissesto che interessa tale edificio è causato da un cedimento locale dell’opera dovuto probabilmente a carenze strutturali delle fondazioni.

Ghiselli, quindi, riprende il discorso dicendo che nel parere regionale vengono proposte all’Autorità di bacino le seguenti modifiche:

  1. attribuire uno o più livelli di pericolosità alla Zona 2s coerentemente con gli esiti delle letture inclinometriche, seguendo la procedura prevista ai commi 5 e 6 dell’art 12 quater della Normativa del Progetto di variante;
  2. valutare se ricorrono le condizioni per ridurre il livello di pericolosità dell’area a monte della Strada comunale Spinello-Maestà, ricadente in Zona 4s, da “pericolosità media” ad “area di possibile influenza”;
  3. modificare la normativa della Zona 5s per renderla maggiormente rispondente al livello di pericolosità attribuitole, con specifico riferimento al fatto che le nuove edificazioni dovranno essere realizzate senza determinare un aggravio della pericolosità per l’area e per quelle adiacenti, prestando particolare attenzione alla valutazione dei carichi e alla presenza di acqua nel terreno;
  4. sempre in riferimento alle norme della Zona 5s, fare riferimento alla normativa vigente senza riportare nel testo disposizioni già in essa contenute;
  5. in riferimento al quarto alinea del comma 10, richiamare oltre al D.M. LL. PP. 11 marzo 1988 anche il D.M. I. 14 gennaio 2008.

Farabegoli specifica che il versante di Spinello non è interessato da un’unica frana ma da diversi fenomeni superficiali su cui si può intervenire singolarmente. Precisa che se si fa un piano della pericolosità è un conto ma se si fa un piano del rischio si deve prevedere quali sono attualmente le tecniche per consolidare i versanti, per esempio per mettere in sicurezza movimenti di versante, in condizioni più difficili di quelle di Spinello, si opera con berlinesi e con profondità di 8-10 m.

Il Sindaco ne deduce che il problema è quello delle fondazioni, il substrato è stabile quindi con pali o altro si può costruire.

Ghiselli dice che il versante in Zona 1s sotto la foresteria può essere considerato un movimento generalizzato con retrogressione nel tempo fino all’inclinometro S7.

Farabegoli risponde che in quell’area frane e colamenti erano già cartografati, il problema è mettere in Zona 1s anche l’area a valle del centro storico di Spinello dove affiora il substrato.

Si sviluppa una breve discussione da cui emerge una differente visione tra Farabegoli, da una parte, e Stefani e Ghiselli, dall’altra, su spessore e interpretazione del detrito/substrato al di sotto il centro storico di Spinello.

Farabegoli afferma che la zonazione va rivista precisando che tipo di frana ci si aspetta, le relazioni che ha la pericolosità rispetto ad un fenomeno di franamento di una determinata natura.

Zani dice che questo è un problema generale di impostazione dei Piani Stralcio per il Rischio da Frana. Attualmente l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli sta lavorando per superare tale impostazione attraverso l’analisi della pericolosità delle singole tipologie di frana nel territorio di competenza.

Ghiselli chiede al comune di esprimersi sul Progetto di variante e sul parere regionale.

Il Sindaco precisa che il parere del Comune corrisponde a quanto espresso dai tecnici che lo rappresentano, geom. Mambrini e prof. Farabegoli, per cui condivide quanto finora detto da Farabegoli.

Presenta inoltre e dà lettura ad un documento con cui esprime la posizione del Comune sul parere regionale, che si riporta di seguito integralmente:

“Nel parere per la Conferenza programmatica:

  • sono semplicemente elencate le ricerche eseguite, senza una sintesi delle modalità d’esecuzione, dei risultati acquisiti e delle relative critiche (estrema cautelatività delle verifiche di stabilità effettuate e della loro estrapolazione areale; l’analisi delle condizioni di equilibrio della pendice in esame, per essere realistica, avrebbe dovuto essere riferita all’effettiva situazione geologica, geomorfologica, geotecnica, idrogeologica e di gestione antropica delle singole parti in cui risulta suddiviso il versante considerato; una più realistica definizione delle classi di pericolosità avrebbe consentito di precisare meglio e verosimilmente di ridimensionare restrittivamente l’area di Spinello realmente a rischio; non è stato considerato l’effettivo andamento dell’acqua sotterranea nelle singole parti dell’area in oggetto e assoggettata a verifiche di stabilità);
  • viene fatto riferimento a risultati inclinometrici, la cui valutazione richiederebbe un’attenta considerazione non solo dei dati bruti, ma anche della situazione geomorfologica di ciascun strumento in relazione all’intero ambito di pertinenza (cosa questa richiesta e considerata necessaria anche in apposite riunioni tenute presso la sede del Servizio di Forlì);
  • è fatto riferimento a dati di interferometria radar del Ministero dell’Ambiente, concernenti anche l’area di Spinello, senza illustrarne i positivi risultati;
  • non è stato fatto cenno, in occasione del terremoto del 26 gennaio 2003, al rilievo promosso dalla Regione Emilia-Romagna dei dissesti riscontrati negli edifici situati nell’area di Spinello (esaminati 69 edifici) che ha rilevato in sei di essi carenze strutturali in elevazione e in altri sei carenze strutturali nelle fondazioni. Non è stato, inoltre, constatato nessun danno dovuto al sisma del 2003 inerente a fenomeni franosi;
  • il parere tecnico non mette in grado la Conferenza programmatica di valutare quanto proposto senza una completa lettura e valutazione dell’intera documentazione (inclusa quella critica) da parte di ciascun partecipante e finisce col richiedere un immotivato atto di fede nei risultati di un lavoro portato avanti con scarsa considerazione delle analisi critiche e senza aver consentito un’effettiva ed adeguata valutazione della significatività dei dati acquisiti ed elaborati, non ultimi, tra questi, i risultati inclinometrici.”

Farabegoli sottolinea il passaggio del documento del Comune relativo alla necessità di considerare i dati di interferometria radar forniti dal Ministero dell’Ambiente. Ritiene che siano dati fondamentali per valutare la stabilità di un area.

Ghiselli precisa che i dati dell’interferometria non erano disponibili un anno fa quando è stata redatta la perimetrazione, nel parere regionale si invita l’Autorità di bacino a tener conto di questi dati nella revisione della Zona 2s.

La dr.essa Guida, del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica, chiede per chiarezza come deve essere interpretato il documento che il Comune consegna in Conferenza rispetto al Progetto di variante e alle proposte di modifica chieste dalla Regione: il Comune è nettamente contrario e chiede di non proseguire l’iter del Progetto di variante o condivide che l’Autorità di bacino riveda i limiti della zonizzazione sulla base di questi ulteriori dati, sia inclinometrici che dell’interferometria, che oggi sono stati indicati ufficialmente.

Il Sindaco risponde che è un documento tecnico che il Comune consegna ufficialmente in Conferenza ad integrazione del parere espresso da Farabegoli.

Farabegoli dice che in un clima costruttivo va bene la seconda ipotesi fatta da Guida, rivedere la perimetrazione usando i nuovi dati. È difficile sostenere una zonizzazione se non si tiene conto dei dati forniti dal Ministero che coprono un arco temporale di oltre 10 anni.

Stefani sottolinea che i dati dell’iterferometria andranno valutati esaminando i singoli permanent scatters e comunque tenendo conto anche dei dati inclinometrici.

Zani chiede conferma se l’Autorità di bacino deve rivedere e integrare la zonizzazione sulla base dei nuovi dati.

Il Sindaco riassume dicendo che evidentemente ci sono problemi di regimazione delle acque: gli strati buoni per sostenere le fondazioni sono a profondità dai 3 a 9 m, quindi con le dovute cautele e con fondazioni profonde il problema di sicurezza e stabilità degli edifici si può risolvere.

Farabegoli afferma che più che con le fondazioni il problema si può risolvere con opere di stabilizzazione a monte; ci sono comunque problemi sia di natura geologica che ingegneristica.

Guida precisa che in alcune aree prevalgono i problemi di natura geologica in altre quelli di natura ingegneristica. Infatti la normativa proposta cerca di venire incontro a questa duplicità del problema.

Quindi, alla luce della discussione che si è sviluppata in Conferenza dopo la presentazione del documento del Comune, che è fortemente critico e di sostanziale non condivisione del parere regionale, Guida chiede al Sindaco se il Comune condivide un percorso di revisione della perimetrazione.

Il Sindaco condivide un percorso di revisione della perimetrazione ma chiede formalmente che l’Autorità di bacino riveda, anche sulla base dei nuovi dati del Ministero, tutte le zone della perimetrazione e non solo quelle richieste nel parere regionale.

La geom. Mambrini, del Comune, chiede chiarimenti sull’iter procedurale per arrivare all’approvazione della Variante, che vengono forniti da Ghiselli.

Bonotto chiude la Conferenza programmatica.

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