n.157 del 21.05.2019 (Parte Seconda)

Dichiarazione dello stato di crisi regionale per gli intensi eventi meteorologici che nel mese di maggio 2019 hanno colpito l'intero territorio regionale

IL PRESIDENTE

Visti:

- la legge 24 febbraio 1992, n. 225 “Istituzione del Servizio nazionale di protezione civile”, ed in particolare l’art. 2 che, alle lettere a), b) e c) del comma 1, individua e distingue gli eventi calamitosi in relazione al rilievo rispettivamente nazionale, regionale e locale degli stessi ed all’assetto dei poteri e delle attribuzioni di enti ed amministrazioni;

- il decreto legislativo 2 gennaio 2018 n. 1 “Codice della protezione civile” che all’art. 48 abroga, tra l’altro, la legge n. 225/1992 e dispone all’art. 50 che, fino all’adozione dei provvedimenti attuativi previsti dal medesimo decreto, continuano a trovare applicazione le disposizioni previgenti ed in particolare identifica all’art. 7, c. 1, lett. b tra gli eventi emergenziali di protezione civile le “emergenze connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall'attività dell'uomo che per loro natura o estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni, e debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo, disciplinati dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano nell'esercizio della rispettiva potestà legislativa“;

- la legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 “Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia regionale di protezione civile” e successive modifiche;

Premesso che il territorio regionale nel mese di maggio 2019 è stato interessato da intensi ed estesi eventi metereologici, associati ad abbondanti precipitazioni, forti raffiche di vento, fenomeni di neve, nonché mareggiate come di seguito precisato:

  • nei giorni 5 e 6 maggio 2019 perturbazione di origine artica caratterizzata da venti di burrasca sulla costa e sulle pianure, forte mareggiata che ha interessato il litorale da Ferrara a Forlì Cesena, precipitazioni elevate con un’attività temporalesca diffusa, nevicate abbondanti in Appennino con accumuli anche a quote collinari, fenomeni che hanno determinato delle piene moderate dei fiumi collinari dal reggiano al bolognese con conseguenti fenomeni franosi, sradicamenti o rottura di alberi e interruzioni e disagi nella circolazione stradale, interruzione delle linee elettriche e telefoniche con un picco di disalimentazioni di circa 15.000 utenze, diffuse erosioni della spiaggia, ingressioni marine e danni localizzati alle infrastrutture balneari, nonché deposito di enormi quantitativi di materiale spiaggiato sul litorale di Rimini;
  • il giorno 11 maggio 2019 forti raffiche di vento che hanno interessato le aree di pianura e collinari della Regione provocando vasti danni sul territorio;
  • nei giorni 12, 13 e 14 maggio 2019 estesa perturbazione che ha prodotto delle precipitazioni diffuse ed abbondanti dal Reggiano alla Romagna che hanno provocato, anche per lo scioglimento del manto nevoso, piene fluviali eccezionali e persistenti che hanno superato i massimi storici, rotte fluviali, sormonti, rigurgiti, occlusioni di ponti a causa della vegetazione accumulata, erosioni spondali ed arginali, esondazioni localizzate, filtrazioni, con conseguenti allagamenti ed evacuazioni, numerose emergenze e criticità sui versanti, sulle reti infrastrutturali dei servizi, sul sistema residenziale e produttivo; in particolare la rottura degli argini del fiume Montone a valle dell’Autostrada A14 ha comportato l’allagamento delle frazioni di Villafranca in comune di Forlì e di Reda in comune di Faenza, la rottura degli argini del fiume Savio ha provocato danni a valle dell’abitato di Cesena, la rottura degli argini del Torrente Sillaro presso la frazione di Sasso Morelli nel comune di Imola e l’allagamento delle aree golenali lungo il fiume Secchia a valle della Cassa di espansione in comune di Campogalliano e lungo il fiume Panaro in comune di Modena hanno arrecato danni agli edifici e alle attività presenti;

Rilevato che, in conseguenza a tali eventi diffusi sull’intero territorio regionale, è stata disposta l’interruzione temporanea della circolazione ferroviaria sia nel modenese sia in Romagna predisponendo servizi sostitutivi di trasporto su gomma, nonché la chiusura temporanea della viabilità principale e secondaria in corrispondenza delle intersezioni con le aste fluviali sia in via precauzionale a causa dei livelli raggiunti dai corsi d’acqua, sia per l’esecuzione di interventi di somma urgenza per il ripristino delle rotture arginali e per la rimozione della vegetazione che ostruiva la luce dei ponti, con gravi disservizi sulla viabilità e disagi notevoli per la popolazione e per le attività economiche e produttive;

Dato atto che l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha assicurato il proprio intervento operativo raccordandosi con i Vigili del fuoco per gli interventi di soccorso tecnico urgente, con AIPo e i consorzi di Bonifica per gli interventi di somma urgenza di contenimento, di ripristino delle opere di difesa e di gestione delle criticità, nonché con le Prefetture e le Amministrazioni comunali coinvolte e il Dipartimento nazionale della Protezione Civile per supportare le richieste dal territorio, anche mediante l’attivazione delle Strutture operative e del Volontariato di Protezione Civile per la gestione delle criticità e garantire il necessario supporto per il più rapido rientro nelle condizioni di normalità;

Considerato che sulla base degli interventi effettuati e di una speditiva ricognizione delle situazioni di danno si rilevano danni in tutto il territorio regionale al sistema delle infrastrutture, con interruzioni della viabilità e dei servizi pubblici essenziali, al tessuto economico-produttivo ed agricolo e al patrimonio edilizio pubblico e privato;

Rilevata l’esigenza di interventi di somma urgenza necessari per i ripristini e il rafforzamento temporaneo degli argini, di interventi di pulizia e di messa in sicurezza delle aree allagate per consentire il rientro della popolazione evacuata, la riapertura della viabilità interrotta e il ripristino delle strutture danneggiate, di interventi immediati della riduzione del rischio residuo per evitare che il ripetersi di eventi analoghi possa generare danni ancora maggiori;

Considerate le caratteristiche dell’evento, la sua estensione territoriale, lo scrivente ha provveduto a richiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri la deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale, ai sensi dell’art. 24 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, affinché si provveda con mezzi e poteri straordinari per consentire la realizzazione degli interventi urgenti e indifferibili al fine di restituire al sistema di difesa il ripristino delle condizioni di sicurezza e mitigare le possibili gravi conseguenze sia per le persone che per il contesto socio-economico;

Visto l’art. 8, comma 1, della legge regionale n. 1/2005, ai sensi del quale, al verificarsi o nell'imminenza degli eventi di cui all'art. 2, comma 1, lettera b) della medesima legge regionale, ovvero eventi di rilievo regionale che per natura ed estensione necessitano di una immediata risposta della Regione, il Presidente della Giunta regionale decreta lo stato di crisi regionale, determinandone durata ed estensione territoriale;

Ritenuto, sulla base delle previsioni e delle valutazioni tecniche di cui sopra, di dichiarare ai sensi dell’art. 8 della legge regionale n. 1/2005 lo stato di crisi regionale per tutto il territorio regionale;

Dato atto che il Direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, ai sensi dell’art. 10, comma 1, della citata legge regionale n. 1/2005, al verificarsi di una situazione di pericolo che renda necessari specifici lavori o altri interventi indifferibili e urgenti, nonché misure temporanee di assistenza a nuclei familiari evacuati da abitazioni inagibili, può adottare tutti i provvedimenti amministrativi necessari, assumendo i relativi impegni di spesa nei limiti delle disponibilità dei capitoli del bilancio dell'Agenzia regionale a ciò specificamente destinati, nel rispetto di direttive impartite dalla Giunta regionale;

Visto il D.Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;

Dato atto dei pareri allegati;

decreta: 

Per le ragioni espresse in parte narrativa e che qui si intendono integralmente richiamate:

  1. di dichiarare, ai sensi dell’art. 8 della legge regionale n. 1/2005, lo stato di crisi regionale, per la durata di 180 giorni decorrenti dalla data di adozione del presente decreto, in tutto il territorio regionale;
  2. di dare atto che il Direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, ai sensi dell’art. 10, comma 1, della legge regionale n. 1/2005, al verificarsi di una situazione di pericolo che renda necessari specifici lavori o altri interventi indifferibili e urgenti, nonché misure temporanee di assistenza a nuclei familiari evacuati da abitazioni inagibili, può adottare tutti i provvedimenti amministrativi necessari, assumendo i relativi impegni di spesa nei limiti delle disponibilità dei capitoli del bilancio dell'Agenzia regionale a ciò specificamente destinati, nel rispetto di direttive impartite dalla Giunta regionale;
  3. di dare atto che lo scrivente ha richiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri la deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale;
  4. di pubblicare integralmente il presente decreto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico;
  5. di dare atto che il presente atto sarà pubblicato altresì sul sito web istituzionale della Regione nella sezione “Amministrazione trasparente”, sottosezione “Altri contenuti” – “Dati ulteriori” - in applicazione degli indirizzi della Giunta regionale sulla trasparenza ampliata, ai sensi dell’art. 7-bis, comma 3, del D.Lgs. 14 marzo 2013 n. 33 e ss.mm.ii.;

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