n.295 del 02.11.2017 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5397 – Risoluzione per avviare, a partire dal 2018, una specifica sperimentazione regionale al fine di sensibilizzare gli esercenti e le amministrazioni locali sul progetto “vuoto a rendere”. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Visto

la direttiva 94/62/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 dicembre 1994 recante la disciplina normativa sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio;

la direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti, che individua la gerarchia dei rifiuti quale ordine di priorità della normativa e della politica in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti;

il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”;

il decreto del Ministro dell'ambiente della tutela del territorio e del mare del 2 maggio 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 108 dell'11 maggio 2006, recante “Aggiornamento degli studi europei fissati dal Comitato europeo di normazione (CEN), in conformità ai requisiti essenziali stabiliti all'articolo 9 della direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio”;

la legge regionale 5 ottobre 2015, n.16 “Disposizioni a sostegno dell’economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996, n. 31 (disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)”;

il “Regolamento di gestione del fondo d'ambito di incentivazione alla prevenzione e riduzione dei rifiuti” approvato con Deliberazione di Consiglio d'Ambito di Atersir 7 del 27/02/2017 il quale disciplina i meccanismi di finanziamento e di distribuzione del "Fondo d'Ambito per la prevenzione e riduzione dei rifiuti" costituito e gestito dall'Agenzia Territoriale dell'Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti ("Atersir") ai sensi dell'art. 4 della L.R. 16/2015 "Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla Legge Regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)";

il decreto 3 luglio 2017, n. 142 "Regolamento recante la sperimentazione di un sistema di restituzione di specifiche tipologie di imballaggi destinati all'uso alimentare, ai sensi dell'articolo 219-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152".

Premesso che

l’art.1, comma 2 della Direttiva 94/62/CE del Parlamento europeo e del consiglio del 20 dicembre 1994 sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio stabilisce che il fine della direttiva è di prevedere misure intese, in via prioritaria, a prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio a cui si affiancano, come ulteriori principi fondamentali, il reimpiego degli imballaggi, il riciclaggio e le altre forme di recupero dei rifiuti di imballaggio e, quindi, la riduzione dello smaltimento finale di tali rifiuti, conformemente all’art.4 della dir. 2008/98/CE sui rifiuti in tema di gerarchia nel trattamento dei rifiuti che stabilisce, anch’essa, che la prevenzione ed il riutilizzo sono ritenuti prioritari rispetto alle altre fasi di trattamento del rifiuto compreso il riciclo, le altre forme di recupero e lo smaltimento;

l'articolo 219-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 prevede che "è introdotto, in via sperimentale e su base volontaria del singolo esercente, il sistema del vuoto a rendere su cauzione per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale serviti al pubblico da alberghi e residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo";

il decreto 3 luglio 2017, n. 142 "Regolamento recante la sperimentazione di un sistema di restituzione di specifiche tipologie di imballaggi destinati all'uso alimentare, ai sensi dell'articolo 219-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152" prevede all'articolo 4, comma 1, che "Gli esercenti aderenti alla filiera versano una cauzione contestualmente all'acquisto dell'imballaggio riutilizzabile pieno con diritto di ripetizione della stessa al momento della restituzione dell'imballaggio vuoto";

lo stesso regolamento prevede, all'articolo 5, quali uniche forme di incentivazione del sistema proposto, la concessione agli operatori coinvolti del patrocinio del Ministero dell'Ambiente e di un attestato di benemerenza, oltre all'iscrizione in un apposito registro. Risultano invece assenti incentivi di tipo economico o altra facilitazione nei confronti degli operatori coinvolti dalla sperimentazione.

Considerato che

le forme di incentivazione contenute nell'articolo 5 del regolamento ministeriale di cui in premessa potrebbero non risultare sufficientemente incoraggianti rispetto all’adozione del sistema del vuoto a rendere qualora non accompagnate anche da incentivi di carattere economico o di altro tipo.

Evidenziato che

la Regione Emilia-Romagna con la legge regionale 5 ottobre 2015, n.16 "Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996, n. 31 (disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)" persegue l’obiettivo di dare attuazione alla decisione 1386/2013/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 20 novembre 2013, relativa ad un programma generale di azione dell'Unione in materia ambientale fino al 2020 “Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta” e, nella gestione dei rifiuti, di garantire il rispetto della gerarchia di cui all'articolo 4 della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive, che prevede nell'ordine:

-    a) prevenzione;

-    b) preparazione per il riutilizzo;

-    c) riciclaggio;

-    d) recupero di altro tipo;

-    e) smaltimento;

la sperimentazione del vuoto a rendere prevista dal decreto 3 luglio 2017, n. 142, e specificata in premessa, rientra appieno nell'ottica della gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti prevista dalla legge regionale sull’economia circolare, che considera fondamentale e prioritario la riduzione ed il riutilizzo dei rifiuti di imballaggio.

Evidenziato altresì che

il “Fondo d'Ambito per la prevenzione e riduzione dei rifiuti" costituito e gestito dall'Agenzia Territoriale dell'Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti ("Atersir"), ai sensi dell'art. 4 della suddetta L.R. 16/2015, viene alimentato anche da “c) eventuali contributi pubblici specificatamente finalizzati” come previsto dal comma 2 dell'art. 4 della medesima legge.

Si impegna e impegna la Giunta regionale per quanto di competenza,

ad adoperarsi per avviare a partire dal 2018, in concomitanza con la sperimentazione nazionale, anche una specifica sperimentazione regionale, al fine di sensibilizzare gli esercenti e le amministrazioni locali sul progetto “vuoto a rendere” individuando possibili ulteriori risorse per il fondo incentivante.

Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 18 ottobre 2017

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