n.45 del 24.02.2016 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2076 - Risoluzione per esprimere l’auspicio che l’esposizione del crocifisso e comunque di argomenti di tale valore simbolico vengano trattati con delicatezza e capacità di ascolto reciproco collocandoli nel quadro di una legislazione attenta a promuovere la crescita della comunità civile. A firma dei Consiglieri: Caliandro, Calvano, Boschini, Soncini, Rontini, Marchetti Francesca, Lori, Mori, Paruolo, Poli, Bagnari, Ravaioli, Cardinali, Iotti, Bessi, Sabattini, Campedelli, Serri, Zoffoli

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

in relazione alle ricorrenti campagne volte ad imporre l’obbligo di esporre, ovvero di rimuovere, il crocifisso o altri simboli religiosi in uffici e luoghi pubblici.

Respinge

il tentativo di strumentalizzazione politica dei simboli religiosi.

Ricorda

che lo Statuto della Regione Emilia-Romagna nel suo preambolo afferma:

“La Regione Emilia-Romagna si fonda sui valori della Resistenza al nazismo e al fascismo e sugli ideali di libertà e unità nazionale del Risorgimento e si basa sui principi e i diritti sanciti dalla Costituzione italiana e dall’Unione europea; consapevole del proprio patrimonio culturale, umanistico, ideale e religioso e dei principi di pluralismo e laicità delle istituzioni, opera per affermare:

a) i valori universali di libertà, eguaglianza, democrazia, rifiuto del totalitarismo, giustizia sociale e solidarietà con gli altri popoli del mondo e con le future generazioni;

b) il riconoscimento della pari dignità sociale della persona, senza alcuna discriminazione per ragioni di genere, di condizioni economiche, sociali e personali, di età, di etnia, di cultura, di religione, di opinioni politiche, di orientamento sessuale;

c) la pace e il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.”

Ritiene

che la decisione di esposizione del crocifisso in uffici e luoghi pubblici non possa essere in generale oggetto di obblighi o di divieti a priori definiti in sede politica, che finirebbero per alimentare sterili contrapposizioni ideologiche piuttosto che favorire dialogo e rispetto delle differenze culturali e religiose;

che nei luoghi dove per significato, opportunità e tradizione tali simboli hanno una plurisecolare presenza ne venga garantita in ogni caso la continuità.

Esprime

l’auspicio che argomenti di tale valore simbolico vengano trattati con la delicatezza e la capacità di ascolto reciproco che essi meritano, collocandoli nel quadro di una legislazione attenta a promuovere la crescita della comunità civile e il suo riconoscersi in valori comuni, nel pieno rispetto delle tradizioni e delle consuetudini nonché della serena convivenza tra le ispirazioni diverse presenti nella società.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 2 febbraio 2016

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