n.344 del 27.12.2017 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5648 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a garantire, nella fase di negoziazione del bilancio dell'Unione europea e di definizione della nuova Politica agricola comune post 2020, una adeguata disponibilità finanziaria per interventi destinati allo sviluppo della Organizzazione Comune di Mercato dei prodotti ortofrutticoli con l'obiettivo di favorire una maggiore organizzazione della fase agricola e un rafforzamento delle relazioni tra i soggetti dell'intera filiera, ad intervenire presso il Governo per promuovere l'emanazione di norme finalizzate al consolidamento ed all'ampliamento dell'operatività delle Organizzazioni interprofessionali e la trasparenza dei mercati, richiedendo inoltre una puntuale verifica dei risultati delle iniziative attualmente in essere a livello nazionale in materia di promozione ed educazione alimentare. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Serri, Montalti

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

Il settore ortofrutticolo rappresenta un punto di forza dell’agricoltura emiliano-romagnola, caratterizzandosi per la qualità delle produzioni, l’elevata professionalità degli agricoltori e dei tecnici operanti nel settore, la significativa diffusione di metodi di coltivazione rispettosi dell’ambiente e della salute dei consumatori e la forte propensione all’innovazione.

Si tratta di caratteristiche che hanno favorito l’insediarsi di alcuni tra i maggiori gruppi europei del settore della commercializzazione e della trasformazione, fortemente orientati all’esportazione, e che hanno consentito un buon livello di aggregazione della produzione, base concreta per un rilancio duraturo.

Rilevato che

nonostante ciò, anche la nostra Regione sconta i problemi strutturali di un mercato globale che si trova a fare i conti da un lato con le nuove dinamiche commerciali ed il differenziarsi dei consumi rispetto al passato e, dall’altro, con i cambiamenti climatici che stanno interessando l’area mediterranea in grado di provocare - come nel caso della campagna 2017 caratterizzata da una gravissima siccità e da ondate di calore mai registrate sino ad ora - sovrapposizioni dei calendari di maturazione tra le varie regioni di produzione e conseguenti crisi dei prezzi, dovuta ad un eccesso di offerta, che si sono collocati largamente al disotto dei costi di produzione.

Sono principalmente queste le cause, strutturali e non congiunturali, che hanno portato alla perdita, nel periodo 2007 – 2016, di oltre il 21% delle superfici ortofrutticole con una diminuzione di raccolto, nel solo 2016, pari al 10% sul 2015 (anche se con un aumento del 3,8% della produzione lorda vendibile).

Per tali motivi, il comparto ortofrutticolo regionale necessita di una profonda riorganizzazione, che gli consenta di competere con altre realtà particolarmente dinamiche, che hanno molto investito nel rinnovamento varietale e nell’allargamento dei calendari di maturazione e che possono contare su situazioni strutturali e socio – economiche più favorevoli con particolare riferimento alla minore incidenza del costo del lavoro.

Evidenziato che

per uscire dall’attuale fase di difficoltà è quindi necessario un rilevante impegno da parte delle Istituzioni – comunitarie, nazionali e regionali – e dell’intera filiera - per l’avvio di politiche strutturali di medio e lungo termine finalizzate:

  1. all’incremento della competitività delle imprese agricole;
  2. allo sviluppo dell’innovazione per rispondere con tempestività alle richieste di consumatori sempre più attenti agli aspetti qualitativi, di salubrità degli alimenti ed alla tutela dell’ambiente anche con riferimento ad un utilizzo sostenibile delle risorse idriche a fini irrigui;
  3. al rafforzamento della coesione della filiera, con particolare riferimento alla componente agricola, anche con l’obiettivo di migliorare la programmazione delle produzioni e favorire una equa distribuzione del valore aggiunto;
  4. al miglioramento ed alla promozione della qualità anche con l’obiettivo di conquistare nuovi mercati e fasce di consumatori che, nel corso degli anni, hanno ridotto in modo significativo il consumo di prodotti ortofrutticoli.

A tale proposito, va sottolineato l’impegno dell’Assessore all’agricoltura della Regione Emilia–Romagna, in qualità di Presidente di AREFLH (Rete europea delle regioni e dei produttori di ortofrutta), per sostenere a livello comunitario l’avvio di una serie di iniziative finalizzate allo sviluppo del comparto e, a seguito della crisi che ha interessato il settore nel corso dell’estate appena trascorsa, a promuovere interventi straordinari per sostenere i prezzi dei prodotti (ritiri).

La Regione, inoltre, è impegnata – anche in attuazione di strumenti comunitari quali il Regolamento UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante Organizzazione Comune dei Mercati dei prodotti agricoli (OCM) – nella realizzazione di interventi di carattere strutturale in grado di favorire il superamento di una parte significativa dei limiti che ancora oggi caratterizzano l’intera filiera e che sono imputabili, in molti casi, alla frammentazione del mondo agricolo ed alla sua incapacità di fare sistema per lavorare su obiettivi condivisi con particolare riferimento alla programmazione delle produzioni.

Inoltre, l’Emilia-Romagna ha avuto un ruolo centrale nel sostenere, nel nostro Paese, l’avvio dell’esperienza interprofessionale, approvando in tal senso già nel 2000 la L.R.24/00 recante la “Disciplina delle Organizzazioni di produttori e delle Organizzazioni interprofessionali per i prodotti agroalimentari”, che ha consentito di favorire l’aggregazione dei produttori in numerosi settori (lattiero–caseario, cerealicolo, colture sementiere, allevamento suinicolo).

Sottolineato che

tale impegno è stato centrale nel consentire alle nostre imprese – attraverso le proprie Organizzazioni dei Produttori – di avvalersi nell’ultimo quinquennio di risorse pari a quasi 75 milioni di euro all’anno, in parte destinati al reimpianto di frutteti obsoleti e scarsamente produttivi.

L’OCM di settore sta contribuendo in modo positivo agli obiettivi di rafforzamento del potere contrattuale dei frutticoltori e dell’intera filiera, tanto che anche altri comparti produttivi stanno guardando con interesse a analoghi meccanismi di intervento.

Impegna la Giunta a:

- sostenere, in tutte le sedi decisionali interregionali e nazionali, l’assoluta necessità di garantire nella fase di negoziazione del bilancio dell’Unione europea e di definizione della nuova Politica agricola comune post 2020, una adeguata disponibilità finanziaria per interventi destinati allo sviluppo della Organizzazione Comune di Mercato dei prodotti ortofrutticoli con l’obiettivo di favorire una maggiore organizzazione della fase agricola e un rafforzamento delle relazioni tra i soggetti dell’intera filiera;

- intervenire presso il Governo – anche con il supporto Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – per promuovere l’emanazione di norme finalizzate al consolidamento ed all’ampliamento dell’operatività delle Organizzazioni interprofessionali e la trasparenza dei mercati e delle filiere;

- richiedere, anche alla luce dell’esperienza maturata negli scorsi anni, una puntuale verifica dei risultati delle iniziative attualmente in essere a livello nazionale in materia di promozione ed educazione alimentare che, se correttamente avviate, sono in grado di contrastare la riduzione dei consumi di prodotti frutticoli.

Approvata a maggioranza dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 22 novembre 2017.

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