n.248 del 30.07.2019 (Parte Prima)

Oggetto n. 8704 - Ordine del giorno n. 9 collegato all’oggetto 8529 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2019-2021". A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Ravaioli, Bertani

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la Regione Emilia-Romagna, attraverso l’approvazione della L.R. 16 del 2015 “Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)” e del Piano regionale di gestione dei rifiuti del maggio 2016, ha fatto propri i principi dell’Economia circolare, disegnando un nuovo sistema di gestione che sia sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito, sano e stabile dal punto di vista economico.

La norma regionale pone al 2020 il raggiungimento di obiettivi importanti, in alcuni casi più ambiziosi di quelli proposti dalla Comunità europea; riduzione del 20-25% della produzione pro-capite di rifiuti urbani, raccolta differenziata al 73%, riciclaggio di materia al 70%. Altri obiettivi strategici sono il contenimento dell’uso delle discariche e l'autosufficienza regionale per lo smaltimento.

Rilevato che

a Forlì sono attualmente presenti due termovalorizzatori siti entrambi in una zona fortemente antropizzata, di cui uno deputato allo smaltimento dei rifiuti speciali ospedalieri e l’altro al trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati.

L’Accordo Regione-Comune del 2016 ha previsto che quest’ultimo impianto non possa bruciare più di 120.000 tonnellate annue di rifiuti non speciali e provenienti esclusivamente dal territorio regionale.

Il Piano regionale di gestione dei rifiuti prevede, al 31/12/2019, la cessazione del conferimento dei rifiuti, derivanti da rifiuti urbani indifferenziati, prodotti dall’impianto CDR di Ravenna all’impianto denominato “caldaia CDR”, prevedendo altresì che una quota parte dei rifiuti ravennati siano indirizzati al termovalorizzatore forlivese.

Evidenziato che

dal settembre 2018 la nuova modalità di raccolta portata avanti da ALEA in molti dei più grandi comuni del forlivese ha raggiunto il risultato di abbassare sensibilmente la produzione di rifiuto indifferenziato per abitante, con la previsione di passare dai 300kg del 2018 ai 100 del 2020.

ALEA è stata premiata da Legambiente per i risultati ottenuti e, se le previsioni saranno mantenute, come il trend lascia supporre, il Comune di Forlì si porrà in testa ai Comuni più virtuosi d’Europa per minor spreco di risorse.

Impegna la Giunta

- a rafforzare l’iter per il raggiungimento degli obiettivi individuati dal Piano regionale di gestione dei rifiuti, promuovendo in tutta la regione modelli che, come quello instaurato da ALEA nel forlivese, risultino estremamente efficaci nella riduzione del rifiuto indifferenziato a pro di un contenimento dei consumi e di una coscienziosa differenziazione dei conferimenti, principi cardine dell’economia circolare;

- ad attivare programmi per incrementare le filiere del riciclo per tutte le frazioni comprese quelle che, finora, sono considerate frazioni non riciclabili, come i prodotti assorbenti per l’igiene, nonché la selezione del rifiuto secco residuo per ridurre i rifiuti da smaltire e incrementare il loro riciclaggio, riducendo al massimo stoccaggio temporaneo;

- a proseguire nell’impegno al massimo rendimento del rifiuto differenziato raccolto, valutando tutte le misure possibili affinché la massima parte di questo diventi nuova risorsa;

- a confermare quanto previsto dall’Accordo di cui DGC di Forlì n. 2 del 7/1/2016;

- ad aumentare il prelievo sul costo di smaltimento dei rifiuti non inviati a riciclaggio, (ivi compresi gli scarti della RD, come prevede la nuova Direttiva europea), prelievo che alimenta il fondo incentivante previsto dalla legge regionale n. 16 del 2015;

- a prevedere, nell’ambito del prossimo Piano regionale di gestione dei rifiuti, la chiusura dello stabilimento forlivese in base alla valutazione dei risultati di raccolta differenziata ottenuti col nuovo metodo di raccolta;

- a stipulare un protocollo di intesa con le istituzioni territoriali romagnole ed i soggetti gestori del ciclo dei rifiuti, che preveda tempistiche e modalità attraverso le quali garantire il rispetto di questi punti.

Approvato all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 23 luglio 2019

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