n.149 del 30.05.2018 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 6169 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire il percorso intrapreso con il Gruppo tecnico di lavoro sulla sindrome fibromialgica al fine di monitorare le azioni messe in campo attraverso le linee di indirizzo dei documento di "Diagnosi e trattamento della Fibromialgia" e per approfondire gli attuali studi specifici di trattamento non farmacologico; ad attivarsi presso il Ministero della salute e il CSS al fine di aprire un confronto sulle linee guida elaborate dalla Regione Emilia-Romagna affinché possano diventare una base di lavoro comune e di attività di ricerca finalizzate ad individuare, in modo condiviso dalla comunità scientifica, i cut-off della malattia così da giungere al riconoscimento della fibromialgia quale malattia cronica ed invalidante e al conseguente inserimento nei LEA. A firma dei Consiglieri: Calvano, Caliandro, Zoffoli, Boschini, Marchetti Francesca, Rossi Nadia, Ravaioli, Zappaterra, Tarasconi, Prodi, Montalti, Paruolo, Mori, Molinari, Rontini, Bagnari

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la fibromialgia o sindrome fibromialgica (SFM) è una malattia complessa e debilitante caratterizzata da dolore muscoloscheletrico cronico e diffuso, spesso associata ad astenia, disturbi del sonno e da una vasta gamma di disturbi funzionali che possono compromettere la qualità di vita di chi ne è affetto. La fibromialgia può svilupparsi a qualsiasi età con una incidenza più alta nella popolazione femminile rispetto a quella maschile.

A livello internazionale si stima che la prevalenza della fibromialgia sia compresa tra il 2-3% e 8% della popolazione e l’incidenza tra i 7 e gli 11 casi annui per mille persone. Utilizzando le stime fornite dal Consiglio Superiore di Sanità che si attestano tra l’1,5% e il 2% della popolazione generale pari a circa novecento mila persone, stime molto inferiori a quelle internazionali, la popolazione emiliano-romagnola affetta da fibromialgia risulterebbe essere compresa tra i sessantasei mila e ottantanove mila cittadini.

A livello nazionale la SFM non è ancora riconosciuta tra le malattie croniche e invalidanti, per le quali è prevista l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, non sono attivi protocolli diagnostici e percorsi assistenziali specifici. In assenza di tale riconoscimento, non esiste sul territorio una prassi consolidata e condivisa, solo in base alle sensibilità locali alcune Regioni hanno attivato percorsi volti al riconoscimento della sindrome e alla parziale esenzione del ticket.

Attraverso il riconoscimento della sindrome fibromialgica, i lavoratori affetti da tale patologia, potrebbero avvalersi di percorsi agevolati come il telelavoro, a distanza o domiciliare ed essere assegnati a mansioni idonee al loro stato di salute.

Considerato che

la Regione Emilia-Romagna attraverso la determinazione della Direzione Generale cura della persona, salute e welfare n.10928/2016 ha istituito nel mese di luglio 2016 il Gruppo tecnico di lavoro multiprofessionale e interdisciplinare composto da venticinque esperti in materia, con il compito di elaborare proposte in merito ai criteri diagnostici per l’identificazione della malattia, effettuare uno studio epidemiologico della incidenza e prevalenza nella popolazione emiliana-romagnola e i percorsi assistenziali appropriati.

Nei primi giorni di febbraio 2018 è stato ultimato e reso pubblico il documento “Diagnosi e trattamento della Fibromialgia. Linee di indirizzo” frutto del lavoro del Gruppo tecnico regionale, redatto a seguito di un approfondito studio basato sulle più aggiornate evidenze scientifiche disponibili nella letteratura internazionale, sull’esperienza clinica quotidiana e quella dei pazienti.

Le linee di indirizzo oltre a definire la sindrome e a darne un inquadramento epidemiologico stabiliscono le modalità del percorso di diagnosi, della presa in carico, del trattamento non farmacologico o farmacologico e del successivo follow-up post trattamento dei pazienti affetti dalla SFM.

Le linee di indirizzo regionali sono destinate a tutti i professionisti delle diverse discipline mediche coinvolti quotidianamente nel trattamento della sindrome ma si rivolgono anche a tutte le persone che desiderano acquisire più informazioni per migliorare il livello di conoscenza e consapevolezza della propria condizione.

Tale documento rappresenta una delle prime esperienze istituzionali a livello nazionale di inquadramento della diagnosi e presa in carico delle persone affette da fibromialgia, pertanto è stato inviato al Ministero della Salute e al Consiglio Superiore di Sanità.

Impegna la Giunta

a proseguire il percorso intrapreso con il Gruppo tecnico di lavoro sulla sindrome fibromialgica al fine di monitorare le azioni messe in campo attraverso le linee di indirizzo del documento di “Diagnosi e trattamento della Fibromialgia” e per approfondire gli attuali studi specifici di trattamento non farmacologico.

Ad attivarsi presso il Ministero della salute e il CSS al fine di aprire un confronto sulle linee guida elaborate dalla nostra Regione affinché possano diventare una base di lavoro comune e di attività di ricerca finalizzate ad individuare, in modo condiviso dalla comunità scientifica, i cut-off della malattia così da giungere al riconoscimento della fibromialgia quale malattia cronica ed invalidante e al conseguente inserimento nei LEA.

A potenziare l’informazione e formazione del personale del sistema sanitario regionale, al fine di consentire una più ampia e approfondita conoscenza della sindrome, la promozione della sperimentazione di cure integrate alla fibromialgia.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 9 maggio 2018

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina